IL MANTRA DEL CELIBATO ECCLESIASTICO

come causa della pedofilia dei preti. Vorrei fare una domanda ai miei lettori maschi. Immaginate (magari qualcuno, se non in assoluto, almeno per qualche periodo della propria vita, non avrà neppure bisogno di immaginare troppo) di essere titolari di una vivace dotazione ormonale, e di non avere a disposizione una moglie che vi dia una mano a gestirla, e che la castità non sia il vostro sport preferito: potrebbe venirvi in mente di risolvere il problema inchiappettandovi un bambino? O appartandovi in macchina con una bambina di dieci anni – magari nell’innocente convinzione che ne abbia quattordici o quindici? Scusate, ma a me sembra un’enorme puttanata, soprattutto considerando il dato di fatto che la stragrande maggioranza dei pedofili sono sposati e padri di famiglia: coi bambini ci va chi è pedofilo, non chi sente la mancanza di una moglie. Quanto al protagonista dell’ultima vicenda venuta alla luce, la cosa più sconvolgente è l’assoluta mancanza non solo di pentimento, ma anche di una presa di coscienza di avere commesso un crimine, di avere abusato di una bambina, il tentativo di annacquare le responsabilità, di giocare con le parole, di recitare la parte dell’ingenuo svagato un po’ sconnesso, come possiamo sentire in queste due telefonate

e ancora di più in questa

Ma davvero qualcuno si immagina che con una moglie al suo fianco e nel suo letto questo essere sordido potrebbe essere una persona decente? Un errore, uno sgambetto del demonio (che adesso, grazie a Famiglia Cristiana sappiamo essere Salvini, e quindi anche per la bambina abusata, con maglietta alzata e mutande abbassate – “uno scambio di affetto” – abbiamo la consolante certezza che ha stato Salvini), ci penseranno Gesù e Maria, bisogna pregare che così si riceve tanta gioia… Io proporrei un clistere di cemento a presa rapida: dite che sono troppo severa?

PS: ma un pensierino su quei due genitori che lasciano scarrozzare la bambina dal prete settantenne, no?

barbara