Ma questo sogno devo proprio raccontarlo.
Dovevo andare a scuola, ed ero in ritardo (mi capita spesso di sognare di dover andare a scuola, e quando succede sono sempre in ritardo, a volte anche di ore. Anche quando sogno di dover prendere il treno o l’aereo sono sempre in ritardo, manca mezz’ora alla partenza e io devo ancora fare la valigia e poi arrivare lì e poi fare i biglietti e naturalmente non trovo le cose da mettere in valigia e poi la strada è intasata e poi non trovo l’ingresso…). Dovevo essere a scuola alle dieci e i tre orologi che avevo davanti segnavano tre orari diversi, ma tutti intorno alle dieci, e io dovevo ancora finire di vestirmi. Ero a Padova, a casa dei miei genitori, e quando sono entrata in camera ho visto che si era fulminata la lampadina. Era una lampadina particolare, di vetro zigrinato, così,
e con due ali aperte, e mentre la toglievo mi sono chiesta se ne avrei trovata una uguale qui (per una di quelle bilocazioni tipiche dei sogni ero a Padova ma ero anche qui). Poi sono tornata con un’altra lampadina, una normale, ma nel lampadario c’era già una lampadina accesa, senza le ali ma un po’ zigrinata.
Poi finalmente sono stata pronta e sono uscita e mi sono diretta verso il garage dei padroni di casa, molto grande, dove anche mio padre teneva la macchina, e mia madre dice: “ma non l’hai sempre lasciata fuori, la macchina?” e io rifletto che sì, l’ho sempre parcheggiata vicino al muro, ma vado lo stesso al garage per vedere se per caso non sia lì, ma quando ci arrivo mi rendo conto che io non ne ho la chiave, non l’ho mai avuta, e quindi sicuramente non ho messo lì la macchina, per cui il fatto che non sia lì fuori significa che me l’hanno rubata (anche questo ritorna spesso nei miei sogni). Allora telefono a scuola per avvertire che arriverò in ritardo, perché mi hanno rubato la macchina e devo andare in questura a fare la denuncia; anzi, non sono neanche sicura di arrivare prima della fine delle lezioni. Curiosamente, la persona che mi risponde è un uomo, mentre come segretarie ho avuto sempre donne, tranne il lurido vecchio maiale schifoso della prima scuola in cui ho insegnato. E dunque mi avvio per andare in centro in autobus e strada facendo mi fermo a salutare un’amica – o collega, o compagna di scuola, probabilmente erano più persone insieme – e già che ci sono mi faccio anche una doccia. Mentre sto per andarmene vedo la piscina e non riesco a resistere, mi spoglio e mi tuffo per fare qualche bracciata, anche se so che poi dovrò perdere altro tempo per asciugarmi e rivestirmi, e quando sono uscita dalla piscina ho guardato dalla finestra ed era tutto coperto di neve, mentre un momento prima era piena estate. Poi mi sono svegliata, e come sempre il primo pensiero è stato: “Ah, era un sogno, allora non mi hanno rubato la macchina”.
E per non uscire di tema
barbara
Era più farti lo scherzo di parcheggiarla altrove – non te l’avremmo rubata davvero manco in sogno, quella piccola tigre rossa…
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Mica tanto piccola, sai!
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Dev’esserci qualcosa nell’aria: anch’io stanotte ho fatto sogni stranissimi, e cercavo mia madre ( che non c’è più da trent’anni ) per chiederle un parere.
Direi che, a ben vedere, nel tuo sogno c’è un messaggio di speranza e positività.
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E quell’inverno che arriva fuori stagione?
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Be’, se hai concluso che non ti avevano rubato la macchina, allo stesso modo potevi concludere che anche quell’inverno precoce non era che un brutto sogno!
( *non so come, ma ho l’impressione che ci sia qualcosa che non va, nella sintassi.. no, nella consecutio temporum: ma chissene, dai. L’importante è che ERA solo un sogno.. è stato.. fosse.. insomma: mi hai capito! )
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Fosserebbe.
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le poche volte che sogno fumo ancora,chiacchero con mio padre e il mondo è un posto bellissimo e sicuro,e so benissimo che si tratta di un sogno,ma nn ho fretta di finirlo….di solito suona la sveglia.
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Ah, io sogno spessissimo di fumare e poi mi dico ma non avevi smesso? E poi mi dico sì ma è solo qualcuna ogni tanto e invece appena spenta una ne riaccendo subito un’altra e un pochino mi sento in colpa ma mi sento anche tanto tanto tanto felice, oh come sono felice e come sto bene!
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e quello per questo è un sogno (cit.)
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Eh, sono fatti apposta quelli.
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E di quella volta che ho sporto denuncia per il furto della mia macchina per poi ritrovarla dopo 2 giorni parcheggiata dove non ricordavo? Mi sa che non te l’ho mai raccontato.
Capisco il tuo sollievo al risveglio.
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Il fatto è che quello della macchina che non c’è più è uno dei miei sogni ricorrenti.
No, non mi sembra che me lo abbia raccontato.
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Mi piace tu ci abbia raccontato un sogno, davvero non lo farai più?
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Io di solito quando gli altri mi raccontano i loro sogni mi annoio, quindi in genere evito di fare agli altri quello che non vorrei fosse fatto a me. Però questo mi pareva proprio che andasse raccontato, anche perché mi pare abbastanza collegato con l’estrema inquietudine che sto vivendo in questi giorni, aspettando di sapere se ho ancora un possibile futuro davanti o no.
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“mi pare abbastanza collegato con l’estrema inquietudine che sto vivendo in questi giorni, aspettando di sapere se”
Tranquilla: l’auto è ancora al suo posto.
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Quella, purtroppo, è l’unica certezza in questo momento.
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“l’unica certezza”
L’altra è che siamo tutti qui, chi con qualcosa da dire, chi -fingendo indifferenza- a cercare crocchini. Però dopo. Nel senso: “aspetto che, dopo, tu torni qui a riempire la mia ciotola, quella che condivido con ogni altro gatto nei paraggi…
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Barbara, no!
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E come potrei non commuovermi alle parole del gattaccio!
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Hai ragione, ma.. ho sperato che fosse quello, il motivo.. e meno male che ci ero arrivata: volevo solo la conferma..
Bravo gattaccino!
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Ragazzine, avete a che fare con un gattaccio immondo bellissimo (cit), mica pizza e fichi…
L’importante è poter sorridere, anche solo per qualche secondo qua e là -è il sorriso che differenzia gli immondi immondi dagli immondi bellissimi….
(Ci sarebbe stata, l’emoticon. Ma niente, non la metto)
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Uè, fa brisa lo spiritoso, gattaccio!
Ragazzina vallo a dire a tu’ madre, che io posso essere solo tua nonna!
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“Uè, fa brisa lo spiritoso (…)”
Sei gelosa perché l’abbraccio me lo sono preso io…
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Lo sappiamo che sei irresistibile… animalaccio dalla sette vite!
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No, caro: io adoro i gatti purchessia, tranquillo!
E se ti abbraccio io?
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Abbraccia, abbraccia. Però poi non scordare i crocchini….
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In attesa… un fortissimo lungo abbraccio, Barbara.
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Ah, no, eh? E io???
Barbara, io sono qui!
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Stai calma: qualcuno pur doveva scattarla la foto, no?….
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Sei forte, Gatto! Fa conto che ti allunghi una grattatina sulla capoccetta, oltre ai crocchini.. ma solo quelli ti piacciono? Altre prelibatezze “umane”, no?
Vabbe’.. l’attesa fa straparlare..
Aspettiamo tuttinsieme!
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