DUE PAROLE SUI TERREMOTI

Alcuni chiarimenti su fraintendimenti comuni in caso di terremoto.

1) Gli animali non prevedono i terremoti. Alcuni possono avvertire solo pochi secondi prima gli infrasuoni, che noi non udiamo, ma nulla di più. Se al tg dicono “i cani abbaiavano ben mezz’ora prima” non vuol dire niente, è pieno di cani che non hanno abbaiato affatto, solo che non fa notizia dirlo.

2) Il sito INGV può andare offline perché saturato di richieste allo stesso momento, se tutti si collegano contemporaneamente il server va in sovraccarico. Loro non ne hanno colpa.

3) Esistono differenti scale di misurazione. La magnitudine locale (Ml) è una, la magnitudine di superficie (Ms) è un’altra e la magnitudine momento (Mw) è un’altra ancora. Sono vari modi matematici di calcolare l’energia di un sisma e possono non coincidere. Ci sono motivazioni storiche e tecniche del perché non sono la stessa cosa e non è certo per confondere la gente. Inoltre non hanno nulla a che vedere con la scala Mercalli che misura i danni causati dal terremoto. Un sisma Mw 8 nel deserto del Sahara non farà danni e sarà grado Mercalli 0. Un sisma Mw 4 in una città costruita con le carte da gioco spianerà tutto e sarà grado Mercalli massimo.

4) Il fatto che la magnitudine segua una scala logaritmica vuol dire che un sisma di grado 7.0 è circa 30 volte più forte di un sisma di grado 6.0. Se vi sembra che da 6.1 a 6.5 non cambi molto, in realtà cambia per davvero in termini di energia sprigionata, anche se la percezione inganna. Però se un sito allarmistico titola “omg terremoti 30 volte più potenti!!!”, occhio che non intende dire che ci sarà un terremoto di grado 30×6=180 (che sarebbe equivalente a una piccola supernova più o meno), sta sfruttando la vostra paura per guadagnare visite.

5) Non esiste alcuna legge Monti che dice “se il grado è inferiore a 6.1 lo stato non risarcirà i danni”. Per due motivi: il primo è che il governo Monti fece un disegno di legge nel 2012, prima del terremoto emiliano, che contemplava questa parte, ma questa disposizione non passò, quindi letteralmente non c’è nulla, è invenzione; il secondo è che il riferimento è ai danni valutati dalla scala Mercalli, quindi non c’entra niente in ogni caso la magnitudo misurata da INGV (vedere punto 3 sopra).

6) Strumenti diversi possono dare valori diversi a seconda di vari fattori. La magnitudine non si misura come il peso su di una bilancia, ma ci vogliono alcuni calcoli triangolando più strumenti e i calcoli sono suscettibili a rettifiche man mano che sono disponibili dati più accurati. Per questo INGV tende ad aggiornare la magnitudine. Inoltre i siti delle agenzie geologiche straniere sono leggermente meno attendibili di INGV, sia perché a distanze maggiori c’è un margine di errore lievemente maggiore, sia perché sono tarati per suoli dalle caratteristiche geomorfologiche diverse (per stimare correttamente la magnitudine di un luogo bisogna tenere conto anche di varie caratteristiche del suolo). Aspettate sempre qualche minuto e fate riferimento solo a INGV per aggiornamenti.

7) Le valutazioni sulla sicurezza degli edifici le può fare solo un ingegnere strutturale sul posto, non chiedete su internet e non affidatevi a chi non ha un titolo di studio consono.

8) L’Italia è un paese ad alto rischio sismico, lo è sempre stato e se la penisola esiste è perché il pianeta è geologicamente attivo e ci troviamo in un punto in cui le placche continentali si scontrano. La domanda non è cosa fare se ci sarà un terremoto, ma quando. Non si può affrontare un terremoto senza conoscerlo e senza un adeguato monitoramento. Siamo giovanissimi da un punto di vista geologico: 65 milioni di anni fa, per esempio, non esisteva alcuna Italia, era tutto ancora sommerso dalle acque. Se non fosse così, non esisterebbero la tettonica a placche con la deriva dei continenti, il campo magnetico terrestre che ci scherma dalle radiazioni cosmiche e trattiene l’atmosfera, le Alpi, le Hawaii, la vita stessa. Marte non è geologicamente attivo ed è quello che è.

