Il buon gusto nello scegliersi le mogli.
E vorrei cogliere l’occasione per dire due parole su Melania. Abbiamo sentito di tutto, su di lei: bella e oca… la principessa triste… e ci credo che sia triste vicino a uno come quello… beh, ha voluto i soldi, che non si lamenti… Una che si è venduta al miglior offerente, insomma, praticamente una prostituta. Ecco, io vedrei le cose in maniera un tantino diversa.
In tutte le specie animali, le femmine, potendo scegliere – ché non a tutte è dato di poter scegliere – scelgono per la propria prole il padre che meglio ne garantisca la sopravvivenza, cioè il più forte, il più solido, il più stabile, il più affidabile. È esattamente quello che ha fatto Melania, altro che oca giuliva o cocottina di lusso. Aggiungerei che non era una cameriera a mille dollari al mese per dieci ore di lavoro al giorno, pronta a sposare anche un ottantenne sdentato pur di uscire dalla miseria e dalla fatica.
Senza contare che, pur non essendo il mio tipo, quando era un po’ più giovane Trump non era esattamente un cesso.
E non si può non nutrire il sospetto che tanto livore nei confronti di una donna bellissima, intelligente, elegante e saggia sia dovuto unicamente all’invidia. Invidia peraltro insensata: se siete belle, anche la donna più bella del mondo seduta al vostro fianco non vi toglierebbe un grammo di bellezza, e se siete cozze, potete anche assoldare tremila mafiosi per fare fuori tutte le donne belle del mondo, sempre cozze restate.
E poi vai a leggere qui.
barbara