TELECOM ULTIMO (?) ATTO

Questa è la lettera che oggi porterò alla posta.

OGGETTO: disdetta del contratto relativo all’utenza XXX

Carissimi gentilissimi stimatissimi onorevolissimi bellissimi signori della Telecom,
in realtà non avrei bisogno di scrivervi questa lettera, dato che alla disdetta formale ha già provveduto Vodafone, con la quale ho sottoscritto un nuovo contratto; tuttavia, alla conclusione del quasi quarantennale matrimonio con questa Onorata Società, non posso fare a meno di due parole di spiegazione. A fine gennaio sono stata contattata con la proposta “ventinove e nove per sempre”, chiamate incluse e modem fibra. Ho accettato, chiedendomi però dove stesse l’imbroglio, dato che mai, in quasi quarant’anni, mi è capitato di avere con voi un rapporto privo di imbrogli. I primi li ho scoperti quando è venuto l’incaricato: la tariffa non è al mese bensì per quattro settimane, pertanto con tredici rate all’anno e non dodici. E chiamate e fibra non sono in accoppiata, bensì in alternativa. Ho scelto le chiamate, l’incaricato ha suggerito la fibra, ho insistito per le chiamate, lui ha insistito per la fibra, e ha continuato a insistere fino a prendermi per sfinimento. Solo dopo che avevo firmato il contratto è arrivata la rivelazione che il modem lo dovevo pagare: 240 euro. Avrei dovuto strappare il contratto; stupidamente non l’ho fatto. Quasi subito il modem ha cominciato a dare segni di malfunzionamento; ho telefonato, mi è stato detto che sarei stata richiamata entro 48 ore; non sono stata richiamata. Nel frattempo mi arriva la fattura cartacea (con due euro di tassa a carico mio), quando avevo chiesto comunicazioni online, e bollettino per pagamento in posta, quando avevo chiesto la domiciliazione, fornendo all’incaricato il mio IBAN. Chiamo per la seconda volta, mi viene assicurato che sarò richiamata entro 48 ore. Chiamo per la terza volta. Chiamo per la quarta volta. Chiamo per la quinta volta e informo che se entro 24 ore non vengo chiamata e entro 48 ore non mi vengono qui un tecnico per i problemi tecnici e un incaricato per quelli burocratici, cambio operatore. Naturalmente non sono stata richiamata. In compenso le ultime due volte mi è arrivato un grazioso SMS in cui mi si invitava a visitare un sito con un indirizzo di circa 200 caratteri (DUECENTO CARATTERI). Ora, se vi immaginate che qualcuno possa mettersi a digitare 200 caratteri copiandoli da un display che rimane acceso per dieci secondi che non bastano neppure a trovare dove si era arrivati, siete completamente pazzi. Se invece date per scontato che chiunque debba avere uno smartphone, oltre a tutto il resto siete anche deficienti.  Come se non bastasse, mi è arrivata una fattura di quasi 170 euro comprendente il pagamento fino a metà marzo per il vecchio contratto, quando dal 2 febbraio sto pagando per il nuovo, e una cifra che non ricordo per la disattivazione: ecco, mi era stato detto “nessun costo di attivazione”. Se mi fosse stato detto prima che per avere l’onore di essere servita da voi dovevo subire un’ulteriore estorsione, non avrei accettato il nuovo contratto e mi sarei rivolta subito a un nuovo operatore. Se mi fosse stato detto dopo avere firmato, avrei strappato il contratto e mi sarei rivolta subito a un nuovo operatore. Ma non mi è stato detto. Quindi sono andata in banca e ho dato ordine di non pagare: se volete estorcermi ancora altri, soldi venite a prenderveli a casa mia, e saprò come accogliervi con tutti gli onori che meritate.

Il contratto l’avevo accettato per sottrarmi al precedente contratto truffa: ventinove euro al mese tutto compreso, mi era stato detto. Non mi era stato detto che ventinove euro era al netto dell’IVA, e soprattutto non mi è stato detto che si trattava di un’offerta promozionale della durata di tre mesi: in breve tempo mi sono trovata a pagare il doppio di quanto prospettatomi.