9) In Italia non si pratica fracking.

10) I terremoti non uccidono. Gli edifici che crollano sì. La prevenzione prima di tutto.

Di Alessandro Mattedi, via Buseca.

Ecco qui. Un po’ perché mi sono stufata di sentire cazzate, anche del filone complottista, un po’ perché, avendo il culo praticamente sopra l’epicentro, in questo momento il terremoto è un tema molto “mio”, ritengo utile proporre questi chiarimenti.

barbara

O GENTILONI, CI SEI O CI FAI?

Immaginate che qualcuno dica: “Siccome so benissimo che Chessman non è l’uomo della luce rossa, se il mese prossimo mi chiedono di rivotare, voto per la sua innocenza”. Peccato che il mese prossimo non ci sarà nessunissima votazione, perché il processo è concluso, la sentenza è stata pronunciata e Chessman ha finito di respirare nella camera a gas.
Ecco, ora il nostro ineffabile ministro Gentiloni ci racconta che “Se le stesse proposte ci saranno ripresentate ad aprile, il governo italiano passerà dall’astensione al voto contrario”. Ma vede, tesorodolce, ad aprile non verranno ripresentate le stesse proposte, perché quelle proposte lì sono già state presentate, e sono già state votate e, grazie anche a lei, sono state approvate. Perché mai dovrebbero essere ripresentate? E le parole del signor Gentiloni non sono, come è stato scritto, “Parole ferme e inequivocabili”, bensì parole da corazzata Potiomkin.
(e se qualcuno mi riprende l’articolo e se lo pubblica senza citarmi, vado lì e gli frantumo i gioielli di famiglia)

barbara

GLI EROI CHE NON CONOSCEVI

Il segreto della famiglia Aznavour: «Ebrei salvati nella Parigi nazista»

Il cantante: i miei, scampati al genocidio armeno, aiutavano i fuggiaschi. «Non ne abbiamo mai parlato perché ci sembrava naturale, una sorta di nostro dovere».

di Aldo Baquis

TEL AVIV – In  una Parigi che negli anni Quaranta pullulava di nazisti, una coppia di armeni sopravvissuti al genocidio del loro popolo diede rifugio a persone di nazionalità diverse (ebrei, armeni, russi, comunisti attivi nella Resistenza) mettendo in costante pericolo la propria esistenza. La loro abnegazione e il loro coraggio sono rimasti per decenni avvolti nel silenzio familiare, «per una forma di pudore». Solo adesso, a 92 anni compiuti, il figlio Charles Aznavour, con la sorella maggiore Aida, ha accettato di parlarne con un ricercatore israeliano, Yair Auron, che ha pubblicato un libro commovente: ‘Salvatori combattenti’. Uscito in ebraico e in francese, presto sarà tradotto anche in armeno.
Nel rione Marais, scrive Auron, ebrei e armeni vivevano in buon vicinato. Al mercato, i banconi degli uni si mischiavano a quelli degli altri. I genitori di Aznavour, Micha e Knar, erano rimasti soli al mondo dopo le stragi perpetrate dai turchi. Dotati di spirito artistico, avevano mantenuto un approccio positivo alla vita. Fra i loro amici, un’altra coppia di emigrati armeni: la poetessa Melinee Manouchian e il suo compagno Missak, futuro leader di un gruppo di resistenza ai nazisti, l’Affiche Rouge. Gli Aznavourian avevano un appartamento di 90 metri quadri al 22 della Rue Navarin: tre stanze, ingresso, un cucinino e i servizi. Per 1500 giorni consecutivi furono là ospitati fuggiaschi che a volte i padroni di casa nemmeno conoscevano. Arrivavano. Bruciavano ogni cosa potesse tradirli. Si munivano di documenti falsi. Poi ripartivano. In un’occasione gli Aznavourian nascosero undici persone contemporaneamente. Quanti riuscirono a salvarsi? Charles e Aida, a distanza di decenni, non ne hanno idea. «La prima donna a bussare alla nostra porta – ricorda Aznavour nella prefazione – era in apparenza armena e cercava rifugio per il marito, ebreo». Questi dormiva nello stesso letto di Charles, allora 16enne. «Dopo di lui abbiamo avuti altri due-tre ebrei, poi tanti altri».
Il libro si legge come un thriller. Gli Aznavuorian avevano una vicina di casa di origine tedesca, ammiratrice di Hitler. Poteva bussare senza preavviso, per fare quattro chiacchiere amichevoli. I fuggiaschi dovevano trovare un nascondiglio immediato e «smettere di respirare». La polizia francese e anche la Gestapo visitavano talvolta la casa. «Ci sono estranei nell’edificio?», chiedevano. La coppia di portinai mantenne sempre il segreto, a protezione degli Aznavourian. Nel frattempo Missak Manouchian – oggi eroe nazionale in Armenia – guidava un gruppo armato clandestino composto da immigrati armeni, ebrei e anche italiani. Per loro Knar trafugava armi in un passeggino.
«I miei – dice Aznavour – hanno fatto quello che sembrava loro un dovere, senza pensare che mettevano in pericolo le nostre vite. Quello che abbiamo fatto durante l’occupazione ci sembrava la cosa più naturale, al punto che col tempo abbiamo cominciato a dimenticarcelo: finché un anno fa Auron è venuto a farcene parlare». A gennaio Aznavour sarà in Israele per piantare un ulivo in ricordo dei genitori a Nevé Shalom: il vilaggio di Auron, dove coabitano arabi ed ebrei e dove si tiene viva la memoria di giusti di varie nazionalità fra cui turchi, armeni, circassi, palestinesi, israeliani.

