UFFA

Come quando stai cercando un certo libro e metti sottosopra tutta la casa e il libro non salta fuori però in compenso ad un certo punto ti ritrovi tra le mani un quaderno che avevi dimenticato – o che addirittura avevi sempre ignorato – di possedere.
Alla ricerca delle cause dei problemi che da mesi ormai mi rendono difficile, in qualche caso addirittura impossibile, condurre una vita normale, nel corso della visita cardiologica con relativi esami è saltato fuori un difetto cardiaco congenito, ma pensa un po’. Così finalmente so perché da sempre mi è impossibile correre per più di qualche decina di metri, e ogni tanto mi arrivano le palpitazioni, e se mi alzo dal letto troppo in fretta barcollo, e quella morsa che a volte arriva all’improvviso a stritolarmi il petto. Eccheppalle però.

barbara

HRANT DINK NOVE ANNI FA

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Riproduco testualmente il post che ho pubblicato nove anni fa, in occasione del suo assassinio. Magari, se il cannocchiale funziona, andatevi a leggere i commenti con la solita pacifista buonista ottimista terzomondista che auspica l’ingresso della Turchia in Europa, contando sui progressi che sicuramente avrebbe fatto in termini di democrazia e riconoscimento del genocidio armeno.

Un pazzo, lasciate che lo dica, un pazzo. Talmente folle da andarsi a inventare cose tipo che i turchi hanno fatto fuori un casino di armeni. Uno sterminio. Un genocidio addirittura, figuriamoci. Giustamente lo avevano processato, due anni fa, ma quel governicchio senza palle lo ha condannato alla ridicola pena di sei mesi, e anche con la condizionale, come se non bastasse: neanche un giorno di galera si è fatto, il maledetto. Adesso doveva essere processato di nuovo, ma è chiaro che non c’era niente di buono da aspettarsi, e dunque lo hanno ammazzato, così almeno il mondo intero potrà constatare coi propri occhi che non è vero niente che i turchi ammazzano gli armeni, e la smetteranno una buona volta di diffondere queste calunnie infami. Amen.

barbara