Chiariamo una cosa. La morte in mare di emigranti non è causata dalla chiusura dei porti italiani disposta da Salvini. È causata dal tentativo degli scafisti di farglieli riaprire.
Basta una semplice constatazione. Gli scafisti prendono 5.000 euro da ogni persona che mettono sui gommoni. Nell’anno di punta, in Italia sono entrati 180.000 clandestini. A 5.000 euro a testa, fanno 900 MILIONI DI EURO ALL’ANNO.
(E ha poco senso obiettare che qualcuno paga SOLO 3.000 euro. Si tratta comunque di non meno di mezzo miliardo l’anno. E al calcolo sfuggono gli “sbarchi fantasma”).
Di fronte a una misura che da un momento all’altro azzera i suoi vertiginosi guadagni, pensate che la mafia degli scafisti si ritiri in buon ordine? Che faccia spallucce e rinunci ad accumulare miliardi? Se lo pensate, non continuate a leggere. Il vostro livello intellettuale è quello di un’ameba, non potreste capire.
Se invece avete un’intelligenza superiore a quella di un’ameba, capirete che l’unica risposta possibile alle domande precedenti è NO.
Che cosa possono fare gli scafisti per riavviare il loro lucroso commercio di schiavi? Semplice, fare leva sull’arma più efficace a loro disposizione: il ricatto morale. Un’arma usata dai sequestratori, dai terroristi e da tante altre personcine ammodo.
Il trucco è elementare: si aumentano i morti in mare, così l’opinione pubblica, che subisce ogni giorno un profondo e capillare lavaggio del cervello da parte di chi, a sua volta, ricava ingenti vantaggi dall’invasione africana, mette in relazione i morti con la chiusura dei porti. Chiudono i porti, aumentano gli annegati: quindi la chiusura dei porti fa annegare la gente. Post hoc, ergo propter hoc.
I naufragi avvengono a 6 chilometri dalle coste libiche e a 450 chilometri da quelle italiane. Solo un imbecille potrebbe mettere in relazione diretta di causa-effetto i due eventi sopra richiamati. Se i gommoni sono in difficoltà appena partiti dalla Libia, perché dovrebbero essere portati a 450 miglia di distanza? E da chi, poi? Le acque territoriali libiche sono giustamente pattugliate dalle motovedette libiche, che ovviamente, dovendo mettere in salvo persone, li portano sulla costa più vicina, quella libica.
Ma questo elementare ragionamento è troppo difficile per i cervelletti sinistri, pieni di segatura centrifugata dalla propaganda di chi è in combutta morale e materiale con gli scafisti.
A costoro sfugge la verità lapalissiana: un naufragio a 6 chilometri dalla costa non è un evento casuale, dovuto alla sfortuna, e che possa essere prevenuto solo allineando navi ONG davanti alla Libia. È un evento voluto e accuratamente preparato. Si mettono in mare gommoni da 50 posti, stipati con 400 persone, e per giunta si lasciano nei loro serbatoi due gocce di benzina. I morti sono cercati, sono programmati, in quanto necessari al compimento del piano criminoso degli scafisti. Quei morti servono a esercitare un ricatto morale: “Ah, vuoi rovinarci chiudendo i porti? E noi ammazziamo sempre più gente per addossartene la colpa. Alla fine dovrai cedere, dovrai riaprire i porti e farci riprendere i nostri traffici di carne umana da un miliardo l’anno”.
Il cinico e spietato calcolo poggia sulla dabbenaggine, sull’immensa stupidità di chi è abituato a bersi tutte le panzane del Pensiero Unico di sinistra, da anni divulgato dalla dittatura dell’informazione, che ha fatto fuori dalle TV tutti i giornalisti non allineati.
