LE DONNE, I CAVALLIER, L’ARME, GLI AMORI

le cortesie, l’audaci imprese io canto

Le donne
di Gianni Pellegrini
Asie
I cavallier

Compito del cavaliere, come è noto, è uccidere il drago e liberare la principessa. La principessa naturalmente è la giustizia, la Sacra Giustizia Islamica mostruosamente violata; quanto ai draghi, qui ce ne sono molti, per la verità: Asia Bibi, per cominciare,
Asia-Bibi
che ha osato, lei cristiana, bere a un pozzo a cui si abbeveravano donne musulmane, contaminandolo irrimediabilmente, e alle violente rimostranze delle donne aveva addirittura ribattuto, e sentite con quali inqualificabili parole: “Credo nella mia religione e in Gesù Cristo, morto sulla croce per i peccati dell’umanità. Cosa ha mai fatto il vostro profeta Maometto per salvare l’umanità?” Giustamente era stata condannata a morte, ma ecco altri draghi che si levano a tenere prigioniera la Giustizia: prima il governatore musulmano e liberale Salman Taseer,
Salman Taseer
difensore della blasfema, subito sistemato da una delle sue guardie del corpo con nove colpi alla testa (difendeva non solo Asia, ma anche i cristiani perseguitati); dopo di lui si è levato a difenderla il ministro cattolico del Pakistan Shahbaz Bhatti,
Shahbaz Bhatti
ammazzato con trenta colpi di arma da fuoco. Ma siccome le Forze del Male non demordono, ecco un terzo difensore, l’avvocato Saif-ul-Mulook,
Saif-ul-Mulook
che è riuscito a farla assolvere dai tre giudici Asif Saeed Khosa
Asif Saeed Khosa
Mazhar Alam Khan Miankhel
Mazhar Alam Khan Miankhel
Mian Saqib Nisar
Mian Saqib Nisar
Ma anche i cavalieri sono molti, e ben determinati.
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L’arme

Per quelle non ci sono problemi: gliele procuriamo noi, con la massima generosità.

Una donna austriaca è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), la quale è giunta alla conclusione che le sue osservazioni che paragonavano il matrimonio tra il profeta Maometto e la sua terza moglie alla pedofilia minacciavano la pace religiosa. La donna, descritta come un conferenziere con le iniziali E.S, è stata ritenuta colpevole di aver denigrato l’Islam per aver paragonato il profeta Maometto a un pedofilo per aver sposato Aisha, una bambina di sei anni. L’oratrice era stata condannato da un tribunale austriaco a 480 euro di multa per queste osservazioni, condanna per la quale la donna si era appellata alla Corte europea per un ricorso. I sette giudici della CEDU hanno così confermato questo giudizio, ritenendo che il suo paragone sia andato “oltre i limiti di un dibattito oggettivo”, dando ragione al tribunale austriaco che ha considerato l’affermazione “un attacco abusivo suscettibile di provocare pregiudizi e minacciare la pace religiosa”.

La donna aveva prima fatto appello alla Corte Suprema austriaca senza successo prima di adire la Corte europea dei diritti dell’uomo. Sosteneva che le sue osservazioni, pronunciate durante i seminari con membri del Partito della libertà (FPO) nel 2008 e nel 2009, erano finalizzate a far rivivere il dibattito pubblico sul matrimonio infantile. “Un uomo di 56 anni e una bambina di sei anni? […] Come chiamiamo questo, se non la pedofilia? “, aveva detto in riferimento al matrimonio tra il profeta Maometto e Aisha, una bambina di sei anni al tempo dell’unione [e nove al momento della consumazione del matrimonio, ndb]. La CEDU ha assicurato di “aver valutato in modo esaustivo il contesto più ampio” nel rendere il suo giudizio, sottolineando che era necessario bilanciare “il diritto alla libertà di espressione con il diritto degli altri di proteggere i loro sentimenti religiosi”. I sette giudici hanno sostenuto che le espressioni del profeta Maometto non erano “formulate in modo neutrale” e non potevano essere considerate un contributo legittimo al dibattito pubblico sulla delicata questione del matrimonio infantile.

