Uno diceva: “Credo a quello che vedo”… Per conto mio continuo a essere realista e il realismo NON lo vedo così roseo finché ho fra i piedi un corbyn e un di stefano con annessi e connessi! Ai posteri l’ardua sentenza!
Però parlano sempre la lingua della guerra ‘Bombardiamo’.
Queste sono parole che non si addicono ad un messaggio di pace.
Io uso parole di guerra solo quando intendo parlare di guerra.
Io se una persona che amo mi promette di bombardarmi di baci, non lo prendo mica come un messaggio di guerra. Come non lo era lo “strapazzami di coccole” di Topo Gigio. E come non lo è il “ti stritolo in un abbraccio” che un amico mi ha scritto l’altro ieri. E fare l’amore fino allo sfinimento non è un programma di sterminio. Fermarsi alla forma delle singole parole prescindendo dal contesto non è il modo migliore per coglierne e valutarne il significato.
rimane sempre il dubbio, fortissimo, che la condanna delle stragi sia limitata agli episodi che vedono come vittime altri musulmani (sia pure di una setta diversa o di una tribù meno simpatica)…..
cioè, nel video la cosa che più salta agli occhi (a parte l’imbrodamento paramistico che fa venire perfino una certa nausea) è che tutti gli attori e i personaggi (il cattivo barbuto, il barbuto buono, la candida fanciulla, la vecchia devota, il vecchio saggio e via via) sono musulmani dichiarati e riconoscibili….
mentre una parte sensibile degli ammazzamenti reali vede coinvolte persone che musulmane non sono per niente, e quasi sempre vengono ammazzati proprio perché musulmani non sono.
ecco, sarò un cinico dissacratore e disilluso, ma mi pare molto un messaggio rivolto ai fetenti assassini di fare attenzione, ché spappolare altri sottomessi è peccato grave, mentre è inutile far notare o ricordare che se a morire è un kafir il dio bestiale e demoniaco che si sono scelti non è poi così indignato.
ma magari penso solo male io, e in effetti quasi 15 secoli di tradizione dovrebbero impedirmi di coltivare pensieri così poco edificanti….
Probabilmente hai ragione (per inciso, il bambino è quello di Aleppo, mentre la ragazza sembrerebbe Malala), ma è anche probabile che abbiano semplicemente scelto le immagini che meglio potessero veicolare il messaggio.
Una sposa che come tutte le spose sogna una vita felice accanto all’uomo che ama: di bambini di Aleppo immortalati sul sedile arancione dell’ambulanza appena tirati fuori dalle macerie di un attentato terroristico ce n’è uno, di Malala ce n’è una, di sposi e spose ce ne sono miliardi.
I due minuti di Zain per cambiare il mondo?
ma vale anche per gli Ebrei?
posso ridere?
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Non sono due minuti per cambiare il mondo: sono due minuti per dire che c’è qualcuno che è stufo di terrorismo, tutto qui.
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Uno diceva: “Credo a quello che vedo”… Per conto mio continuo a essere realista e il realismo NON lo vedo così roseo finché ho fra i piedi un corbyn e un di stefano con annessi e connessi! Ai posteri l’ardua sentenza!
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Corbyn e Di Stefano fanno parte di quelli coi quali anche gli dei sono impotenti.
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Però parlano sempre la lingua della guerra ‘Bombardiamo’.
Queste sono parole che non si addicono ad un messaggio di pace.
Io uso parole di guerra solo quando intendo parlare di guerra.
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Io se una persona che amo mi promette di bombardarmi di baci, non lo prendo mica come un messaggio di guerra. Come non lo era lo “strapazzami di coccole” di Topo Gigio. E come non lo è il “ti stritolo in un abbraccio” che un amico mi ha scritto l’altro ieri. E fare l’amore fino allo sfinimento non è un programma di sterminio. Fermarsi alla forma delle singole parole prescindendo dal contesto non è il modo migliore per coglierne e valutarne il significato.
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Il messaggio mi pare più che positivo, speriamo lo condividano in molti.
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Il fatto che il video sia immediatamente diventato virale doverebbe fare ben sperare.
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Bello sentirtelo dire.. cioè, leggerne la conferma anche da te.
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Beh, è un’opinione: per quanto incredibile possa sembrare, ogni tanto magari potrei anche sbagliarmi…
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rimane sempre il dubbio, fortissimo, che la condanna delle stragi sia limitata agli episodi che vedono come vittime altri musulmani (sia pure di una setta diversa o di una tribù meno simpatica)…..
cioè, nel video la cosa che più salta agli occhi (a parte l’imbrodamento paramistico che fa venire perfino una certa nausea) è che tutti gli attori e i personaggi (il cattivo barbuto, il barbuto buono, la candida fanciulla, la vecchia devota, il vecchio saggio e via via) sono musulmani dichiarati e riconoscibili….
mentre una parte sensibile degli ammazzamenti reali vede coinvolte persone che musulmane non sono per niente, e quasi sempre vengono ammazzati proprio perché musulmani non sono.
ecco, sarò un cinico dissacratore e disilluso, ma mi pare molto un messaggio rivolto ai fetenti assassini di fare attenzione, ché spappolare altri sottomessi è peccato grave, mentre è inutile far notare o ricordare che se a morire è un kafir il dio bestiale e demoniaco che si sono scelti non è poi così indignato.
ma magari penso solo male io, e in effetti quasi 15 secoli di tradizione dovrebbero impedirmi di coltivare pensieri così poco edificanti….
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Probabilmente hai ragione (per inciso, il bambino è quello di Aleppo, mentre la ragazza sembrerebbe Malala), ma è anche probabile che abbiano semplicemente scelto le immagini che meglio potessero veicolare il messaggio.
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Chi è la sposa?
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Una sposa che come tutte le spose sogna una vita felice accanto all’uomo che ama: di bambini di Aleppo immortalati sul sedile arancione dell’ambulanza appena tirati fuori dalle macerie di un attentato terroristico ce n’è uno, di Malala ce n’è una, di sposi e spose ce ne sono miliardi.
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