QUISQUILIE SFUSE

Sono viva e durante il viaggio non sono caduta neanche una volta (segnatelo sul calendario). In compenso sono arrivata due volte sull’orlo del collasso, ma poi non ci sono arrivata. Quindi sono intera. Beh, quasi, perché tirando giù dal treno il trolley, due ore fa, l’asta di metallo del coso per tirarlo mi ha battuto sul polso e me lo ha squarciato: venti centimetri quadri di ematoma e un pezzo squarciato in carne viva. I successivi quindici centimetri invece sono stati solo sfiorati e lì ho solo una serie di leggeri ematomi – sono una bimba delicata, non ci si può fare niente.

L’albergo a Milano. Arrivando di sera devo dormire a Milano perché non ho treni per rientrare. Una volta andavo al Sempione, vicinissimo alla stazione, ma una volta ho trovato che non avevano stanze, così ho cercato altri alberghi in zona: pochissimi avevano disponibilità, e in quei pochi in cui c’era, i prezzi andavano da 600 a 1300 euro. Allora ho riflettuto che arrivando a mezzanotte e ripartendo la mattina, quando ho un letto e un bagno non ho bisogno di altro, sicché ho cercato fra i due stelle e ho trovato quello che mi andava bene. Quella volta poi non ci sono andata perché è stata quella in cui alla fine del viaggio mi sono fratturata una vertebra e quindi dall’aeroporto sono rientrata direttamente a casa in taxi. Vabbè, arrivo, l’ascensore naturalmente non c’è, e quindi chiedo al tizio se mi può portare su la valigia. “No”. Sono vecchia, e si vede, e la valigia è grande. “È pesante”, dico. “Eh, è pesante per lei ed è pesante per me”. Troppo stanca per fargli presente che io sono quella che paga e lui è quello che viene pagato, ho preso la valigia e me la sono portata su, gradino per gradino, un gradino io  e un gradino la valigia, lasciandola ricadere pesantemente – e rumorosamente – ad ogni gradino. Probabilmente gli altri ospiti non avranno granché gradito, ma non avevo altri modi.

L’intercity nasce a Bologna e quindi era già lì e ci sono salita con molto anticipo. A pochissimi minuti dalla partenza entra nella carrozza con una certa irruenza un ragazzo, alto, bellissimo. Una ragazza appena lo vede si alza e gli corre incontro. Lui la abbraccia strettissima. “Ho visto partire il treno di fianco e ho pensato che fosse quello” dice. “Credevo di averlo perso. Credevo di averti persa”. La voce gli trema e la stringe ancora più forte.

E ora, visto che myollnir l’ha evocata, e visto che aspettavo un’occasione buona per metterla, ecco a voi

barbara

Una risposta

  1. Ogni cicatrice..visibile..o non ..sono i ricordi di viaggi…
    Ciak…meglio quella scena..che certi litigi….sceneggiate. Oppure certe discussioni..tipo
    tiritera..
    Alle h2..notte di domenica…lui /lei…credo giovani…vi erano due macchine..e tu..allora.
    io..andai..bisogna…
    Era già mezzora..e di notte il tono di voce..un pò alto rimbomba…
    …Ragazzi ! Andate a letto…Sono le 2…si vuole dormire..” accipicchia…che tono baritonile…sorridendo ..pensai. ” Comunque..se ne andarono…
    E’ una strada che dal centro..porta in dei punti dove è possibile posteggiare…
    e così ogni tanto..si soffermano parlano, discutono…e anche sceneggiate..
    …Il telefonino…non volendo si sente…parlano a voce alta..
    ” Stamane…Stronzo! Ti sei messo con Orietta Berti e non mi hai detto niente..” un lui
    …e l’ Orietta !..?.

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    • Veramente questo pezzo di carne squarciata è un ricordo di una discesa dal treno, non di un viaggio. E sinceramente non credo di avere bisogno del supporto di guai fisici, come una frattura vertebrale con avvallamento che mi provocherà mal di schiena per il resto della vita, per ricordarmi di un viaggio. Ti assicuro che ne farei molto volentieri a meno.

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    • Non lo so. All’inizio ero furibonda e decisa a non farmi più vedere, poi però pensandoci, dove lo trovi un albergo che per un prezzo variabile da 50 a 60 euro ti dà una stanza pulita, un bagno con acqua calda 24 ore su 24 e una colazione decente a cinque minuti di taxi dalla stazione?

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        • Le cose da toilette le ho nello zaino, ma la camicia da notte è nella valigia, anche se normalmente nelle tasche esterne. Non che sarebbe impossibile tirarla fuori e rimetterla poi la mattina, ma non sarebbe molto simpatico. Ma più che la fatica di portarla su e poi giù è il principio che mi disturba. Albergo modesto fin che vuoi, economico fin che vuoi, ma un minimo di servizio dovrebbe essere garantito. E soprattutto mi ha infastidito il modo.

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        • Io normalmente cerco in google e mi compaiono tutti i vari “aggregatori”, Booking e altri, spesso diversi per lo stesso albergo e con minime variazioni di prezzo. Comunque alla prossima occasione proverò a cercare direttamente quello. Grazie.

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        • E di che. Booking e i vari aggregatori fanno parte dell’economia del turismo “tradizionale” mentre Airbnb appartiene alla c.d. sharing economy. Un non professionista come me e te che affitta una camera o un appartamento a degli sconosciuti. Nella città dove abitavo prima l’ho fatto per due anni e, superato il forte scetticismo iniziale, devo dire che è stata una bella esperienza, ho conosciuto un sacco di persone interessanti.

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