(Fonte: rt.com), qui

Gli amori

L’amore per il rispetto, per esempio. E per la libertà. Quella vera, naturalmente, che non ha niente a che vedere con certe pseudo libertà di cui tanti da noi si riempiono la bocca. Ed è proprio questo immenso amore che di fronte al video disgustoso e razzista girato da Bar Refaeli

suscita le reazioni sdegnate delle anime più nobili.
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NOTA del 21/11/2018: il video che avevo postato è stato rimosso. Sono riuscita a trovarne un altro “pulito” (tutti gli altri sono inseriti, interi o a spezzoni, in notiziari o dibattiti sulla polemica che ne è nata). Se qualcuno in futuro dovesse leggere questo post e trovarlo nuovamente rimosso, è cortesemente pregato di segnalarmelo. Grazie.

NOTA del 05/06/2021: anche il secondo video è stato rimosso; ho trovato solo questo.

Le cortesie

Quelle elargite alla Religione di Pace dal nostro immaginifico TG5

Il TG5 non finisce mai di superare se stesso. Parlando della assoluzione di Asia Bibi e delle ignobili manifestazioni che la hanno seguita un valoroso “giornalista” ha parlato di contrasto in Pakistan fra i “fautori dello stato di diritto” e settori “estremisti” della società.
I fanatici che invocano l’impiccagione di una povera donna sono solo un settore della società pakistana, ebbene, dove si trova l’altro settore? In quanti hanno manifestato A FAVORE di Asia Bibi?
Quanto ai fautori dello stato di diritto… forse i “giornalisti” del TG 5 non se ne sono accorti ma Asia Bibi è stata assolta dalla accusa di “blasfemia” perché la sua colpevolezza non era sufficientemente provata. Una sentenza che non può che rendere felice ogni persona civile, ma che con lo “stato di diritto” non ha assolutamente nulla a che vedere. In uno stato di diritto la blasfemia NON E’ un reato, meno che mai un reato punibile con la morte. “Ragionando” (si fa per dire) con le categorie del TG5 il tribunale della santa inquisizione sarebbe stata una istituzione da “stato di diritto” perché a volte qualche imputato veniva assolto dalla accusa di eresia.
A proposito della legge che punisce con la morte la blasfemia infine il TG5 ha annunciato al popolo bue che si tratterebbe di una legge che dà adito ad abusi. Molti cercano di utilizzare questa legge per compiere vendete personali o perseguitare i fedeli di altri credo. Insomma, impiccare un bestemmiatore va benone, basta evitare gli “usi distorti” della legge.
Al peggio non c’è mai fine. L’informazione ufficiale italiana lo dimostra. Per fortuna sempre meno gente le presta fede.
Giovanni Bernardini

L’audaci imprese

E ditemi voi se non è impresa più che audace riuscire a tacere di fronte al genocidio cristiano in atto in tutto il mondo islamico, all’annientamento di intere comunità cristiane, ai massacri quotidiani, alle efferate torture, le cui immagini abbiamo continuamente davanti agli occhi e che ciononostante riusciamo, con la massima determinazione, a ignorare – com’era quella storiella tanto carina e divertente? Ah sì: mai più. Mai più indifferenza, mai più silenzio, mai più connivenza, mai più…

Il Foglio – Giulio Meotti: “Asia Bibi e il silenzio degli indecenti”