Il contratto truffa ero stata costretta a farlo a causa di una incredibile serie di errori vostri, costatimi un’infinità di disagi e di spese: due mesi dopo avere traslocato, mi sono improvvisamente ritrovata senza internet e subito dopo anche senza telefono. Dopo un’intera settimana di frenetiche telefonate, sono arrivata finalmente ad appurare che per il numero che mi era stato assegnato era stata decisa la sospensione a causa della morosità del precedente intestatario, ma invece di cancellarlo, lo avete lasciato in circolazione e assegnato a me; due mesi dopo qualcuno si era accorto che era ancora attivo e lo ha disattivato. A me. Quindi sono stata costretta a sottoscrivere un nuovo contratto, cancellando il precedente processo di trasferimento. Nonostante le vostre gravissime responsabilità, non mi è stata accordata alcuna procedura di favore, e ho dovuto sottostare ai normali tempi di attivazione, rimanendo così per tre settimane senza telefono e senza internet, vale a dire che per tre settimane sono rimasta isolata dal mondo e che al posto delle chiamate gratis con skype sono stata costretta a chiamare unicamente dal cellulare, per il quale avevo un vecchio contratto con cui pagavo per ogni singola telefonata. Ciliegina sulla torta: per quasi un anno avete continuato a prelevarmi dal conto il pagamento del telefono della città in cui vivevo prima, che avreste dovuto disattivare il giorno stesso dell’attivazione dell’altro, dal momento che si trattava di un TRASFERIMENTO, non dell’attivazione di una linea aggiuntiva.

Cilieginina sulla ciliegina sulla torta: oggi, al momento del cambio di gestione, mi avete disattivato la linea 13 ore prima dell’attivazione da parte di Vodafone, così, giusto per gradire, per lasciare, come dire, la vostra impronta digitale.

In conseguenza di quanto detto sopra, carissimi gentilissimi stimatissimi onorevolissimi bellissimi signori della Telecom, prima di congedarmi definitivamente da voi, desidero esprimervi tutta la mia ammirazione e tutta la mia infinita e profondissima gratitudine per essere quella meravigliosa, stupenda, inestimabile, ineguagliabile incommensurabile associazione benefica che tutti conosciamo, tale da eclissare San Francesco e Madre Teresa messi insieme (questa cosa qui per la verità l’avevo inizialmente scritta in modo un po’ diverso ma poi il mio avvocato, preoccupato che toni un po’ troppo bruschi potessero turbare la vostra delicata e fragile sensibilità, mi ha suggerito di apportare qualche modifica). In segno di riconoscenza ho deciso di rinunciare a farvi causa per farmi restituire le molte centinaia di euro di cui vi siete abusivamente appropriati, e risarcire di tutti i disagi che mi avete provocato: avere ancora a che fare con voi mi farebbe immenso piacere, ma non desidero procurarvi delle noie. Pagherò ancora la fattura del mese di maggio, anche se non vi spetterebbe del tutto; dopodiché, come detto, se avete intenzione di pretendere altri soldi, veniteli a prendere a casa mia, dove vi accoglierò con la stessa incommensurabile benevolenza, sollecitudine e soprattutto generosità che voi sempre avete prodigato a me.

POST SCRIPTUM: resto sempre in attesa che qualcuno si venga a prendere il vostro stramaledettissimo modem mal funzionante.

barbara

Una risposta

  1. Non l’ho letta tutta, lo confesso, ma penso di avere capito il senso. Secondo me sbagli, perché il destinatario della lettera probabilmente non esiste, e se esiste non ha alcun interesse ai casi tuoi, ma solo ai suoi. Perciò, l’unico messaggio che arriverebbe a segno è il seguente: “Ho sentito che partono i licenziamenti, lì da voi. A chi legge dico: spero che la cosa ti riguardi”.

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    • Naturalmente hai ragione. Però. Quando mi hanno contattata per propormi quest’ultima offerta la tizia ha detto che l’avevano lanciata “perché se ne stanno andando tutti”. Cioè l’azienda, la direzione dell’azienda, è perfettamente consapevole che il pubblico è scontento. Naturalmente nessun operatore telefonico – o di qualunque altro genere – è un’associazione caritatevole, però se tutti se ne vanno dalla telecom e nessuno ci ritorna dopo avere provato altri, evidentemente gli altri riescono a fare i propri interesse facendo meno danni ai clienti, e loro lo sanno. E sicuramente non sarò l’unica a scrivere. Per questo sono convinta che chi è incaricato di gestire la corrispondenza abbia anche il compito di leggere ed eventualmente segnalare. Il che non farà cambiare le loro politiche – che comunque non mi riguardano più, però voglio che sappiano che sono dei carissimi gentilissimi stimatissimi eccetera (vado bene avvocato?).

