DACIA VALENT E GLI EBREI

Avendola recentemente nominata, sono andata a ripescare dai miei archivi questo interessante articolo.

[Loro vogliono, loro chiedono, loro pretendono| 11/09/2005 | 19:29 ]

“Credo vi siano due modi di concepire il dialogo fra le diverse religioni. Il primo vede come soggetti le religioni, appunto, come sistemi di idee e di credenze. Nel nostro caso, l’Ebraismo entrerebbe in dialogo con il Cristianesimo. È molto difficile, per non dire impossibile, definire gli scopi che si prefiggerebbe una tale operazione; la religione non è una scienza, nella quale, come ci ha insegnato Popper, la falsificazione di una teoria sulla base di dati sperimentali o osservazionali dovrebbe e potrebbe indurre il sostenitore della teoria stessa a rivederne le stesse fondamenta.”. [Amos Luzzatto, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane]

Si fa un gran parlare di dialogo tra ebrei e cristiani: convegni, lezioni, trasmissioni, discorsi politici, insipidi e ipocriti. Nessuno degli interpellati ammette chiaramente che la Gente del Libro del dialogo e della conoscenza reciproca non sa che farsene.
A meno che, questo finto interesse, non serva ad imporre precetti oscurantisti intrinseci nel credo ebraico. È una comunità supponente, sprezzante e pretenziosa prona all’apartheid e all’autocommiserazione con cui ricatta quell’Occidente reduce da forti sensi di colpa nei confronti della Shoah. Un Occidente, quindi, fin troppo accondiscendente. Ogni “diritto” rivendicato deve essere supportato da pesanti accuse contro i governi autoctoni che, secondo gli ebrei, violano le loro libertà religiose. Perchè l’Ebraismo è superiore, perché gli ebrei sono il popolo eletto, perché i gentili sono miscredenti e razzisti, incapaci di comprendere e rispettare la magnificenza del credo ebraico.

Il TALMUD insegna che Gesù Cristo era illegittimo e che fu concepito durante il periodo mestruale; che aveva l’anima di Esaù; che era un pazzo, uno stregone, un seduttore; che egli fu crocefisso, sepolto all’inferno e innalzato come un idolo dai suoi seguaci. Il libro Zohar, III, (282), dice che Gesù morì come un animale e fu seppellito in quel “mucchio di immondizie… “dove gettano le carcasse dei cani e degli asini, e dove i figli di Esaù (i cristiani) e di Ismaele (i musulmani). inclusi Gesù e Maometto, non circoncisi e immondi come carcasse di cani, sono seppelliti.”

Le nostre leggi, la nostra cultura, i diversi credo professati dai non ebrei, sono elementi secondari rispetto alla rasatura dei capelli imposta dagli integralisti chassidici alle donne, alle sinagoghe dove devono pregare separate, al cibo kosher.

“Benedetto tuo Signore Nostro D. Re del mondo che non mi hai fatto non ebreo. Benedetto tuo Signore Nostro D. Re del mondo che non mi hai fatto schiavo. Benedetto tuo Signore Nostro D. Re del mondo che non mi hai fatto donna.” Questa è la preghiera che tutte le mattine al risveglio devono dire gli uomini ebrei, mentre la donna è costretta a sostituire l’ultimo versetto con la frase “Benedetto tu (o Signore Nostro D. Re del mondo) che mi ha fatto secondo la sua volontà”.