È troppo difficile, per chi da tempo immemorabile ha rinunciato a esercitare il benché minimo spirito critico, rendersi conto che gli scafisti trattano i trasportati come merce. Gli agricoltori, quando il prezzo delle arance crolla, ne mandano tonnellate al macero: così le rimanenti acquistano valore. Gli scafisti si comportano allo stesso modo: la loro merce umana non rende più? Ne ammazzano qualche decina di migliaia di capi, per riaprire il mercato; e per giunta fabbricano foto taroccate con bambolotti bianchi spacciati per bambini africani; con gente a faccia in giù nell’acqua, che dovrebbe essere annegata, ma muove braccia e gambe perché non sa fare il morto a galla. Tutta l’industria del falso foto-cinematografico (ben nota col soprannome di PALLYWOOD) viene messa in moto. E immancabilmente ci sono persone che abboccano come pesci all’amo. Non si tratta solo di stupidi. Magari sono anche in gamba nel loro lavoro, ma quando si tratta di propaganda politica, fosse anche la più marcia e inverosimile, perdono la ragione. E li vedi sospirare e lacrimare per finti morti. E li vedi puntare il dito su chi viene ricattato, mai sul ricattatore.
Supponiamo (è come fare un disegnino, per farlo capire a chi proprio non ce la fa) che un delinquente sequestri un bambino e venga da te puntando una pistola alla tempia del bambino; e poi ti dica: “Se non mi dai un milione di euro, faccio saltare il cervello al bambino”. Tu non gli dai il milione, e lui spara. Di chi è la colpa della morte del bambino? Secondo la logica della sinistra è tua, perché non hai ceduto al ricatto morale del delinquente. Si rifiutano di riconoscere che l’unico colpevole è il sequestratore assassino. Sono incapaci di riflettere che, quand’anche tu avessi ceduto al ricatto, il giorno dopo sarebbero arrivati due rapitori con due bambini e due pistole, e il giorno dopo ancora ne sarebbero arrivati quattro. Fino a spogliarti di ogni avere, fossi pure l’uomo più ricco del mondo. Nel frattempo avrebbero comunque ammazzato qualche bambino, per metterti pressione.
Per la sinistra è colpevole chi non cede al ricatto, non chi ricatta. Con la stessa logica, dovrebbero dire che chi non paga il pizzo è un assassino, se la mafia gli ammazza il fratello.
Con la logica della sinistra, non è colpevole chi fa un traffico schifoso, immondo, di carne umana. Non è colpevole lo scafista, né la ONG, che collabora con gli scafisti, organizzando il trasbordo degli schiavi, né le Onlus che prendono 5 miliardi all’anno dallo Stato italiano per arricchirsi sulla pelle dei clandestini. Meno che mai, poi, è colpevole il PD, che a partire dall’operazione Mare Nostrum ha moltiplicato per 10 questa migrazione di massa.
Questa incoerenza logica ha la sua radice nell’ipocrisia più verminosa di un PD assetato di potere. Dato che gli italiani non lo votano più, allora sostituiamoli con gli africani, che per riconoscenza lo voteranno, appena sarà loro regalata la cittadinanza. Che poi gli italiani siano costretti a vedere bivacchi ovunque, che non si sentano più sicuri di uscire di casa per non incappare in qualcuno che li rapina, li stupra, li accoltella, li uccide; o per paura di trovare la casa occupata da chi pensa che ormai l’Italia è roba sua; tutto questo non ha alcuna importanza. Gli italiani possono crepare, tanto non votano più PD.
Per smascherare gli sciacalli, come si vede, basta fare due più due. Lo possono fare tutti. Ma gli sciacalli continueranno a diffondere le loro proterve menzogne. Loro, i veri schiavisti e razzisti. Perché da decenni hanno in mano le leve per manipolare l’opinione pubblica. Che, se apre gli occhi, non è perché qualcuno l’abbia fatta ragionare. È perché ha sbattuto il muso sulla realtà, si è fatta male, e da allora crede più ai propri lividi che alle panzane.”
Enrico Casaburi (che non ho idea di chi sia, ma di sicuro è uno che sa far funzionare la testa)
Concludo con questo delizioso video
(traduco riassumendo dalla nota che accompagna il video) Siamo davanti alla costa libica, e la guardia costiera libica si accinge a “salvare” gli occupanti di un gommone. Guardateli: tutti uomini, e il gommone fermo, non tenta neppure di muoversi, semplicemente aspettano di venire recuperati da una delle due navi di una Ong spagnola che fino a poco prima (prima che arrivasse la guardia costiera libica) erano state nelle vicinanze pronte a raccoglierli.
