A chi non è sopra i cinquant’anni, difficilmente il suo nome dirà molto. E se, per riempire la lacuna, andate in Google, leggerete che è un ex nuotatore e che “Benché avesse solo ventidue anni, Spitz abbandonò il nuoto dopo i Giochi di Monaco”. Ecco, no, non è così, non è esattamente così che sono andate le cose. Mark Spitz non ha abbandonato il nuoto DOPO, le Olimpiadi di Monaco: lo ha abbandonato DURANTE le Olimpiadi di Monaco. Nel senso che ha proprio abbandonato le olimpiadi: anche se era solo ebreo, e non israeliano, non sapendo all’inizio se l’attacco si sarebbe esteso anche agli altri ebrei, è stato imbarcato in fretta e furia sul primo aereo e rispedito negli Stati Uniti. Suppongo che sia stato il trauma subito
a fargli lasciare per sempre il nuoto all’apice della gloria, proprio nel momento in cui era in assoluto il più grande nuotatore del mondo.
La leggenda vuole che lo abbia fatto perché, “avendo vinto tutto ciò che si poteva vincere, non gli era rimasto più niente per cui combattere”. Leggenda, appunto. Tanto più che a Monaco mancava ancora una gara da disputare, e da vincere.
Quanto alle olimpiadi maledette – nel senso di maledetti terroristi palestinesi (ma almeno quelli il Santo Mossad ha provveduto a sistemarli), maledetta polizia tedesca che ha rifiutato l’aiuto offerto da Israele, provocando il macello che ha provocato, maledetto comitato olimpico che ha fatto proseguire i giochi, maledetti tutti coloro che hanno continuato a guardarle e fare il tifo e divertirsi come se quella in corso fosse ancora una competizione sportiva – se ne è parlato in questo blog qui e qui, e ci si è indignati qui, e poi bisogna assolutamente rileggere questo, perché le cose che trovate qui non le avete mai lette in nessun giornale. Adesso finalmente, dopo quarantaquattro anni, l’infaticabile lotta delle due vedove Ilana Romano e Ankie Spitzer
contro il silenzio, contro il rifiuto, contro l’ipocrisia, contro l’ignobile CIO, è arrivata (e chissà che, nel nostro piccolo, non siamo riusciti anche noi a portare la nostra microscopica gocciolina d’acqua) la vittoria: è stato inaugurato al villaggio olimpico il memoriale per le vittime della strage.
Ah, Mark Spitz, dicevo: gran bell’uomo anche da vecchio.
barbara
Si, lo ricordo. Nelle riviste vi era propio la foto nella quale si vede con le medaglie nella
mano.E anche poster.
Il solo ricordo mi desta tristezza avvilimento e tanta rabbia.Gli anni sono passati ma NON
SI PUO’..dimenticare questa pagina..più che triste che segue e viene preceduta da tante altre di
questo assurdo odio.Cerco di non odiare,ma non sò ..detesto in maniera forte questi terroristi che sono fra le peggiori feccie dell’ …umanità.
Mi sento come una fossa biologica satura e traboccante di tutta quella merda che continuano a spandere.Solo la loro vista basta a darmi nausea.Lo stesso per i loro fans!
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Olimpiadi 2016 Gli atleti libanesi si sono rifiutati a salire sul bus che li conduceva alla parata…perchè sul bus vi erano gli atleti israeliani.
Gli organizzatori…hanno chiamato un’ altro bus per loro.
Spandono tanta violenza, vivono di quella,per quella.
Morte e distruzione le loro fonti di ispirazione.
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E oggi il judoka egiziano (che ha perso, come godo! ) si è rifiutato di stringere la mano al suo avversario israeliano alla fine dell’incontro. Sempre più m…
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Leggo da Informazione Corretta che una judoka saudita non ha voluto affrontare l’avversaria israeliana. E che la delegazione libanese ha rifiutato di far salire sul loro stesso autobus gli atleti israeliani. Tanta m…
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Anche qui, come sempre, gli episodi si moltiplicano. Ricordo in passato un’atleta, non ricordo di quale nazionalità né disciplina, che, come da ordini ricevuti, ha rifiutato di battersi con l’israeliana, ripresa poi in un angolo in preda a un pianto tanto violento da diventare quasi isterico, per tutti gli anni di allenamento, di sacrifici, di rinunce che l’avevano costretta a buttare via. Una cosa veramente straziante.
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Io avevo letto che loro erano sull’autobus e si sono rifiutati di far salire gli israeliani, ma la sostanza non cambia. L’anno scorso, sempre loro, avendo gli spazi di allenamento contigui, hanno preteso un separé per non essere costretti a vederli.
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Perche’ scendere ai loro patti! Ci dovrebbero essere delle regole…uguali per tutti, chi non
si sente di rispettarle dovrebbero andarsene invece di essere compiacenti con il loro antisemitismo.
E..l’ atleta che si è rifiutata di competere con l’ israeliana…andrebbe espulsa! Oppure non
classificabili. Oppure il Paese e atleti non ammessi alle future Olimpiadi.
E..penalizzare chi attua comportamenti anti Israeliani !Il solito razzismo!!!
Forse non è solo il comportamento degli atleti..ma spinti a farlo.Il risultato non cambia.
Fatti Molto Gravi! La Politici, compiacenti.
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