Gli europei, sostengono gli ebrei, hanno un debito verso i giudei massacrati “ingiustamente” dai nazi-fascisti. Da quando Mosè si è autoproclamato guida del “Popolo Eletto”, l’ebraismo non ha portato che guerre, morte e distruzione su tutta la terra. Gli ebrei non hanno mai nutrito alcun rispetto nei confronti delle civiltà che li hanno ospitati e le più grandi culture sono state contaminate dalla loro miseria; basti pensare alla Spagna, all’Egitto e alla Palestina: chiese e templi vilipesi, statue distrutte, libri bruciati e gente massacrata per essersi rifiutata di riconoscere il loro potere. La storia dovrebbe illustrarci cosa potrebbe diventare l’Europa se, disgraziatamente, venisse ebraizzata. Lo possiamo intuire dando uno sguardo a molte delle nostre città, che di europeo, oggi, sembrano avere ben poco. Residenti che hanno paura di passeggiare dopo una certa ora, gente disturbata dai veementi sermoni dei rabbini o dall’invasione delle strade durante la preghiera congregazionale. Non è politically correct fare determinate affermazioni perché ci si potrebbe ritrovare, insieme Faurisson, sul banco degli imputati. Ovviamente il vilipendio alla religione è più importante di qualsiasi altro diritto o della verità. L’odio viscerale che l’ebreo prova nei confronti degli Akum (cristiani), alimentato senz’altro da un forte complesso di inferiorità, è il risultato di precetti religiosi riportati su Torah e Talmud.
Il dio dell’ebraismo è belligerante; un dio che complotta contro gli infedeli, che detesta e insulta gli Akum e la Umma, che ordina di uccidere e infondere terrore nei loro cuori. Abhodah Zarah (26b) si legge:Eretici, traditori e apostati devono essere gettati in un pozzo e non devono essere soccorsi.” E ancora nel Hammischpat (34,22)I traditori, gli epicurei e gli apostati sono peggiori dei Goim.”
Qualche tempo fa un cimitero dissacrato ha mietuto decine di vittime in molte parti d’Europa, oltre che provocare clamore anche tra gli ebrei risiedenti in altri continenti. In Israele, tutti coloro che criticano la religione del terrore ebraico, vengono incarcerati e torturati. Nel 2003 un giovane di 18 anni, Yair Khilou, è stato incarcerato dinanzi ad una folla applaudente per aver rifiutato di arruolarsi per uccidere poveri bambini. Nel 1986 uno scienziato, Mordechai Vanunu, è stato drogato e rapito da agenti dei servizi segreti ebraici e incarcerato e torturato per ben 18 anni solo per essersi convertito al cristianesimo ed aver denunciato che Israele era in possesso di armi di distruzione di massa.
Le donne detenute nelle carceri ebree, se vergini, verranno stuprate per non far loro “odorare la fragranza del paradiso”. Questi episodi, naturalmente, non vengono riportati dai diligenti ebrei sempre pronti a prendere nota della minima violazione.
Certo, non tutti gli ebrei sono malvagi, bigotti e irrispettosi; non tutti sognano un’Europa ebraizzata e non tutti disprezzano le nostre leggi. Eppure, nessuno ha mai condannato i crimini perpetrati in nome di Jahve. Amnesty International stila rapporti sugli abusi commessi dal nostro paese nei confronti delle centinaia di clandestini che approdano regolarmente sulle nostre coste ben sapendo di violare la legge; le comunità ebraiche denunciano presunte dissacrazioni dei loro cimiteri e sinagoghe, episodi di razzismo e antisemitismo. Quando inizieranno a riconoscere nei loro testi e nelle loro azioni le violazioni dei diritti umani? Quando cominceranno a rispettare noi autoctoni, la nostra legge, la nostra cultura e le nostre libertà mai messe in dubbio sino al loro arrivo?
Quale dialogo interessa loro? Nessuno, se non la rivendicazione di libertà religiose obsolete assolutamente estranee alla nostra cultura. Agli ebrei, le nostre religioni, i nostri usi e nostri valori non garbano, quindi, da grandi samaritani, hanno pensato di stravolgere la nostra civiltà. Per il nostro bene si intende. Quando tutti accenderemo candele per il purim, penseranno ai nostri diritti e magari ci rispetteranno pure.
Loro vogliono, loro chiedono, loro pretendono. Noi dobbiamo assecondarli in rispetto alla Dichiarazione Universale Dei Diritti dell’Uomo. Abbiamo a che fare con persone assolutamente ignare del significato di diritto, rispetto, gratitudine. Gente che proviene da un paese oscurantista in cui noi Akum e Umma siamo discriminati, disprezzati, spesso insultati nel nostro credo.
Quei muri di diffidenza non hanno nulla a che vedere con le crociate, ma con l’eterna minaccia che questa religione, ideologia di vita, pone al mondo intero.
dacia valent dixit

Naturalmente non mi metto a commentare ogni dettaglio di questo delirio; è interessante comunque notare questa totale sovrapposizione dell’ebraismo all’islam, dallo stupro delle vergini in carcere per non lasciarle andare in paradiso (usando esattamente le parole che usa l’islam), alle orde che vanno a fare decine di morti in tutta Europa per vendicare la profanazione di un cimitero, all’odio per le altre religioni, alle invasioni e distruzioni delle culture autoctone (a proposito: interessante che una immigrata da un paio di dozzine d’anni sbatta in faccia la propria autoctonia agli ebrei, in Italia da 2200 anni), alla distruzione di libri e statue, alla galera per chi critica la religione…
Ah, dimenticavo: a Purim non si accendono candele; è una delle pochissime ricorrenze ebraiche in cui non si fa.
[segue]

barbara