TORTURA

Si è recentemente parlato, nei commenti a un post, di elettroencefalogramma. Mi è venuto allora in mente questo testo che ho scritto e consegnato alla mia dottoressa insieme al referto dell’ultimo EEG, per riferire sulla tortura a cui sono stata sottoposta e chiarire la situazione.

Ritengo necessario precisare che l’attacco di convulsioni – cosa mai avvenuta prima nella mia vita, né in questo tipo di circostanza, né in nessun’altra situazione – avuto alla fine non ha alcun collegamento con l’iperpnea ma unicamente con il comportamento della signora che ha condotto il test. La quale, prima di iniziare, mi ha perentoriamente intimato: “Stia rilassata!”, cosa che, come chiunque sa, può avere l’unico effetto di mettere in tensione. Infatti dopo un po’ mi ha ordinato di respirare normalmente, perché avevo una respirazione corta e semi-strozzata e, ha detto, questo alterava il tracciato. Allora ho cercato di respirare normalmente, ma per farlo dovevo controllare attentamente il mio respiro, e quindi ero tutto meno che rilassata. Poi è arrivato il momento dell’iperpnea. Tutte le volte precedenti, arrivata a quel punto, mi veniva detto adesso respiri velocemente e continui fino a quando non le dico basta, e io lo facevo. Questa volta la signora che conduceva l’esame, fin dall’inizio, ogni respiro e mezzo, cioè circa sei secondi, continuava a martellare respiri respiri respiri respiri respiri respiri respiri respiri respiri respiri respiri respiri, era come se avessi un chiodo piantato in mezzo alla testa e un martello che ci batteva ritmicamente sopra respiri respiri respiri respiri respiri respiri respiri, come la tortura della goccia d’acqua. A un certo momento dentro la mia testa ho cominciato a urlare basta basta basta basta basta basta sperando che si arrivasse finalmente alla fine e invece continuava imperterrita, implacabile, spietata respiri respiri respiri respiri respiri respiri. Quando, ad un certo punto, forse percependo la mia sofferenza, ha detto “su, coraggio, dobbiamo arrivare a cinque minuti”, mi è stato chiaro che mancava ancora un bel po’, e a quel punto mi è esploso il cervello e ho avuto un provvidenziale attacco di convulsioni che ha posto fine alla tortura. (Sono sempre stata convinta che il corpo umano è un animale intelligente e nelle situazioni di emergenza riesce (quasi) sempre a trovare una soluzione prima che sia troppo tardi, come i tappi della corrente che saltano prima che si verifichi il disastro). Sono stata malissimo due giorni, e per diversi giorni ogni tanto nel sonno mi arrivava questo terrificante respiri respiri respiri respiri… un incubo.

Poi lei sul primo foglio ha scritto che l’esame era stato interrotto prima della conclusione causa sopravvenuto attacco epilettico con convulsioni, e il medico che ha stilato il referto lo ha fatto sulla base di questa indicazione, nonostante io sapessi con assoluta certezza di non avere avuto un attacco epilettico. Poi ho inviato all’amico neurologo che gira da queste parti la scansione degli ultimi fogli, tracciati mentre era in corso l’attacco di convulsioni, e lui non vi ha trovato la minima traccia di attacco epilettico, né in corso né montante.
EEG
Dato che il mio tumore (benigno) al cervello può scatenare attacchi epilettici, probabilmente dovrò sottopormi ad altri EEG in futuro, ma sicuramente mai più ne farò uno qui.

PS: e ancora non mi spiego perché quel “basta”, invece che col pensiero, non lo abbia urlato con le corde vocali.

E ora rilassiamoci davvero con una delle canzoni più belle mai scritte.

barbara

 

MI PIACEREBBE SAPERE

Se questa roba, grande ritorno di Paola Turci dopo ben sedici anni di assenza, fa cagare solo me.

Fatti bella per te

Non ti trucchi
E sei più bella
Le mani stanche
E sei più bella
Con le ginocchia sotto il mento
Fuori piove a dirotto
Qualcosa dentro ti si è rotto
E sei più bella
Sovrappensiero
Tutto si ferma
Ti vesti in fretta
E sei più bella
E dentro hai una confusione
Hai messo tutto in discussione
Sorridi e non ti importa niente, niente!
Se un’emozione ti cambia anche il nome
Tu dalle ragione, tu dalle ragione
Se anche il cuore richiede attenzione
Tu fatti del bene
Tu fatti bella per te!
Per te, per te
Passano inverni
E sei più bella
E finalmente
Ti lasci andare
Apri le braccia
Ti rivedrai dentro una foto
Perdonerai il tempo passato
E finalmente ammetterai
Che sei più bella
Se un’emozione ti cambia anche il nome
Tu dalle ragione, tu dalle ragione
Se anche il cuore richiede attenzione
Tu fatti del bene
Tu fatti bella per te!
Per te, per te
E sei più bella quando sei davvero tu
E sei più bella quando non ci pensi più
Se un’emozione ti cambia anche il nome
Tu dalle ragione, tu dalle ragione
Se anche il cuore richiede attenzione
Tu fatti del bene
Tu fatti bella per te
Per te, per te

Writer(s): G. Anania, L. Chiaravalli, D. Simonetta, P. Turci

No, così, giusto per.

E ora per consolarci, ascoltiamone una bella (giusto per)

barbara