Mai ho capito e mai, credo, capirò per quale ragione questo libro non debba essere liberamente disponibile in librerie e biblioteche. Perché non ho il diritto di sapere esattamente che cosa ha detto? Perché a un insegnante di storia deve essere impedito l’accesso alle fonti, obbligandolo a fare lezioni basate unicamente su dei sentito dire? Hanno forse paura che se lo leggo divento una nazista sfegatata e mi do alla caccia agli ebrei e alle guerre mondiali?
Uno degli argomenti più ridicoli che capita di sentire è che “è il libro più venduto nei Paesi arabo-islamici”. Credo che anche il cotone bianco e il cotone nero siano i tessuti più venduti in quei Paesi: vogliamo bandirli dai nostri negozi di tessuti e di abbigliamento?
barbara