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  2. Quando si dice “strade parallele”, Barbara… Con ‘sti sciacalli sto battagliando dal giorno del passaggio della bolletta a 4 settimane, ma non se la danno ancora per intesa, a casa Tim/Telecom… Le pec inviate a costoro in questi ultimi mesi (e le loro risposte – e telefonate – contraddittorie) ti farebbero arrossire, tanto sono pesanti… In attesa di querela che tanto me ne frego!!! Il grottesco è che tutto ciò fa parte di una RAPINA LEGALIZZATA e ISTITUZIONALIZZATA non contrastata a sufficienza da questo stato dozzinale, con rimpalli fra Tar del Lazio, Agcom e chi altri ancora… Il tutto sulla pelle dei consumatori. Se posso permettermi un consiglio (tu dovresti essere non lontano da Roma)… Interessa della questione “Mi manda RaiTre”… Salvo Sottile e la sua troupe sono piuttosto bravi, determinati e decisi, su questo fronte “telefonico”… Non ci caveremo un ragno dal buco, ma sai la soddisfazione di sputtanarli urbi et orbi… Ultima cosa: NON farti illusioni sugli altri operatori…

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    • Come detto sopra, chiunque offra servizi lo fa per guadagnare e cerca di guadagnare il più possibile, però la telecom è peggio di tutti.
      Col contratto Vodafone fra rete fissa con internet e cellulare spendo come con telecom per la sola rete fissa con internet, con un risparmio di almeno 150-200 euro all’anno: illusioni o no, questo è un fatto.
      Sono parecchio lontana da Roma, e a parte questo, non guardo la televisione da quasi quarant’anni.

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    • Prima di fare l’ultimo passo ho deciso di seguire il suggerimento della ragazza che mi fa le pulizie: al negozio TIM in città sono molto gentili, ha detto, provi a spiegare a loro i problemi. Ho dunque provato. Appena ho pronunciato le parole truffa e imbroglio, la ragazza con la faccia schifata ha detto: ah beh, coi telefoni non mi stupisco. Poi ha voluto provare a chiamare lei la telecom, a un qualche numero privato sconosciuto a noi comuni mortali, e infatti dall’altra parte hanno risposto subito, senza tutti i passaggi se vuole questo digiti 1 eccetera. E quasi subito comincia a dire ma no che non lo vedo da qui sul pc, ma ti pare che se lo vedevo stavo a chiamare te? Ti ho detto che io non posso visualizzare quei dati. Ti ripeto che quei dati sono accessibili solo a voi… E poi ha cominciato ad alzare la voce, sempre più irritata, sempre più incazzata, fino a urlare come una forsennata. Alla fine ha sbattuto giù e mi ha detto: visto? Cosa le avevo detto? Questa è la telecom.
      Forse con me ce l’hanno un po’ di più, ma sicuramente andare incontro alle necessità dei clienti non è la loro dote più spiccata.

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    • In un raggio di un metro dalla porta di ingresso ho un bellissimo bastone corto di ebano con impugnatura e puntale di metallo, e una meravigliosa pietra rosa di oltre mezzo chilo raccattata in Sardegna, che con tutti i video pallestinari che ho visto, manovrarla a dovere è un giochetto da bambini. Che si facciano pure tentare, che la faccia gliela rifaccio io.

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  3. POST SCRIPTUM: resto sempre in attesa che qualcuno si venga a prendere il vostro stramaledettissimo modem mal funzionante.
    Non verranno mai.
    In ufficio ho router da svariate migliaia di euro che non sono mai venuti a prendersi, nonostante i miei ripetuti solleciti.

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    • Quell’aggiunta l’ho messa perché il pagamento è in 48 rate da 5 euro ciascuna: siccome con maggio ne avrò pagate 4, non vorrei che venissero a far casini per farmi pagare i 220 euro mancanti, quindi ho chiarito che se resta in casa mia è una scelta loro.

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