A farmi tornare sul tema sono stati i commenti lasciati in questo post da una signora, appartenente all’eletta categoria degli informati: all’autore del post che spiega che, non essendo medico, ed essendo quindi privo di piena cognizione di causa, ha finora evitato di esprimersi in materia, replica veemente (avevo scritto veementemente, ma ho preferito, pur se grammaticalmente meno corretto, mettere l’aggettivo al posto dell’avverbio, che suona proprio bruttino) (scusate, la pignoleria, ma nei confronti della lingua italiana sono una purista) (forse potrei dire addirittura puritana) (in altri ambiti un po’ meno, per la verità) (e riscusate se la sto buttando che sembra quasi una barzelletta, ma a indurmene è il tenore dei commenti della suddetta signora, che se non fossero istigazioni alla strage sarebbero davvero una barzelletta) (vabbè, riparto) veemente, dicevo, replica la signora:
Quando si hanno figli, anche se non si è medici, credimi, è meglio informarsi
Non bisogna mai dimenticarsi che, per molti, i soldi sono più importanti della salute del prossimo (enfasi mia)
[interessante, tra l’altro, l’approccio alla questione: bisogna informarsi “anche se non si è medici”: alla signora evidentemente sfugge che è esattamente quando non si è medici che bisogna – che bisognerebbe – informarsi: i medici sono GIÀ informati]
E, alla risposta dell’autore,
Anche allarmare la popolazione di una grande epidemia di morbillo (inesistente) è sbagliato
I soldi fanno gola a molti
Io preferisco avere dei figli sani
I soldi, certo. La famigerata Big Pharma che specula sulla nostra salute e inventa storie inesistenti, allarmi inesistenti, bisogni inesistenti per indurci a fare vaccini assolutamente non necessari, e per giunta spaventosamente pericolosi, ma per fortuna ci sono gli illuminati che hanno capito il gioco, e adesso che sono arrivati i castigamatti possono finalmente gioire.
OK, smetto di chiacchierare e cedo la parola al dottor Roberto Burioni, medico e virologo di straordinaria preparazione e competenza, che ha scelto di dedicare molto del suo tempo alla lotta contro il delirio antivaccinista. Purtroppo sugli antivaccinisti convinti i suoi inoppugnabili argomenti non possono fare presa, perché nessun argomento razionale può far presa su una mente delirante, ma agli indecisi, a coloro che, nel turbine delle troppe esternazioni contrastanti si trovano in difficoltà a distinguere il grano dal loglio, a loro probabilmente una parola chiara, informata, documentata, potrà essere utile.
“Le multinazionali”. Nei giorni del dibattito sui vaccini nelle piazze e purtroppo anche in parlamento ha risuonato spesso – gridata da volti paonazzi – la frase “gli interessi delle multinazionali” collegata ai vaccini.
Le multinazionali farmaceutiche sono aziende votate al profitto, ma di profitto sui vaccini ne fanno veramente poco. Invece di fermarci alle chiacchiere di vocianti senatori omeopatici e di genitori informati, guardiamo i numeri, perché su quelli c’è poco da discutere.
Nel rapporto OSMED sulla spesa sanitaria 2015 è riportato quanto si spende per i diversi farmaci. I farmaci per l’epatite C, contro la quale non abbiamo un vaccino, hanno venduto per un totale di 1 miliardo e 721 milioni di euro nel 2015.
Tutti i vaccini (proprio tutti presi complessivamente) hanno venduto nel 2015 per 317 milioni di euro. Pensate, hanno venduto meno della metà dei farmaci contro HIV (altro virus per il quale non abbiamo il vaccino) che hanno fatturato 672 milioni di euro. Per darvi un’idea, i soli farmaci contro l’ulcera hanno fatturato un miliardo di euro.
Ripeto per i senatori magari distratti dal loro alto mandato: nel 2015 farmaci anti HCV (non abbiamo un vaccino), 1,721 milioni di euro; farmaci anti HIV (non abbiamo un vaccino) 672 milioni euro, vaccini (tutti, dal primo all’ultimo, compreso l’antinfluenzale per il nonno) 317 milioni di euro.
Aggiungete a questo che la quasi totalità dei vaccini non è più coperta da brevetto (che dura 20 anni) e capirete che il vero favore alle multinazionali lo fa chi non vaccina i propri figli e chi invade le piazze bestemmiando la parola “libertà”, visto che la libertà che chiedono è quella di fare tutto ciò che gli pare anche se danneggia gli altri.
PS: vi segnalo l’apertura di una bellissima pagina dedicata alla diffusione della scienza e della verità da parte di due bravissimi amici e colleghi, Andrea Cossarizza e Guido Silvestri. Sono due scienziati a livello mondiale e sono felice che abbiano deciso di dedicare un poco del loro prezioso tempo a questa importante missione, che forse noi medici e ricercatori per troppi anni – visti i risultati – abbiamo delegato a figure del tutto inadeguate. Dobbiamo fare da soli, perché “rem tene, verba sequentur”. Complimenti a Guido e Andrea, la pagina la trovate qui.
Ed ecco una tabella riassuntiva di quanto contenuto dell’articolo:
La prima colonna indica la spesa in milioni di euro, la seconda la percentuale rappresentata dalla classe di farmaci nella spesa complessiva, la terza i milioni di dosi giornaliere consumate per milione di abitante.
Ma non illudetevi di tirare il fiato, cari antivaccinisti: tornerò da voi molto presto.
barbara