Di sicuro nessuno può immaginare che quella gente abbia pensato per un solo momento di accingersi ad attraversare il Mediterraneo.
barbara
Io credo che essere razionali nel pensare sia il fattore che spinge a fare molti meno errori .
L’ irrazionale..come l’ agire di pancia…può andare bene in situazioni estreme per limitarne
i danni, ma non quando queste diventano una norma.
Poi…quella che doveva essere..” l’ emergenza profughi..” è finita per diventare una consuetudine di quello che esisteva già da tempo messo sù in un’ insieme di strozzini che
traghettano sù maxi gommoni che vengono stipati diverse volte in piu’ della reale capienza
tanto bastano poche miglia e ci saranno le ONG ad attenderli.
Il resto…dinamiche ben le conosciamo per vari motivi sempre legati all’ informazione..” da
valutare..sempre. ” .sia per veridicità..che a livello politico nel gestire queste dinamiche che
sono state trasformate in norma.
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Qualcuno, tanti anni fa, per tutt’altro tipo di situazione, aveva coniato l’espressione “l’eccezionalità routinizzata”: mi pare che possa andare bene anche qui.
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La sardegna era una terra che soffriva la piaga dei sequestri di persona a scopo di estorsione. Per contrastare il fenomeno venne approvata una legge; legge 15 marzo 1991, n. 82 che bloccava i beni del sequestrato e dei suoi familiari per impedire il pagamento del riscatto.
Ovviamente questo metteva a rischio il rapito ed in certi casi si arrivò ad uccisioni dell’ostaggio come forma di pressione contro la legge.
Però nel lungo periodo la legge funzionò e la piaga dei rapimenti a scopo di estorsione è andata a calare.
Contro quella legge ricordo ci furono molte polemiche e qualcuno la bollò come legge assassina. Per la questione porti, migranti penso stia succedendo la stessa ed identica cosa.
PS
per la convenzione di Ginevra, l’uso di civili come scudi umani è considerato un crimine di guerra. Nel caso muoiano a seguito di una azione militare, la colpa del loro decesso è di chi li ha usati come scudi non di chi ha attaccato l’installazione ove erano ostaggi.
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Credo che il primo a suggerire questo provvedimento sia stato Gianni Bulgari*. Ricordo un’intervista dopo la sua liberazione in cui diceva appunto che se togli materialmente la possibilità di riscuotere il frutto del rapimento, il rapimento perde automaticamente senso e scopo e quindi cesserà di venire praticato. Qualche ostaggio è stato ucciso per tentare di fare pressione, certo, ma ci sono stati anche ostaggi morti per qualche incidente di percorso anche quando la legge non c’era: se rapisci un cardiopatico, se rapisci un diabetico che rimane senza insulina eccetera, facile che ci rimanga.
*Al contrario di San Fabrizio De Andrè che diceva bisogna capirli sono dei poveracci colpa nostra che siamo sporchi capitalisti.
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I peggiori sinistri sono i catto-comunisti che si sentono in dovere di essere buoni (a parole) per forza. Su questo argomento trattato così magistralmente in questo post ebbi a “scazzarmi”, perdona il francesismo, con il mio parroco, con cui poi ho evitato accuratamente di avere a che fare. Mi era venuta l’orticaria.
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Vero: hanno concentrato nelle proprie mani l’ecumenismo del cattolicesimo e l’egualitarismo del comunismo: io ho duemila euro al mese di pensione (di cui quasi la metà di affitto e condominio) quindi accolgo cristianamente dieci poveri in casa mia e moriamo egalitariamente di fame tutti e undici.
Il problema è il loro guardare l’atto immediato senza occuparsi delle conseguenze a lungo termine, come la questione dei mendicanti trattata da shevathas nel suo blog: gli do i soldi perché se no il suo boss lo picchia e io sono troppo buona per permetterlo; in questo modo non solo arricchisco un criminale, ma gli dimostro che picchiare il suo schiavo se non porta abbastanza soldi funziona benissimo, e così, con la mia elemosina, contribuisco a perpetuare schiavitù e violenze.
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Infatti. Stranamente si sono persi i fondamenti dell’etica.
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Più che persi, direi capovolti: invece di insegnarti a pescare, sommergo di parole la mia vicina per indurla a comprarti un pesce (mentre io, coi miei soldi, mi compro aragoste e champagne).
