IL FASCISMO HA FATTO ANCHE COSE BUONE

Siamo tornati a sentire il nostalgico mantra in questi giorni di alessandrico furore per la nipotal devozione ferita e offesa. E alle indignate proteste ebraiche – e non solo ebraiche, per fortuna – per l’ira funesta della benitide Alessandra, condita da entusiastici like a commenti pesantemente antisemiti, ecco rispuntare l’immarcescibile mantra: sì, ma a parte le leggi razziali e la guerra (due bazzecoline, da spostare nel ripostiglio insieme alle scope e agli stracci, e non pensarci più), ha fatto anche cose buone. E vediamole dunque, queste cose buone, in questo ottimo articolo che è giunto il momento di rispolverare.

E niente, ciclicamente torna alla ribalta la favola di Mussolini che tolte le leggi razziali e l’entrata in guerra, avrebbe fatto anche cose giuste per l’Italia, soprattutto in ambito sociale ed economico.
Oltre ad averla ripetuta negli anni praticamente tutti i vari leader della destra italiana, come ogni tanto mostra la cronaca, questa idea è purtroppo ben diffusa nel paese.
E a quanto pare in modo più o meno trasversale, ovvero anche in una parte della sinistra.
Ora, non starò a ripetere la storia economica del fascismo.
L’abbiamo già fatto più volte nel passato, mostrando come sia stata assolutamente disastrosa e che l’idea di un fascismo che ha fatto anche cose buone è una balla.
Qui un sunto per chi volesse approfondire.
Oggi invece diamo un rapido sguardo a due aspetti di questo tema.
Il primo è il risultato finale delle politiche del fascismo, cercando di rispondere contemporaneamente alla domanda su chi ha realmente portato l’Italia fuori dalla povertà e ha migliorato le condizioni della popolazione.
Per farlo esaminiamo il grafico linkato sotto del pil procapite italiano dall’unità d’italia ad oggi.
PIL
Grafico tratto da questo lavoro di Banca d’Italia .
Il grafico è a prezzi costanti e ci mostra in scala logaritmica il pil procapite durante il periodo preso in considerazione.
Prendiamo il pil procapite in quanto ci dice esattamente ciò che cerchiamo, ovvero l’aumento della ricchezza della popolazione.
E visto che l’indice di distribuzione di questa nei decenni è andando diminuendo, un aumento del pil indica un aumento reale della ricchezza anche delle fasce più povere della popolazione.
Infine l’uso dei prezzi costanti, ovvero tolta l’inflazione, è doveroso in quanto altrimenti non sarebbe possibile una comparazione inter-temporale.
Allora, cosa ci dice il grafico?
Vediamo:

1) l’Italia ha tenuto un tasso di crescita costante ma moderato dal 1861 al 1914.
2) dopo la caduta degli anni bellici c’è stata una immediata ripresa verso il trend precedente fino al 1924-1925, ovvero proprio fino alla trasformazione in dittatura del governo di Mussolini.
3) Dal 1925 fino alla metà degli anni ’30, ovvero durante gli anni delle riforme economiche e sociali del fascismo che oggi molti rimpiangono, la crescita si blocca.

Ripetiamo: la crescita del pil procapite si blocca.

4) C’è una piccola ripresa negli anni immediatamente precedenti lo scoppio della WW2, ma comunque al ritmo del trend precedente.
5) Infine, la vera ripresa con un ritmo enormemente superiore sia a quello del fascismo, sia a quello pre-WWI, si ha negli anni che vanno dal 1947 alla metà degli anni ’70, quando il ritmo di crescita inizia a rallentare.

Cosa ci dicono allora questi dati?
Semplicemente che solo nei sogni degli italiani il fascismo è stato positivo per l’economia e la vita sociale degli italiani, visto che durante quei vent’anni il pil procapite è cresciuto di fatto solo in 4 anni su 20.
Se qualcuno dobbiamo ringraziare, piaccia o non piaccia, sono invece i governi democratici dell’Italia post fascista, a partire da quelli moderatamente liberisti dei primi anni ’50 (De Gasperi), che hanno abbattuto i dazi doganali e fatto entrare l’Italia nella CEE, cosa che ha permesso di eliminare la sclerotizzazione dell’economia imposta dalle leggi corporative fasciste e quindi creare praticamente tutta la ricchezza di cui ancora oggi beneficiamo.
Detto questo affrontiamo velocemente un secondo tema, sempre connesso alle fantomatiche meravigliose misure sociali del fascismo.
Nella fattispecie le pensioni.
Di nuovo, la narrativa che gira nel paese è che le pensioni sono una invenzione del duce.
Peccato che la realtà sia ben diversa visto che il primo nucleo pensionistico nasce nel 1898 con la fondazione della “cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai”.
Fino al 1919 l’iscrizione a tale istituto era volontaria.
Da quell’anno in poi diventa obbligatoria e copre circa 12 milioni di lavoratori.
Cosa fa il fascismo?
Nel 1939 istituisce assicurazioni contro la disoccupazione e viene fissato il limite d’età di 60 anni per gli uomini e 55 per le donne.
E’ invece solo dalla fine degli anni ’50, quindi durante i governi democristiani, che l’assicurazione per l’invalidità e la pensione viene estesa a tutti i lavoratori, quindi anche quelli autonomi, i coltivatori diretti, artigiani e commercianti.
Di più: è solo nel 1969 che infine il sistema passa da quello contributivo a quello ben più generoso (purtroppo) retributivo e vengono istituite le pensioni sociali  – qui   e qui

