MARLENE DIETRICH

La tedesca che odiò il nazismo e le dittature. La tedesca che ebbe il coraggio di arruolarsi con gli alleati e indossarne la divisa per combattere, in nome della libertà e della giustizia, contro un Paese criminale e genocida, anche se era il suo. La tedesca che amò gli ebrei e Israele, che visitò due volte, lasciandovi – e conservandone – piacevoli ricordi.
Marlene in Israel
Marlene Ditriech in Jerusalem
A Yad Vashem
dietrich-yad vashem
Nel villaggio dei ragazzi al Moshav Ben Shemen
Marlene-in-Ben-Shemen
Riconoscimento dello stato di Israele (clic per ingrandire)

E per concludere, naturalmente:

barbara

Una risposta

  1. Si! Conoscevo questo..suo grande lato di donna.Non vissuto nel silenzio, di nascosto. Credo vissuto pienamente.Nelle sue biografie è spesso ben chiaro il suo pensiero.
    Fans..
    Il mio coinquilino…l’ adora! ” insieme a tante altre attrici ..che hanno fatto la storia del cinema..”.
    !980..c.ca..località di vacanza della riviera adriatica molto rinnomata…
    Un pomeriggio di pioggia..io…un’ amico tedesco nato nel mio stesso giorno..di tanti anni
    prima..e un’ altro mio coetaneo..”’ non ricordo dove…era appesa una foto di Marlene..in
    abito da sera…b.n…con gesto veloce..fecero loro la foto! Dopo un uh !

    E..con il suo fascino a calcato le scene cantando fino agli 80aa..

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  2. In effetti trovo insensato l’odio verso i tedeschi in quanto a tedeschi. Mica stavano tutti con hitler. Soprattutto non possiamo odiare i tedeschi odierni, perchè ai tempi di baffetto non erano ancora nati.
    Questa donna merita appausi per quiello che ha fatto.

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    • Non mi sembra che ci sia un diffuso “odio verso i tedeschi in quanto tedeschi”, meno che mai per quelli odierni. Detto questo, i dissidenti – non dico resistenti – al tempo di Hitler erano davvero uno sparuto gruppetto. E oggi i neonazisti sono parecchio attivi, con tanto di gruppi paramilitari, addestrati fino a un paio di decenni fa dagli ufficiali di Hitler, che rarissimamente venivano arrestati perché ogni volta che un arresto o una perquisizione venivano programmati, c’era sempre qualcuno all’interno della polizia che li avvertiva in tempo.
      Leggere “Neonazisti” di Michael Schmidt per una esauriente documentazione del fenomeno.

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