HE HAD A DREAM

he had a dream
Ci illudevamo che i sogni non potessero invecchiare? Che non potessero passare di moda? Ci sbagliavamo, purtroppo. Tanto è vero che qualcuno sembra convinto che le vite di bianchi, gialli, rossi (e chissà dove si collocheranno i negri albini) non contino,
blacklivesmatter
lebensunwerte Leben le chiamava qualcuno, qualche decennio fa: vite indegne di essere vissute, e noi lo chiamiamo, quel qualcuno, razzista.
E non mi si venga a raccontare che è per via della mano più pesante che certi poliziotti sembrano avere nei confronti dei negri (non so se si sia notato: ho deciso di abbandonare i ridicoli sostituti inventati per evitare la parola negro, come se negro fosse un insulto o una parolaccia, come quando si dice signorine allegre ma lo sanno tutti che si intende puttane) rispetto ai bianchi: se di questo si trattasse, troverei logico rivendicare che “all lives matter” o, meglio ancora, “every life matters”. Invece no: rivendicano che valgono le vite dei negri; non anche quelle, no: quelle e basta. E questa cosa si chiama razzismo. Se esiste un aldilà in cui le anime sopravvivono al corpo e “conoscono”, il povero Martin Luther King deve sembrare un’elettroturbina.

barbara

  1. Social justice warriors e dintorni: Ad approfondire, avendone i nervi, fanno sembrare razionali e ragionevoli persino quelli del Ku Klux Klan, se fossero più diffusi in Europa rischieremmo di avere un naziskin che ci tiene a far notare che loro a certi eccessi di follia non ci sono mai arrivati, e magari sarebbe anche vero!
    Riguardo a dove collocare i negri albini, in Africa orientale spesso finiscono collocati sul banco di lavoro di uno stregone, e stavolta NON è una battuta.

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    • Social justice warriors
      Che se fossero onesti dovrebbero chiamarsi in prima istanza Against Israel warriors, e in seconda istanza Against white people warriors.
      avendone i nervi
      ma soprattutto lo stomaco.
      I negri albini lo so, fanno una fine orrenda. Poi ci vengano a dire che siamo noi ad avere paura del diverso.

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      • da quanto ho letto sono schierati contro i “white privilege” principalmente e, già che ci sono si scagliano contro gli ebrei, gli eterosessuali, i cristiani e chiunque altro gli passi davanti agli occhi, ma ammetto di non aver fatto studi sulle percentuali delle loro ossessioni: questione di nervi, finirei per sbranare qualcuno, e ci tengo a non mangiare schifezze.
        Riguardo agli albini è una faccenda che sia avvicina più alla caccia ai corni di rinoceronte o alle ossa di tigre (sigh) in Cina: avidità più superstizione ignorante, la paura del diverso c’entrerà anche, suppongo, ma da quanto ho letto mi sembra secondaria.

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        • E anche attenendosi strettamente al white privilege, naturalmente decidono loro che cosa lo è e che cosa no, per esempio se tu hai passato la vita a sgobbare come un mulo e adesso hai una bella casa e io ho preferito ciondolare in giro per bar fra birre e canne e adesso non ho niente, tu sei un privilegiato da combattere perché hai quello che io non ho.
          Sui negri albini hai ragione, li confondevo con non ricordo quale altra minoranza diversa che vengono ammazzati perché ritenuti in possesso di pericolosi poteri magici.

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