in merito alla strage di Ancona. Leggo da molte parti – da parte naturalmente di persone sagge, che ragionano con la testa e non con la pancia, che si rifiutano di demonizzare i ggiovani e le loro mode e la loro musica e i loro idoli – che il problema è unicamente il mancato rispetto delle norme di sicurezza e che quello che è successo lì sarebbe potuto succedere anche a un concerto di Mozart. E io chiedo: quanti concerti di Mozart avete sentito che comincino all’una di notte? Quanti concerti di Mozart avete sentito che contemplino la vendita di superalcolici, hashish e pasticche? Quante pensate che siano le persone che vanno – perfettamente sobrie – ai concerti di Mozart portandosi dietro lo spray al peperoncino? Se siete convinti che i paragoni siano il sale della vita, usate il cervello, se lo avete, e cercatene altri. Riporto una parte di una testimonianza trovata in rete:
Ho sentito decine di volte, in questi anni, pronunciare da mia figlia [quindicenne] questa frase : “Papi, vado a La Lanterna”. Mai stato tranquillo di fronte a quelle parole, perché le poche volte che la sono andata a prendere (in genere rientrava con la navetta) mi ero trovato di fronte a un gelido campo profughi perso nel mezzo della campagna. Ragazzi a torso nudo che bivaccavano all’aperto alle quattro di mattina ricoperti solo dalla nebbia pungente dell’inverno. Vomito ovunque, gente che camminava senza meta stordita da alcol e non solo. E tutte le volte la stessa domanda fatta a mia figlia: “Ma come facevate a stare tutti lì dentro?” e tutte le volte la stessa risposta : “Hai ragione papi, ogni tanto devi uscire a respirare, perché lì dentro non ce la fai a muoverti”. Ogni rientro a casa all’alba aveva il sapore di un pericolo scampato. La notte di un genitore si divide in due parti: la prima è fatta di un sonno leggero accompagnato da un sottile velo di angoscia, perché sai che tuo figlio (la cosa più importante della tua vita) è stipato come un maiale in un allevamento intensivo, all’interno di un anonimo capannone. Un fragile cristallo sbattuto dentro la centrifuga di una lavatrice. La seconda parte della notte, quella in cui riesci finalmente a prendere sonno, corrisponde al rumore della chiave nella serratura della porta di casa. Allora ti rilassi, allora pensi “è andata bene anche questo giro”. (qui)
Così: quel figlio che sarebbe “la cosa più importante della tua vita” lo lasci andare allo sbaraglio (in un posto, tra l’altro, in cui lui sta talmente male che ogni tanto deve uscire, però è talmente coglione da continuare ad andarci). Non sei un povero genitore ignaro, tenuto all’oscuro di tutto: sapevi esattamente dove andava tua figlia, e continuavi a lasciarcela andare. Hai visto i ragazzi che vomitano da quanto sono ubriachi e sfatti ma contini a lasciarla andare, o addirittura ce la porti. Hai la precisa percezione che ogni volta è una roulette russa ma non fai niente per togliere quella pallottola dal tamburo. Una commentatrice scrive:
Pina Sfrecola …forse mi sono persa qualcosa in questi ultimi anni…. Ma a 14/15 anni i ragazzi frequentano questi posti e fino alle 3/4 del mattino???? E questi genitori riescono anche dormire ??? E per andare a vedere un coglione come sfera ebbasta…. Sveglia !!!!! Mamme e papà!!!! Se anche torneranno a casa i vostri bambini li avete persi ugualmente…. Tornate a fare i genitori…. Dopo non serve piangere….
E questo mi sembra veramente il miglior epitaffio alla vicenda.
barbara
Questo è un estratto di cosa canta il big del concerto della tragedia dove è morta anche una mamma di 39 anni. Mi chiedo se i genitori di quegli adolescenti hanno mai fatto attenzione ai testi. Da paura.
Hey troia! vieni in camera con la tua amica porca
quale? quella dell’altra volta
faccio paura, sono di spiaggia
vi faccio una doccia, pinacolada
bevila se sei veramente grezza, sputala
poi leccala leccala
limonatevi mentre Gordo recca
gioco a biliardo, con la mia stecca
solo con le buche
solo con le stupide
‘ste puttane da backstage sono luride
che simpaticone! vogliono un cazzo che non ride
sono scorcia-troie
siete facili, vi finisco subito
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Però dev’essere un tipo sensibile, perché si è già fatto tatuare sei stelline da qualche parte, in memoria delle vittime del concerto. Ovviamente, ha tenuto a farlo sapere.
C’è una possibilità che non trascurerei: il rapper in effetti piace alla mamma, che i testi li conosce quantomeno ad orecchio, ed è lei a trascinare la figlia per locali di notte, usandola come scusa per andarci.
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Che tenero. Certo che fra tutte quelle che ha già – nel solo pezzo di avambraccio visibile nella foto che ho messo nell’altro post ne conto otto – sarà dura trovarle.
Quanto alla mammina, non lo escluderei.
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Strano che le suffragette del #metoo non abbiano ancora polemizzato con i testi del tizio, sarà perché parla di figure femminili che ricordano molto il dolce stil novo fiorentino?
