POSSO DIRE FACCE COME IL CULO?

L’anno scorso – ero qui da poco – un giorno sento suonare alla porta dell’appartamento. Chiedo chi è, non capisco la risposta ma la voce mi sembra rassicurante, così apro. È il prete, “Sono qui per la benedizione – dice – se vuole”. Mi soffermo a riflettere che prima, quando in Italia c’erano solo – tutti con rappresentanze modeste e modestissime, per carità – ebrei anglicani luterani avventisti del settimo giorno testimoni di Geova mormoni arancioni hare krishna scientology scintoisti induisti buddisti e forse qualcos’altro che al momento mi sfugge, a nessuno veniva in mente se lo si voleva; adesso c’è una religione in più e si chiede. Vabbè. Il tipo comunque è educato e garbato; educatamente gli dico che no, non voglio, educatamente alza le mani come per scusarsi di avermi disturbata inutilmente e si gira per suonare il campanello della porta di fronte.
Oggi sto parlando in cuffia su skype quando mi sembra di sentire il campanello di giù. Vado al citofono, chiedo tre volte chi è, non risponde nessuno e torno qui a riprendere la conversazione. Dopo un paio di minuti, scampanellata da qui. Capisco allora che la persona, per non rischiare di dover perdere dieci o magari anche quindici secondi suonando un campanello alla volta e rischiando che nell’appartamento scelto non ci fosse nessuno in casa, li aveva suonati tutti insieme; al primo arrivato ha risposto, tutti gli altri sono stati lì a chiedere chi è a vuoto come tanti imbecilli. Vabbè, vado alla porta e prima di aprire chiedo chi è. “Il prete!” strepita. “Aspetta!” ? Aspetta?! No, fammi capire, mi vieni a rompere le palle in casa mia, mi fai alzare due volte, e hai anche la faccia come il culo di venirmi a intimare di aspettare?!?! Apro la porta e lo vedo che sta infatti entrando nell’appartamento di fronte: anche nei pianerottoli evidentemente usa lo stesso sistema: suona tutti i campanelli, entra dal primo che apre e gli altri si fottano (posso dire che era vistosamente africano o passo per razzista? Posso dire che tra preti crucchi in Alto Adige e preti italiani dalle altre parti, cioè in entrambi i casi europei, non mi era mai capitato di incontrare una simile sfacciataggine, una simile cafoneria?).

barbara