Roma. “Ostaggio non dei barbari dell’Isis, ma di una legge” ha scritto sul Figaro Pierre-Hervé Grosjean, a capo della commissione etica della diocesi di Versailles. “Come potrebbe il paese dei diritti umani (la Francia, ndr) tacere di fronte a questa ingiustizia? Come potremmo chiudere gli occhi in nome di interessi superiori? Come si possono salvare i cristiani dell’Iraq dai barbari dell’Isis, se non si è in grado di salvare un cristiano dalle leggi di un paese alleato?”. Grosjean si è poi rivolto ai laici: “Amici non credenti, il destino di Asia Bibi riguarda anche voi: attraverso di lei, è la libertà e la dignità di ciascuno che difendete. La vostra parola è preziosa e coraggiosa. Il vostro silenzio sarebbe terribile”. E silenzio fu. Asia Bibi, colpevole di essere cristiana, di aver bevuto dell’acqua e di non aver abiurato la propria fede in carcere, ha vinto grazie alla propria volontà e all’aiuto di pochi. Perché i più hanno taciuto. Hanno taciuto gli organismi internazionali, come l’Onu e il Consiglio dei diritti umani di Ginevra, che non hanno mai perorato la sua causa, troppo occupati ad accusare Israele di “apartheid”. Hanno taciuto i laici, che pensavano che il destino di quella cristiana non li riguardasse, come se anche lei non fosse stata “colpevole” dello stesso crimine dei vignettisti di Charlie Hebdo: “Blasfemia”. Hanno taciuto gli umanisti e gli intellettuali. Hanno taciuto le amministrazioni delle grandi città europee, tranne Parigi, che ha adottato all’unanimità la proposta del sindaco Anne Hidalgo di dare ad Asia Bibi la cittadinanza onoraria. “Una rara distinzione attribuita ai più emblematici difensori dei diritti umani nel mondo” aveva spiegato la Hidalgo. Hanno taciuto le organizzazioni non governative, sempre pronte a impugnare ogni causa di ogni minoranza oppressa (se il Colosseo e la Fontana di Trevi si sono colorati di rosso per Asia Bibi e i cristiani oppressi è stato soltanto grazie ad Aiuto alla chiesa che soffre). Quelle ong che hanno battuto la grancassa sul destino dei Rohingya birmani, ma mai su Asia Bibi. Hanno taciuto le femministe, che avrebbero potuto lanciare un #metoo per questa madre illetterata e che per nove anni, 3.422 giorni, ha dovuto vivere in una cella senza finestre. Da nove anni, Asia Bibi ha festeggiato l’8 marzo dentro a una lurida galera, senza poter ricevere né fiori né i figli. Quelle femministe occidentali che non hanno esitato, nell’ultimo anno, a brandire la causa di Ahed Tamimi, la ragazza palestinese che ha preso a pugni dei soldati israeliani. Hanno taciuto i media, perché quella dei cristiani perseguitati non è mai stata una cause célèbre, non ha mai portato loro gloria né consenso. Hanno taciuto i politici della Commissione europea, tranne poche eccezioni, come Antonio Tajani, che da presidente del Parlamento europeo pochi giorni fa aveva chiesto al Pakistan di liberare la donna. Hanno taciuto i musulmani, tranne una manciata di eroi. Uno è Salman Taseer, il governatore del Punjab ucciso con nove colpi di pistola alla testa perché aveva osato difendere Asia Bibi. Era un laico, un liberale, un riformista, in un paese sempre più fanatico come il Pakistan. Taseer aveva definito la legge che aveva portato Asia Bibi in carcere e quasi alla forca una “kala kanoon”, in urdu legge nera. Ma è il suo assassino, Malik Qadri, a essere diventato un eroe in Pakistan. C’è almeno una moschea che porta il suo nome; le famiglie con i figli al seguito facevano la coda per vederlo in prigione e avere le sue benedizioni; ha prodotto cd in cui canta inni e lodi del Profeta. E poi i giudici che ieri hanno scagionato Asia Bibi. Sapevano di rischiare la vita, in un paese dove non è possibile fidarsi neppure delle guardie del corpo (Taseer è stato ucciso da un bodyguard e Asia Bibi in carcere cucinava da sola il suo cibo per non correre il rischio di essere avvelenata). Porteranno anche i giudici fuori dal paese, oltre ad Asia Bibi e al suo avvocato? La battaglia per abolire l’orrenda legge che stava per mandare a morte quella donna cristiana non riguardava soltanto il lontano Pakistan. Riguardava tutti noi. E la stiamo perdendo. Adesso ci sono persino dei giudici a Strasburgo che sembrano ispirati dalla “legge nera” pachistana. Laici antiblasfemia crescono.

