ALTRO CHE SCHELETRI NEGLI ARMADI!

Questi sono scheletri di dinosauro nel salotto di casa! E per chiarirlo parto da un mio post di un po’ più di dodici anni fa, che riporto integralmente.

E PENSARE CHE UNA VOLTA MI PIACEVA!

ERRI DE LUCA:

«Tutta la mia generazione è colpevole. L’unica strada è l’amnistia»

Ciò che segue è un collage di dichiarazioni di Erri De Luca intervistato da Enzo d’Errico sul Corriere di oggi. Con l’aggiunta di qualche commento da parte mia, perché quello che è troppo è troppo.
«Di quello che dice oggi Achille Lollo, m’importa ben poco. È un prurito di cronaca nera e nulla più.
E voilà, signori: che cosa saranno mai due ragazzi arrostiti? Un prurito, per il Nostro ineffabile!
Questi fatti, invece, andrebbero consegnati alla storia di un Paese capace finalmente di chiudere i conti con il suo passato».
Scusi, carissimo, ma questa mi pare di averla già sentita, solo che quelli, se non ricordo male, si chiamavano nazisti: voi non dovreste essere dalla parte opposta?
«Penso che abbiamo una sola strada in grado di condurci alla riconciliazione nazionale. Ed è l’amnistia.
Wonderful! E se gli regalassimo anche un bel pezzettino di terra, come ai soldati romani dopo una vita spesa a combattere per la Patria? Eh?
Soltanto così potremo strappare queste vicende alla pattumiera del resoconto quotidiano e deporle sugli scaffali di una memoria condivisa».
Io personalmente preferirei non deporle proprio da nessuna parte. Quello che deporrei davvero volentieri sono gli assassini: nelle Patrie Galere. E peccato che i lavori forzati non ci siano più.
«Fare dei nomi, poi, significa escluderne altri. A cominciare dal mio, che in quegli anni vivevo a Roma ed ero un militante della sinistra rivoluzionaria. L’unica chiamata di correo plausibile riguarda una generazione che pretese di agire come un solo corpo, a titolo collettivo». «Ai giudici io rispondo che siamo tutti colpevoli, perché nessuno di quei reati può essere iscritto in un conto individuale».
Quando un discorso analogo lo ha fatto Craxi tutti noi, giustamente, siamo insorti come un sol uomo a protestare contro una simile infamia e assurdità: ci sarà consentito, oggi, un flebile lamento?
«L’intensità degli scontri con i fascisti era quotidiana».
Sì, mi ricordo: c’ero anch’io. Anche il mio ragazzo le ha prese dai fascisti. E poi gliele ha restituite, naturalmente. Ma qui stiamo parlando di ragazzi arrostiti, signor De Luca: lei non ci vede qualche differenza? Differenzina? Differenzinetta … ? No? Niente niente?
Lollo sostiene addirittura che il rogo di Primavalle fu provocato dai Mattei e non dal suo gruppo. Lo pensa anche lei? «All’epoca dei fatti, era questa la nostra versione. E io ci credevo.
Ganzo, il De Luca!
Anzi, sospettavo
perché lui era più furbo anche degli altri furbi, cosa credete?
che si trattasse di una delle tante trappole che lo Stato faceva scattare contro di noi in quegli anni. Era un attentato completamente fuori scala rispetto al livello dello scontro. Dunque, o avevamo a che fare con un’azione sfuggita al controllo di chi l’aveva organizzata, oppure qualcuno ci aveva teso un tranello».
Il complotto! Il complotto!
E l’orrore di quella notte, con la foto di Virgilio Mattei carbonizzato alla finestra, non provocò alcun ripensamento? «No, per noi quello fu soltanto uno dei tanti micidiali scontri di allora.
Cioè, mi faccia capire, esimio: io me ne sto a casa mia, arrivata una certa ora me ne vado a letto; poi viene lei che mi arrostisce – pare che prima le porte siano state sigillate con la pece o qualcosa del genere, se ricordo bene, per non rischiare che qualcuno potesse sfuggire – e questo si chiama “scontro”? Ehi, De Luca, guardi che c’è una revisioncina da fare!
Vivevamo dentro una guerra civile a bassa intensità e la pietà verso fatti del genere era spenta».
Bella questa calma olimpica nei confronti di uno stupido ragazzo fascista che ha scelto di farsi arrostire piuttosto che stare dalla parte giusta. Bella, non c’è che dire. Persino quasi commovente, direi.
D’accordo, ma oggi? «Oggi mi sembrano più vicine le battaglie di Custoza che le nostre».
E questa, signori, lasciatemelo dire, questa è VERA GRANDEZZA, sì!
«Soltanto l’amnistia avrebbe potuto ricucire questa ferita,
specie alla mamma degli arrostiti, immagino
ma all’intera classe politica italiana manca il sentimento di responsabilità
o classe politica italiana imbecille! Perché non vai a lezione di sentimento di responsabilità da Erri De Luca? Eh? Perché non ci vai? Vergognati!
necessario per una scelta di riconciliazione. Si preferisce litigare e continuare a dividersi su vicende ormai più remote delle battaglie di Custoza».
Scusate, ma questa non la commento, che devo andare un attimo a vomitare.
Fratelli-mattei
barbara

Nessuno dei tre autori della strage ha mai fatto un giorno di carcere: due fuggiti subito, il terzo, Achille Lollo, scappato in attesa del processo d’appello con l’aiuto di Franca Rame e di Dario Fo – l’infame repubblichino responsabile di rastrellamenti, implacabile accusatore del commissario Calabresi, e tornato, alla fine della sua troppo lunga vita, agli antichi amori, con la vicinanza ai grillini e a Casa Pound. Dato che l’accusa iniziale di strage è stata in seguito derubricata a incendio doloso e omicidio colposo, con condanna a 18 anni, ciò ha fatto sì che ad un certo punto il reato cadesse in prescrizione, dopodiché Achille Lollo è rientrato in Italia. Perché ne riparlo adesso? Perché – la notizia è di qualche mese fa, ma io l’ho appreso solo ora – il signor Achille Lollo, rientrato in Italia da libero cittadino, lavora al servizio del movimento 5 stelle. D’altra parte, come stupirsi che il signor Grillo si trovi a proprio agio con gente che ha le mani sporche di sangue?

Qui un po’ di notizie per chi è troppo giovane per ricordare quell’atroce episodio.

barbara