E DOPO L’AGGRESSIONE A FINKIELKRAUT

spiegata come la prova evidente dello strapotere della lobby sionista, abbiamo il signor Gad Lerner che ci spiega che se un immigrato tenta di dare fuoco a uno scuolabus con cinquanta bambini dentro – strage scampata unicamente grazie al caso (un cellulare caduto di cui il terrorista non si è accorto) e il sangue freddo e coraggio di un bambino che si è tolto il laccio di plastica che gli imprigionava i polsi e ha chiamato la polizia – la colpa è del nostro atteggiamento nei confronti degli immigrati.
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E vengono in mente gli arabi londinesi che spiegavano la strage del 2005 con oltre 50 morti e 700 feriti, col risentimento dei musulmani per l’atteggiamento di diffidenza e sospetto nei loro confronti dopo l’11 settembre. E a lui si unisce l’ineffabile signora Livia Turco

Resterebbe poi da capire il fatto inaudito di come un individuo pregiudicato per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale su minore non solo sia in circolazione qui, ma che gli sia stata addirittura affidata la guida di uno scuolabus. E ancora, piacerebbe sapere perché qualcuno si sia inventato che prima di dare fuoco all’autobus avrebbe fatto scendere i bambini, quando in realtà li ha legati e ha tolto loro i cellulari per non rischiare che qualcuno sfuggisse: piacerebbe davvero poter pesare l’infamia di un essere immondo che cerca di scagionare un assassino che programma di far morire bruciati cinquanta bambini. Poi c’è l’altra storiella, che dire grottesca è dire poco, del bambino salvatore dei cinquanta compagni inizialmente identificato come un marocchino musulmano: evidentemente il vero autore del salvataggio, non solo italiano bianco ma addirittura biondo e addiritturissima con la catenina con la croce al collo, non era adatto al teatrino politicamente corretto che si voleva inscenare. Come la bella favoletta del musulmano che avrebbe nascosto gli ostaggi dell’Hyper Cacher, rivelatasi poi una bufala.

Quanto alle cause domestiche che hanno favorito la situazione, naturalmente ci sono, certo che ci sono. E ve le faccio spiegare da Giovanni Bernardini.

AGGIORNAMENTO: è giunto anche il terzo, tra cotanto senno: Beppe Severgnini: “Tornare a Crema e sentire storie di ragazzini coraggiosi, usciti da quell’autobus più forti e più maturi (a differenza di alcuni politici, che non matureranno mai)”.
Spero che saranno anche, quei ragazzini, abbastanza onesti e riconoscenti da andare a ringraziare quell’uomo meraviglioso che ha permesso loro di diventare forti e maturi.

barbara

Una risposta

    • Interessante poi il fatto che prima ha detto che con la morte dei bambini voleva vendicare quella dei poveri migranti che vengono respinti e poi muoiono in mare, poi ha avuto un’idea migliore e ha detto che voleva essere un messaggio agli africani per dire non partite, non venite che qua non si sta bene per niente e in più si rischia di morire in mare. Come dire: sto dalla parte di Salvini. Ossia: guardate che razza di alleati che ha Salvini, perfino i terroristi, e voi vorreste votare una simile feccia?!

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  1. Direi che se per “comprendere” si intende: cercare di capire perché il tizio si è comportato in quel modo e come prevenire, ovviamente in maniera realistica e concreta non deliri come trasformare il mondo nel villaggio dei puffi, che altri sbrocchino come lui la turco non ha detto una cosa peregrina, Se invece per “comprendere” si intende il solito significato di giustificare&perdonare la signora l’ha sparata decisamente grossa, talmente grossa che verificherei se ne son state rivelate le onde gravitazionali.

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    • Considerando che si sta parlando di una questione estremamente delicata, e considerando che non sta parlando la fruttivendola con la terza elementare bensì un personaggio politico con oltre trent’anni di esperienza a livello nazionale, in teoria non dovrebbe sparare parole a vanvera. Se io dovessi esprimermi in base alla tua prima ipotesi, penso che direi qualcosa come: “adesso è importante cercare di capire come si è arrivati a questo”. Lei invece ha detto che “bisogna capire la ragione”, tipo che uno ti tira una testata allo stomaco, andiamo a cercare la ragione e troviamo che la ragione è che tu hai fatto pesanti insinuazioni su sua sorella. Sicuramente non possiamo dire che ha avuto ragione a farlo, ma dobbiamo riconoscere che una ragione l’aveva. Ecco, direi che il comprendere la ragione del suo gesto possa significare solo questo: informarci se qualcuno gli ha fatto qualche sgarbo, e se sì, allora questa è la ragione.
      Ma io, più ancora di questo trovo sconvolgente il resto: che definisca i fatti come cose che creano “angoscia e allarme” e senta il bisogno di precisare che “vanno assolutamente denunciati” e che “comunque vanno condannati”, bontà sua. E a denunciare il pensiero è proprio quel “comunque”: Zidane aveva una sua ragione ma ha comunque sbagliato. Vale a dire sì, ha sbagliato, assolutamente, dobbiamo dirlo, però anch’io al suo posto, se devo proprio dirla tutta…

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