(Nazione-Carlino-Giorno, 25 ottobre 2016)

E a 92 anni lui canta così (peccato solo per l’orchestra così fracassona).

barbara

ORE 19:10

Fortissima e interminabile scossa di terremoto. La menorah grande sta ancora ondeggiando, due minuti e mezzo dopo che la scossa è terminata.

barbara

AGGIORNAMENTO: la scossa è stata di magnitudo 5,4 Richter.
AGGIORNAMENTO 2: ore 21:19. Nuova scossa molto più forte della prima (stavolta è venuto giù di tutto per tutta la casa), durata 55 secondi.
AGGIORNAMENTO 3: ore 23:43, questa è stata abbastanza leggera. Ma si continua a ballare, comunque.
AH, DIMENTICAVO: i quadri con un gancio solo al centro li ho trovati tutti storti: evidentemente devono avere ballato un bel po’ anche loro.

LETTERA APERTA AL PAPA

Santità, devo iniziare dicendole che, in quanto rabbino ebreo ortodosso, non ho generalmente l’abitudine di scrivere al Papa. Ma questi in cui viviamo sono tempi speciali e quindi credo di dovermi rivolgere a lei, per chiedere la sua assistenza.
Come lei indubbiamente sa, l’UNESCO ha recentemente votato in Commissione e poi ratificato a livello esecutivo che non esiste alcun legame storico tra il Monte del tempio, il muro occidentale e l’ebraismo. E anche se questo può sembrare una questione banale, le assicuro che non è per niente banale.
Prima di chiedere il suo aiuto, forse sarebbe appropriato un mea culpa nazionale. È stato fatto notare a me e a molti altri: come possiamo aspettarci qualcosa di diverso dall’UNESCO se Israele stessa non sembra reclamare il suo naturale dominio sul sito. Sì, non abbiamo fatto per niente bene in questo, e questa è una questione separata che dobbiamo affrontare qui in Israele. Il voto dell’UNESCO è di un antisemitismo di proporzioni gigantesche. E se questo è chiaramente antisemita, la sua azione va ancora oltre: tenta di cancellare il collegamento storico di un popolo col suo passato. Dato che stiamo parlando della storia EBRAICA, perché mi sto rivolgendo al capo di oltre 2 miliardi di cattolici del mondo? In poche parole: la decisione dell’UNESCO è uno schiaffo in faccia a lei personalmente e non solo al popolo ebraico. Dato che non sono molto esperto nelle Scritture, come promulgate dalla Chiesa, mi sono rivolto a internet per procurarmi qualche rudimentale informazione sui collegamenti tra Gesù e il Monte del tempio. Ecco un esempio di quello che ho trovato.