Io canto

BANDIERA VERDE LA TRIONFERÀ
BANDIERA VERDE LA TRIONFERÀ
BANDIERA VERDE LA TRIONFERÀ
E VIVA L’ISLAMISMO E LA SHA-RI-ÀÀÀÀÀ

barbara

Una risposta

  1. Destinato ai miei amici/conoscenti, proprio a quelli che mi conoscono oggettivamente, insomma, e cne insistono ricorrentemente nel darmi “di pazzo”… Al di là dei triti e ritriti, pacioccosi, buoni per tutte le stagioni, politically correct “volemose bene” e “porgiamo l’altra guancia”, la mia idea ormai datata da millenni resta sempre quella, CI VUOLE IL NAPALM!!! Gente assolutamente irrecuperabile… E non ci si appelli, in una impossibile giustificazione, a slanci di altruismo e al pietistico “è ignoranza”… Chi vuol intendere, intenda!
    E ora riditemelo!!!

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    • Ragazzo mio, il napalm è una gran bella cosa, ma ha il piccolo difetto che non sa distinguere fra erba buona ed erba cattiva, e quindi oltre alle erbe cattive spazzerebbe via anche Asia e i suoi figli e suo marito e i suoi difensori e gli eroici giudici che hanno avuto il coraggio di assolverla ecc. ecc. Vogliamo emulare quelli del “Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi”?

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  2. Alla fine tutti i ragionamenti falsoprogressisti si riducono ad un: chi mena più forte ha ragione. Spiace dirlo ma è così.
    Aggiungerei alle tue, giuste, osservazioni anche le “regine”: dove sono quelle pronte ad urlare al femminicidio ed alla cultura patriarcale per qualunque cosa?

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    • Che poi alla fine arriva il momento in cui non hanno neppure più bisogno di gridare: basta che sollevino un sopracciglio, basta che qualcuno si immagini che potrebbero sollevare un sopracciglio, basta che una delle possibili interpretazioni di quello che tu hai detto assomigli a qualcosa che secondo me potrebbe far sollevare un sopracciglio, e giù tutti a prosternarsi.

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  3. Eh, Barbara, dovresti saperle queste cose: nell’ideologia multiculturalista le persone sono valutate secondo una gerarchia degna dell’Aktion T4. I musulmani stanno in cima, particolarmente quelli di etnia asiatica o mediorientale. La gente oppressa dai musulmani, come i non musumani o gli apostati musulmani, se la puo’ anche prendere in quel posto. Consolati, se proprio le cose ti vanno male tu hai uno stato in cui andarti a rifugiare. Se io scrivessi un articolo simile e qualche musulmano offeso mi denunciasse, farei la stessa fine di Kevin Krehan o di quelli che hanno provato a denunciare gli abusi a Roterham. Se ti interessano storie di “political correctness” in UK chiedi pure.

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    • Il multiculturalismo non esiste, dove c’è più di una cultura, una domina e tutte le altre restano sottomesse: è una – assolutamente logica – ineludibile legge di natura, esemplificata dall’esperienza pratica di galli e pollai. Tutto il resto ne è la conseguenza logica.

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      • Tempo fa anche la Merkel, se ricordo bene, ha detto che il multiculturalismo ha fallito, forse aveva paura di dire che non può semplicemente esistere.
        C’è qualcun altro che sostiene l’impossibilità di una società multiculturale? Spero tu non sia sola.
        Per non far due risposte:

        Il capo dei preti rientra ovviamente nel capitolo delle audaci imprese. Menzionarlo specificamente da una parte sarebbe sicuramente doveroso, però dall’altra devi riconoscere che toccare la cacca fa un po’ schifo.

        Per questo mi sono dissociato da quella gente (loro pensano di aver cacciato me quando sono io che ho sbattuto la porta).

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        • Dissociato nel senso che non mi riconosco più in quella genia.
          Ho trovato una certa accoglienza fra quelli che seguono i cinque sola, se non altro per la maggiore comprensibilità e semplicità dell’approccio.