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Meglio di così non potevi descriverlo. Si fa lo stesso anche con l’educazione dei figli. È la crisi della figura paterna, dell’autorità ecc., una civiltà svirilizzata.
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più che svirilizzata direi deresponsabilizzata. Se vieni convinto che qualsiasi stronzata si faccia non è mai colpa tua ma colpa nell’ordine* di: Salvini, Abberlusconi, nick carter, il sindaco, la maestra… non crescerai mai e alle avversità reagirai come i bambini piccoli, frignando finché non arriva mammà a sistemare tutto.
*qui una riflessione sul capro espiatorio ideale https://shevathas.wordpress.com/2013/11/22/il-capro-espiatorio-2/
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Soprattutto, il responsabile non è MAI un dipendente pubblico. Per intenderci, uno di quelli che ha passato il concorso in Basilicata).
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Manca un pezzo importante all’articolo pubblicato. Ossia 4+2=6.
Vediamo.
Non credo uno scafista si faccia pagare a debito, i soldi li vuole subito. Ergo il “migrante” deve disporre di almeno 3K€ sull’unghia.
Cosa ci fai con 3k€?
Supponiamo che il “migrante” voglia emigrare. Potrebbe chiedere il passaporto (diciamo 100€), giusto? La Nigeria, come qualsiasi altro paese al mondo, se non sei un delinquente, te lo rilascia senza problemi (c’erano dei tifosi, e neanche pochini, in Russia per il mondiale, quindi si può). Prima considerazione: non sarai per caso un poco di buono?
Andiamo avanti e supponiamo che il “migrante” abbia fedina penale immacolata.
Restano 2.9K€. Lufthansa offre un volo A/R da Abuja a Linate via CDG a 1090€ (Skyscanner). Restano 1.8K€.
Per entrare in Italia servono:
-assicurazione medica: diciamo 200€. Restano 1.6K€
-Richiesta visto: c.a. 100€. Restano 1.5K€
-Volo A/R esibito (già calcolato)
-Esibizione mezzi economici: per 10 gg fanno, da tabelle ministeriali 770€. Restano 600€ in tasca. (Nota: la prenotazione di un Hotel non è necessaria, se lo fosse basta esibirla via internet senza poi presentarsi)
A questo punto si può partire con visto turistico, ti restano 0.6K€ in tasca e potresti tranquillamente fare l’overstayer.
Domanda: perchè nessuno fa così?
Risposta: la lascio al lettore, tanto sembra (e lo è) banale. (ma la scrivo se richiesta… :))
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in certi casi il “migrante” non ha i soldi ma se li fa anticipare da brave persone che poi si occuperanno di trovargli un lavoro per permettergli di ripagare il debito lavorando come schiavo, letteralmente, parte in libia e parte in italia.
l’espresso, che non è un giornale “pro lega”, in una serie di articoli ha parlato di minorenni portate in italia, strappate alla rete di accoglienza e spedite in strada.
E questo mi fa girare alquanto: c’è una tratta di schiave, minorenni, quasi alla luce del sole ed il problema principale è la chiusura dei porti…
Se questa è accoglienza…
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Beh… la risposta è molto più maliziosa. Si chiama “anonimato”. Con un visto regolare sei tracciato, con il barcone sei anonimo e ti puoi inventare qualsiasi identità e storiella strappalacrime che i “buonisti” del caso si bevono acriticamente in quanto coincidente con la loro ideologia.Storiella che ha solo un difettuccio: non è verificabile. Ed è, ci scommetto, costruita appositamente per rendere difficile l’identificazione.
In italiano corretto si chiama frode. 2 volte anche.
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Sì, questi fattori ci sono tutti. E naturalmente l’anonimato ha anche il vantaggio che quando arrivo dico che mi chiamo Pinca Pallina e quando mi fermano per furto o spaccio di droga o altro dico che mi chiamo Caia Sempronia e sono a posto. Perché è chiaro che schedare questa povera gente con foto e impronte digitali è razzismo – e poco importa che tutti noi abbiamo lasciato foto e impronte digitali (su un display, e quindi immediatamente disponibili su qualunque computer della polizia) per avere il passaporto, e diocenescampieliberi dal macchiarci di sì orrendo peccato.
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