Il Monte del Tempio è significativo per i cristiani come il luogo in cui Gesù ha lanciato la sua sfida contro le autorità del Tempio, un atto che può essere visto come causa diretta del suo arresto e crocifissione. Gesù ha deplorato la corruzione delle autorità del tempo, come pure l’uso di una delle porte del tempio per il commercio. Secondo il Vangelo di Marco, Gesù compì una “pulizia” del tempio, scacciando i mercanti e cambiavalute nelle vicinanze del tempio.
Il Monte del tempio è significativo per i cristiani anche come il luogo dove Gesù ha celebrato le festività da bambino.

Questo voto dunque non solo tenta di cancellare la storia EBRAICA, sta cancellando anche ciò che è vicino e caro a LEI, personalmente e agli oltre 2 miliardi di devoti della sua Chiesa. Mentre Papa Pio XII è stato accusato per la sua azione/inazione durante seconda guerra mondiale, è emerso che in realtà ha salvato oltre 850.000 vite ebraiche [uhm, ndb] Ora è il tuo turno di alzarsi per il suo popolo e per il popolo da cui germogliano le sue radici. Non si tratta di bene e male. Non si tratta di giusto e sbagliato. SI TRATTA DI VERITÀ. E la verità è che la risoluzione passata dall’UNESCO è un globale schiaffo in faccia a ebrei e cristiani.
Come capo dei miliardi di cattolici sulla terra, la prego di prendere posizione e di fare una dichiarazione pubblica. Se non farà tale dichiarazione, questo permetterà di riscrivere la storia e l’accettazione di queste modifiche. Se non crede che ciò sia vero, allora com’è che il mondo musulmano celebra una festa per il sacrificio di Ismaele… e non ISACCO come scritto nella Bibbia. La riscrittura della storia da parte del mondo musulmano ha infatti lavorato per loro e a loro vantaggio. Per favore, si unisca agli ebrei e condanni in modo inequivocabile la spregevole risoluzione dell’UNESCO. La ringrazio in anticipo e le auguro buona fortuna.
Rabbi Zev M Shandalov
Maale Adumim, ISRAELE (qui, traduzione mia)

barbara

IO (11/8)