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        • E’ esattamente come per il comunismo che, dicono, avrebbe fallito, dal momento che in tutti i paradisi comunisti hanno regnato e regnano miseria e fame, oltre ad alcune altre cosette relative ad altri ambiti della società umana. Balle. Il comunismo esattamente come il multiculturalismo, è un’utopia, da intendere nel suo significato letterale: u topos, in nessun luogo, cioè non esiste. Il comunismo, semplicemente, non è compatibile con l’essere umano; l’unico che ha capito tutto è stato Pol Pot che, preso atto che le due cose non potevano convivere, ha scelto il comunismo e ha eliminato gli esseri umani.

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  4. Sì, beh, Asia Bibi. Dipende da chi le molesta, le donne, e le uccide, le stupra, le insulta…
    E’ la loro cultura, ci dobbiamo adeguare. D’altra parte, abbiamo appena saputo da Segolène Royal (si chiama proprio così) che il Presidente de sinistra Hollande, lo stesso che chiamava i poveri “gli sdentati”, alludeva al fatto che la bella ministra Italiana si fosse fatta strada a forza di, beh, insomma…
    Le donne vanno sempre credute, difese, innalzate ai Consigli di amministrazione (ma non ai lavori in cantiere, chissà perché), ma se una particolare donna non la pensa come il bel mondo progressista, allora si può liberamente tacciare di puttana, grassona, pompinara, afflitta da crisi mestruali o, se un po’ più vecchia, dalla menopausa… vero, attempato troione?
    Approfitto per una segnalazione.
    In Bosnia stazionano un bel po’ di “migranti” provenienti dalla rotta balcanica, con le vie verso il Nord momentaneamente chiuse; beh, sembra che anche i bosniaci ne abbiano le scatole piene.
    Domanda: Saranno islamofobi anche i bosniaci? Eppure mi risulta che siano musulmani anche loro.
    Allego un link bosniaco perché sulla stampa internazionale non se ne parla proprio: se lo apri con Chrome ti propone una traduzione accettabile (anche dei commenti).
    https://www.klix.ba/vijesti/bih/u-pretresima-objekata-koje-koriste-migranti-u-bihacu-pronadjeni-nozevi-palice-cekici-skalpeli/180618030

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  5. Vorrei sperare che quelle persone che hanno fatto parte dell’ articolo ” ..quelli che noi..stimiamo..”…possano essere una manciatina di semi, sperando che possano essere future persone, giornalisti….politici , gente comune con le stesse idee..che non
    parlano di politica, ma di diritti umani.Democrazia.

    Ma che bravi! Che grossa fetta di umanità…” o meglio esseri che vi appartengono…ma non hanno manifestato..” un minimo assenso di vicinanza, di difesa…amore verso Asia.
    Altro che fetta..è quasi l’ intera ..umanità…ossia il popolo di questo pianeta.
    Sono pochissimi gli esenti!
    Molto bravi! Giudici…Corti…”..supreme…? ” il solito carrozzone folle..ossia ONU!
    Chiese…Aspetto..”..morì cacando..” un’ intervento del Papa! Ecc…………………………………
    Lista molto lunga e variegata.
    Tutti ben calati…nel ruolo ..di grande rispetto per l’ Islam…Bravi quasi pronti per passare sotto il regime islamico.
    …Ancora siamo in democrazia…ma attenzione alle parole..si rischiano condanne..multe
    per razzismo. Fino ad arrivare a blasfemia.

    Altro che malata…la nostra Democrazia…è solo demenza!..? E..i diritti umani…dopo tante
    fatiche secolari..schizofrenia,

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    • Come quando Ugo Volli, parlando di quelli delle Flottille, sempre in giro a protestare a destra e a manca e che quindi un lavoro non lo possono avere per cui il mestiere con cui si guadagnano da vivere deve evidentemente essere questo, ha scritto “i professionisti della protesta” e io ho letto “i pofessionisti della prostata”.

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