“Doti narrative”: sarà poco buffa questa espressione? Se le doti che permettono di produrre una narrazione affascinante sono più di una, non sarebbe il caso di precisare? Due? Otto? Ventisei e mezzo? Dopodiché dire, nel modo più possibile preciso, il tale scrittore possiede sei, undici, addirittura venticinque e un quarto delle ventisei e mezzo doti narrative esistenti. Se invece, come l’avere una bella voce, c’è una sola dote che racchiude tutto l’insieme delle capacità che permettono di produrre una narrazione affascinante, come mai si dice sempre solo al plurale, “possiede doti narrative” anziché “possiede una notevole/consistente/cospicua/ricca/invidiabile eccetera dote narrativa”?
No niente, scusate, divagavo. Queste considerazioni mi sono venute in mente per il fatto che, qualunque sia il numero delle doti narrative esistenti, André Maurois le possiede indiscutibilmente tutte. Perché una cosa è certa: se i libri di storia adottati nelle scuole fossero fatti così, non ci sarebbero insufficienze nel registro, non ci sarebbero studenti che non si ricordano le cose dopo averle lette una sola volta, non ci sarebbero studenti che fanno confusione fra gli eventi studiati, non ci sarebbero studenti che dicono uffa domani storia che palle. Perché è un libro che ti racconta la storia, in modo puntuale e dettagliato, con aneddoti e spiegazioni e considerazioni, risvolti, retroscena; bellissime, in particolare, le inquadrature dei presidenti e delle varie altre personalità di spicco: aspetto, personalità, qualche dettaglio caratteriale, a volte un paio di aneddoti per inquadrare meglio il personaggio e spiegare il motivo di certe scelte, di certi comportamenti; so di dire una banalità, ma è assolutamente vero che hai l’impressione di vederli muovere e sentirli parlare come se avessi davanti non una pagina scritta bensì uno schermo cinematografico. E in più ti fa capire molte cose che i libri studiati a scuola non ti avevano neppure lasciato immaginare. E con una leggerezza di scrittura degna dei migliori romanzi, che dalle tribù precolombiane ti trascina in oltre cinquecento pagine fino al secondo dopoguerra, e tu neppure ti accorgi di avere avuto in mano per tutto questo tempo un libro di storia e di averlo accuratamente studiato. Insomma, bisogna proprio che lo leggiate, non c’è niente da fare. Se poi pensate che costa solo trecentocinquanta lire…
PS: un sentito grazie a chi me lo ha fatto conoscere e mi ha dato la possibilità di leggerlo.
André Maurois, Storia degli Stati Uniti, Arnoldo Mondadori Editore
barbara