Concedetemi una botta di protagonismo

E per cominciare in modo logico la botta di protagonismo, parto con la sala delle botti alla cantina del Golan,
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naturalmente sempre col foulard sulle spalle per via del freddo polare che tocca patire in qualunque spazio interno da queste parti.
Poi c’è questa ai piedi del monte Sodoma,
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di cui ancora non vi ho parlato, ma ve ne parlerò, perché c’è un bel po’ di cose da dire e di immagini da vedere (in realtà ne ho già parlato in altra occasione, ma su tutt’altro aspetto).
E come quelli ballavano sul Titanic che affondava, qui vedete l’incosciente che sorride sull’orlo dell’abisso, sopra Maktesh Gadol,
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mentre sul fondo, precedentemente, si era comodamente adagiata all’ombra.
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Qui sono su uno dei sentieri che collegano le varie cave a campana
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– e anche la gonna giustamente a campana – vicino a quello che avevo indicato come un cappero e invece poi sono stata severamente bacchettata sulle dita perché col cappero che era un cappero.
E qui a Wadi Kelt,
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nello spazio in cui i turisti si fermano per ricevere spiegazioni dalle guide, scattare foto, e resistere eroicamente ai tampinamenti dei venditori arabi che ad ogni auto o autobus che si ferma si precipitano fulmineamente sui malcapitati assediandoli con ogni sorta di cianfrusaglie da vendere e seguendoli poi accanitamente in ogni spostamento.
Per le foto di Gerusalemme occorre qualche spiegazione preliminare. La città vecchia – chi la conosce lo sa bene – è sostanzialmente fatta di scale. Per spostarsi lì dentro bisogna fare scale, tante scale, centinaia e centinaia di gradini, credi di avere finito e c’è un’altra rampa, pensi che sia l’ultima e invece no, non finisce mai. A parte il fatto che fare scale mi era stato severamente vietato dal fisiatra, c’era l’immane fatica del muoversi in quel modo per ore da parte di una persona reduce da tre mesi di quasi immobilità più tre settimane di mobilità estremamente ridotta. Questa è la ragione della mia faccia sfinita, pressoché catatonica, qui presso uno degli infiniti banchi della città vecchia,
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e qui coi due poliziotti che impediscono il passaggio a uno degli ingressi al Monte del Tempio
jerush-2
– ah no, scusate, alla spianata delle moschee, quella che è islamica fin dalla creazione del mondo e sulla quale il profeta musulmano Issa a dodici anni disputava con gli imam nella moschea, stupendoli con la propria sapienza, mentre più avanti ne avrebbe cacciato cambiavalute e venditori di colombe che avevano la deplorevole abitudine di condurre i propri affari dentro la moschea. Quella. Poi poco dopo è intervenuto il cuore a informarmi che ero arrivata al limite e dovevo fermarmi immediatamente. Per fortuna i segnali di allarme li so riconoscere, e a quelli obbedisco – a prescrizioni e divieti dei medici non sempre, soprattutto se titolari di un culo brutto, ma a quelli del mio corpo sì – e mi sono fermata all’istante. Ho avuto la fortuna che proprio nel punto in cui mi sono fermata c’era un muretto basso, e mi ci sono stesa. Ho avuto l’altra fortuna che nel gruppo c’era un medico, che ha provveduto a mettermi uno zaino sotto la testa e due sotto le gambe, e dopo un po’ mi sono ripresa.
Poi c’è questa al ristorante armeno, la sera dell’arrivo a Gerusalemme,
io-e-gatto
che a qualcuno sicuramente piacerà.
E infine, per concludere, i soliti due (attenti a quei),
mar-morto
in cui lei come al solito ha dimenticato di tirare dentro la pancia, a differenza di lui che non se ne dimentica mai.

barbara

QUALCHE RIFLESSIONE SU UN CARTELLO

Che sarebbe questo.
illegale
E devo dire che raramente, negli ultimi tempi, mi è capitato di vedere una cosa tanto veritiera. Perché è verità sacrosanta che tutto, assolutamente tutto ciò che riguarda Israele è illegale: illegali le risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’ONU, illegali le risoluzioni della commissione per i diritti umani, illegali le risoluzioni dell’UNESCO, illegali le iniziative BDS, illegali le manifestazioni anti israeliane con bandiere bruciate e slogan di odio, illegale il sostegno e il finanziamento al terrorismo che colpisce Israele, illegali la stragrande maggioranza delle ONG che divorano miliardi di dollari per fare propaganda anti israeliana, illegale la politica leccaculiana nei confronti della lobby del petrolio da parte della stragrande maggioranza degli stati europei, illegali un’infinità di articoli di giornale e servizi televisivi che si occupano di Israele, illegale l’attività di moltissimi giornalisti e fotografi accreditati in Israele, pagati per fare propaganda anti israeliana (si chiama prostituzione, e a differenza della prostituzione onesta che si pratica sui marciapiedi, questa prostituzione qui è la quintessenza della disonestà), illegali i ministri che si astengono perché non sanno se il Tempio ebraico in cui Gesù è stato presentato, circonciso, riscattato, ha fatto il bar mitzvah (la “disputa coi dottori” a dodici anni), da cui ha cacciato cambiavalute e venditori di colombe, in cui si è seduto a insegnare ai suoi discepoli, sia esistito o no (mentre non c’è ombra di dubbio sull’esistenza dell’asino che ha portato Maometto in cielo partendo da una moschea costruita settantatre anni dopo la sua morte), illegale la pretesa che le guerre scatenate e perse non siano state scatenate e non siano state perse, illegale la pretesa che ciò che è stato reso judenrein di fatto tramite la violenza diventi judenrein anche di diritto, illegale obbligare Israele a trattare con chi vuole unicamente la sua distruzione, illegale arrogarsi il diritto di decidere quale debba o non debba essere la capitale di Israele…
Io per il momento mi fermo, ma se a qualcuno non basta, posso tranquillamente continuare.

barbara