[ironico]
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Alle suffragette del me too (qui in prima fila al concerto, adoranti) dedico questo pezzo:
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Scusate, per i non anglofoni qui una sintesi del testo:
– Ei, giuàn, dove vai con quella pistola?
– Vado a sparare a quella zoccola della mia donna, l’ho vista in giro con altro.
– Ei, Giuàn, ho saputo che le hai sparato
– Sì, l’ho stesa.
– Ei, Giuàn, e adesso che fai?
– Me ne vado in Messico, finalmente libero.
(Riff di chitarra finale).
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Se tu capisci le parole delle canzoni, parli inglese meglio di me.
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Ma cosa c’entra! Le signorine mitù non sono mica delle zoccole che vanno in giro con gli altri non sono. Figurati che non la danno neanche ai loro uomini, quelle.
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Beh, non tutti si capiscono così bene, ma in genere, sì.
Qui un altro femminicidio famoso:
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Sai che non avevo mai ascoltato il testo? Ma proprio mai mai mai.
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“I felt a knife in my hand, she laughed no more”…
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Perché sapeva che il riso abbonda nella bocca degli stolti e non voleva che la sua donna passasse per stolta. Sempre a pensare male, tu.
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Aspetta che riesca a renderne ricca e famosa qualcuna, poi vedi come si scatenano.
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Grazie per avere resistito al vomito tutto il tempo necessario a copincollare questa roba. Che è effettivamente bene conoscere. Quanto ai genitori, o se ne fregano di cosa ascoltano o, se lo sanno, ti rispondono, a seconda dell’età dei figli, o “tanto non capiscono” o “sentono anche di peggio da altre parti”. E con ciò si autoassolvono.
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Molto consistente…sia a livello di scrittura..e anche canto e come francobollo l’ immagine del rapper.
Inconcepibile che certi ragazzotti/e…si sentano così pecore..
E non è certamente qualcosa che a livello culturale possa aggiungere qualcosa..
All’ incirca a quell’ età….
io e una mia amichetta..volevamo vedere…sentire in live un cantante che vedevamo in
TV, radio…molto…molto lontano dall’ idolo…immagine di quello che doveva arrivare in
discoteca…il genere…sul tipo Franck Sinatra…
…I soldi bastavano…per il biglietto…
Entrati..Delusi…troppa gente..non si poteva neppure vederlo.Ma tutto nella norma Tornammo alla cassa ..riferendolo…richiedendo la restituzione del biglietto
Forse..se pur piccoli..non ci lasciavamo trascinare…ma usare la nostra testa..
E’ così ! Spesso…asseriscono all’ incirca…lo fanno ” tutti..” !..?…cosa c’ è di male!
Cercano il più possibile..” di etichettarsi…” il piu’ possibile al gruppo..il resto, sia nel
vestirsi…ma anche in atteggiamenti…e modi di fare..
Temono di essere rifiutati…di non essere..” fighi..”…per cui vogliono esprimersi..”da
ganzini…”
Ma..c’ è chi di tutto questo..non le frega..niente..vanno per la loro strada..si assentano
dal gruppo, pensano..e dicono..non mi piace..piacciono.
Preferisco stare da solo/a..che uscire con loro..o indirizzarsi verso altre compagnie.
Questione di personalità…cervello…buon senso !..?
Ricordo che la mia mamma…mi diceva così e fino all’ età adulta
” cerca di stare e farti amico di persone che possano comunicarti qualcosa..positivo…di
buono che porti ad un’ accrescimento…”
Il rapporto…fra luoghi del genere..anche piazze..etc…è molto..molto diverso..e assolutamente..imparagonabile che…andare ad ascoltare un concerto..di Mozart.
Intanto…durante lo spettacolo..mozartiano..vi è un silenzio rispettoso per questi..ed il luogo..
E…non vi saranno ed è impensabile…tutte le manifestazioni che avvengono durante..
quelli che vengono…chiamati concerti..veramente sconcertanti..
..Mi è capitato..in estate di potere assistere a qualche spettacolo ..in piazza..sia gratis..
oppure con biglietto” se mi interessava e non caro…”…ma se certi vicini erano troppo chiassosi..e non mi piacevano..mi spostavo.
Se…avessi dei figli..con preferenze che potessero destare preoccupazioni…devo dire che fino a che…non li sentirei rientrare in casa…sarei ad aspettare.
Specialmente se certe loro compagnie non piacessero…
Qui…a certe ore. notturne rientri , si vedono le varie tipologie…
Per strada..anche non volendo…eludendo si possono incontrare dei balordi..anche pericolosi , fatti…sia di alcool che di spezie..varie.
Ma il sapere…che è stato/a/i…ad un teatro..per musica..spettacolo recitato…oppure in
luoghi dove se non ..” ci si fà..in qualche modo..” vi è la vera e sostanziale differenza.
….Il testo ?…della canzone” V. Carla..”…se fossi specialmente una lei…” Oddio..che profondità ! Burina…”.
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Io no, non starei ad aspettare finché non rientrano: semplicemente non ci andrebbero, punto.
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Più chiaro di così… e meno male che almeno qualcuno/a che usa il cervello c’è ancora!
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Ma come sempre, si fanno sentire molto di più gli altri.
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