Perché puoi cambiare nome, puoi cambiare patria, puoi cambiare vita, puoi cambiare identità, puoi anche perdere la memoria, ma la memoria non va mai persa: il vento l’ha raccolta, e il vento te la riporterà. Sarà forse delirio onirico scatenato dal tumore che sta devastando il cervello, o sarà forse delirio chimico provocato dai farmaci, o saranno forse i ricordi veri che sempre più insistenti, sempre più nitidi continuano ad arrivarti insieme a una folata di vento, perché prima di uscire di scena per sempre bisognerà pur farli i conti con il proprio passato – e con la propria coscienza. E la consapevolezza sta tornando tutta, e ciò che è stato lo rivivi, intensissimo, passo dopo passo: sei Emmet, ma sei stato Ahmet; sei americano, ma sei stato turco; sei civile, ma sei stato soldato, e hai fatto una lunga marcia – una di quelle lunghe marce – accompagnando una gran massa di persone – di quelle persone – verso il deserto, verso il nulla, verso la morte.
E lei, la ragazza con gli occhi diversi, che avresti voluto prendere e montare – come tutti i soldati facevano con le prigioniere giovani e belle che non avevano la possibilità di sottrarsi, e forse neppure la volontà se in cambio potevano ottenere un tozzo di pane ad alleviare la fame devastante – e non osavi farlo; quella che hai salvato ma non sai se si sia salvata, e un’urgenza nuova ti incalza: trovarla per chiederle perdono, perché sai che glielo devi, e non puoi chiudere la tua vita senza averlo fatto.
L’ultimo atto sì, per la sua assoluta improbabilità, si può immaginare che sia davvero delirio onirico e tuttavia, a modo suo, ugualmente catartico.
È un libro bellissimo, ma proprio veramente, assolutamente bellissimo. (E anche qui nella traduzione è stato cambiato il titolo, però stavolta ci sta bene)
Mark T. Mustian, La memoria del vento, PIEMME
Chi ha un po’ di tempo può vedere qui un bellissimo incontro fra l’autore del libro e la mia amatissima maestra Antonia Arslan.
barbara
Che grande scrittore! Una sola pagina e mi ha letteralmente messo in estasi con la sua affilata chiarezza d’espressione. Questo arriva al Nobel!
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Questo è uno di quei libri che ti rendono chiara la differenza fra un bravo scrittore e un grande scrittore, fra un bel libro e un grande libro.
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http://www.markmustian.com/
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Grazie.
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Quando leggo qualcosa…che è molto di piu’, mi dà un senso di leggerezza fisica insieme
ad un senso di benessere dello spirito.
Entrando in una libreria…biblioteca, in un silenzio quasi religioso, talvolta c’ è della musica
che come un ritmo accompagna il nostro scorrere dello sguardo sulle costole dei libri..Troviamo..
qualcosa di buono ..mischiato a qualcosa che è solo carta stampata.
…” entrando in un’ altra dimensione…si può avvertire…un leggero brusio. Sono le parole
che fuoriescono dalle pagine..mescolandosi fra loro. Ed anche ..un comprami, sono buono!
Non te ne pentirai…”
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Sì, i libri parlano, chiamano, adescano…
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Barbara, come stai? pensavo di leggere un articolo, ma non vedendolo, mi preoccupo
Laura
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? Dopo questo ne ho pubblicati altri quattro.
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