L’arcobaleno è il segno della pace con l’umanità che Dio manda dopo il diluvio, quindi con la pace c’entra. I colori sono stati ripresi anche dai gay ma in un diverso ordine. Se sia vera o fotomontaggio non lo so, però mi è piaciuta un sacco, sorpattutto perché l’ho trovata, tantissimi anni fa, col titolo che ho messo anche nei tag, “make love, not peace”.
Paradossalmente il pacifismo è il più grande nemico della pace possibile, poiché, soprattutto se è estremo, conduce alla sopportazione delle ingiustizie, dei soprusi in nome della non-violenza. Con il porgere l’altra guancia si fa quindi il gioco di personaggi come Hitler o Stalin.
E poi molti pacifisti sono decisamente inclini all’odio con chi non la pensa come loro e sono quindi nei fatti guerrafondai, ad esempio i filopalestinesi in genere odiano fortemente chi difende Israele e se uno mette in discussione anche uno solo dei loro dogmi ha soltanto insulti irriferibili in risposta, segno che questa gente non sa argomentare e quindi ricorre alla scorciatoia dell’insulto.
Tutti i tiranni si sono posti come obiettivo la pace, gli antichi romani che volevano ad esempio “pacificare” la Galilea nel lontano 70 D. C. si ponevano come obiettivo appunto a “pax romana”, il che significa la supina accettazione del loro assoluto ed ingiusto dominio.
Io ricordo le manifestazioni pacifiste nel 2003 contro la guerra in Iraq, a suon di devastazioni e incendi eccetera, oltre che di sonori pestaggi ai dissidenti – e Gino Strada in televisione a invocare la guerra santa contro gli Stati Uniti. Non è che loro sopportino tutte le ingiustizie: sopportano tutto quello che non viene dagli Stati Uniti (ma sotto Obama hanno sopportato di tutto anche da quella parte) e da Israele.
@Francesco Nardi: ero sicura che avresti apprezzato.
PS: vedo che a distanza di un buon decennio non hai cambiato i tuoi orari.
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Ma è vera o un fotomontaggio?
Comunque l’uso dell’arcobaleno non si capisce a cosa si riferisce, dato che è anche il colore simbolo dei gay.
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L’arcobaleno è il segno della pace con l’umanità che Dio manda dopo il diluvio, quindi con la pace c’entra. I colori sono stati ripresi anche dai gay ma in un diverso ordine. Se sia vera o fotomontaggio non lo so, però mi è piaciuta un sacco, sorpattutto perché l’ho trovata, tantissimi anni fa, col titolo che ho messo anche nei tag, “make love, not peace”.
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Paradossalmente il pacifismo è il più grande nemico della pace possibile, poiché, soprattutto se è estremo, conduce alla sopportazione delle ingiustizie, dei soprusi in nome della non-violenza. Con il porgere l’altra guancia si fa quindi il gioco di personaggi come Hitler o Stalin.
E poi molti pacifisti sono decisamente inclini all’odio con chi non la pensa come loro e sono quindi nei fatti guerrafondai, ad esempio i filopalestinesi in genere odiano fortemente chi difende Israele e se uno mette in discussione anche uno solo dei loro dogmi ha soltanto insulti irriferibili in risposta, segno che questa gente non sa argomentare e quindi ricorre alla scorciatoia dell’insulto.
Tutti i tiranni si sono posti come obiettivo la pace, gli antichi romani che volevano ad esempio “pacificare” la Galilea nel lontano 70 D. C. si ponevano come obiettivo appunto a “pax romana”, il che significa la supina accettazione del loro assoluto ed ingiusto dominio.
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Io ricordo le manifestazioni pacifiste nel 2003 contro la guerra in Iraq, a suon di devastazioni e incendi eccetera, oltre che di sonori pestaggi ai dissidenti – e Gino Strada in televisione a invocare la guerra santa contro gli Stati Uniti. Non è che loro sopportino tutte le ingiustizie: sopportano tutto quello che non viene dagli Stati Uniti (ma sotto Obama hanno sopportato di tutto anche da quella parte) e da Israele.
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