Insomma, il fascismo ha creato le pensioni?
Risposta secca: NOOOOOOOOO.
Il sistema pensionistico è stato creato dai governi liberali dell’Italia precedente la prima guerra mondiale e ampliato, troppo, dai governi democristiani degli anni ’60.
Fatte queste specificazioni, cosa possiamo dire infine?
Ben poco, se non sottolineare il fatto che un paese che crede alla favola di un dittatore, che grazie alle sue idee corporative e socialiste, avrebbe governato economicamente e socialmente bene un paese, quando la realtà ci dice invece il contrario, è destinato ad un futuro molto, molto, ma veramente molto buio.
Siamo ……..
Buona giornata.
Massimo Fontana, 15 gennaio 2018

E buona giornata anche a te, Alessandruccia cara, e a voi, compagnucci suoi e del caro estinto.
Poi volendo si potrebbe leggere questo. E infine, giusto per chiudere in bellezza
mussolini-al.
barbara

Una risposta

  1. Geniale, Fink… Come gli ho scritto IERI le ha detto a chiare lettere e in modo molto elegante quanto le avrei detto da parte mia in modo decisamente indecente, ma molto… MOLTO… MOLTO PIù INDECENTEEEEEEEE!!!

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  2. ciao Barbara.
    Hai dimenticato che i treni quando c’era LVI arrivavano in orario, le mezze stagioni si presentavano puntuali, ma soprattutto per venti anni ha sconfitto la stitichezza

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  3. Sì…si può dedurre in vari sensi…che gli italiani furono mandati a c……
    Una volta sul bus…capoluogo, due persone attempate..uomini cominciarono a borbottare
    …si stava meglio quando c’ era lui!
    Ma! C’eravate…avete visto e provato, Non avete altri esempi? Sempre così, piacciono le
    cose estreme…

    Invece di arricchirsi..di idee sempre per il solito tan-tam, passaparola..ma anche non fidarsi di varie..correnti. Meglio essere autodidatti..cercando ..fonti di informazioni serie ed
    imparziali. Si impara via via che diamo spazio alla nostra conoscenza, troviamo cosi diverse fonti pulite..
    Ci sono persone con scarsa cultura ma la loro sete di conoscere non di rado hanno
    raggiunto un sapere di rilievo.
    Il popolino…mira spesso a scegliere gli estremi…sia neri..che rossi…è storia che quando
    c’ erano..sono loro alla guida dei paesi..il sistema politico è totalitario…e non porta certamente i…benefici che speravano..sperano con il risultato finale che spesso hanno
    risultati piu’ che disastrosi.
    E’ chiaro che gli estremi attraggono sempre…e la gente continuano a crederci nonostante
    il nostro passato…da ricordare in maniera tale per non rischiare di poterci ritornare.
    Da noi…il rosso…non è mai arrivato con il finale sperato da farne risultare l’ Italia un’ altro
    paese..Soviet. Ma siamo stati..ad alto rischio.
    Le ambedue correnti…” solo a pensarci…sento gli spifferi..”… possono portare dei veri danni!
    Qui..da noi si può dire che il periodo migliore è stato…IN MANIERA CHIARA EVIDENZIATO DAL GRAFICO!..ARTICOLO…E credo che il debito pubblico..non c’era..ALLORA I
    POLITICI ERANO MIGLIORI!;;?…L’ ho pensato quando…lo volli sapere, lo trovai sul PC.
    Io..nel mio piccolo ambisco in un sistema politico…democratico liberale..
    E’ quello che può rispondere meglio nel nostro tempo.

    ETC:::
    W i Blog..seri! E..ce ne sono..” voglio annotarli…”

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  4. Visto che si sta tentando di fascistizzare e nazistificare, in tutti i luoghi e tutti i laghi, l’attuale governo, arrivando anche a deliri come Salvini =Eichmann, e visto che la nipotissima come “sparring partner” nel talk show wrestling stata diventando utile come la crema solare per gli speleologi, la nipotissima s’è dovuta inventare una penosa trollata per ritrovare un poco di prime pagine dei giornali.

    Per il resto grazie alla memoria selettiva, se ricordi solo alcune cose e ignori le altre, è facile magnificare qualsiasi cosa.

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    • Sì, quella di Salvini Eichemann l’ho vista, fra l’altro in un commento di una tizia da Ugo Volli, chilometrico, in cui un’infinità di volte ha fatto il giochetto di Eichmann barrato e poi corretto con Salvini, e anche con un altro accostamento che adesso non ricordo, e si è scatenato il finimondo anche da parte di chi per Salvini non nutre la minima simpatia, e intervenendo poi un altro miliardo di volte con altrettanti pseudo argomenti uno più delirante dell’altro. Quanto alla mussolinetta, la trovata le si sta rivoltando pesantemente contro, perché la comunità ebraica ha invitato tutti quelli che hanno perso qualcuno nei campi ad “autodenunciarsi” inviandole la descrizione di ciò che le loro famiglie hanno subito dal nonnino caro. La stanno sommergendo.

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