Sicuramente c’è differenza fra combattere perché il tuo padrone te l’ha ordinato e combattere per la sopravvivenza, e naturalmente c’è differenza fra essere stupidi ed essere intelligenti, ma la sproporzione fra le forze in campo è veramente abissale.
I miracoli esistono, eccome, ma non rientrano nell’ordinarieta’ degli eventi altrimenti non sarebbero tali. Hanno il solo scopo di infonderci fiducia nel futuro radioso che ci aspetta, quando il dolore e la morte saranno sconfitti. La scienza è un retaggio giudaico-cristiano; la padronanza della tecnologia e tutto quello che ne consegue, e’ ad appannaggio dell’Occidente e della sua “testa di ponte” (Israele) in Medio-Oriente, e così è per l’intelligence. Israele vinse la guerra dei sei giorni e quella ancora più feroce del “Kippur” (dove fu veramente sul punto di soccombere), grazie all’organizzazione della sua società ed al background tecnologico sconosciuti ai ferali nemici.
Qualcuno ha osservato che se la guerra del Kippur fosse stata scatenata in un altro momento, le strade sarebbero state piene di auto, per sgombrarle ci sarebbe voluto tempo, i carri armati ci avrebbero messo molto di più ad arrivare al fronte e forse non sarebbero arrivati in tempo a salvare Israele. Quindi il fatto che i nemici abbiano deciso di attaccare proprio a Kippur, quando anche i meno osservanti digiunano e NON PRENDONO L’AUTO, può essere considerato un miracolo, l’unico che poteva salvare Israele in quel frangente – fermo restando che il miracolo sarebbe stato inutile senza la tecnologia, l’addestramento, la tenacia, e la consapevolezza che una sconfitta avrebbe rappresentato la fine di Israele e di tutti o quasi gli israeliani.
Ma è vero il contrario. Israele era ed è sempre in stato di allerta, e non c’è barba di traffico automobilistico che possa intralciare il più potente e formidabile esercito al mondo.
La scelta dell’attacco a tenaglia nel giorno dello yom kippur non fu per nulla casuale: Israele non se l’aspettava proprio, anche perché l’intelligence di allora riteneva del tutto improbabile l’aggressione dei bellicosi vicini. Il miracolo, se di questo si può parlare, lo fecero ancora una volta gli americani, che organizzarono innumerevoli ponti aerei per rifornire di materiale bellico “up to date” l’esercito israliano che all’inizio delle ostilità era stato quasi travolto dalle truppe egiziane. L’intervento americano in aiuto di Israele con la mole di risorse belliche mobilitate, fu superato solo anni dopo con l’intervento diretto degli U.S.A. nella cosiddetta “War Gulf”…
In quel momento Israele NON era in stato di allerta (lo hai detto anche tu: non se lo aspettava, ed è proprio per questo che ha seriamente rischiato di soccombere e che nei primi giorni ha avuto un numero spaventoso di morti), e se fosse capitato in una di quelle feste non religiose in cui tre quarti di Israele prende la macchina per fare scampagnate e picnic, vorrei proprio vederli a sgombrare tutte le strade in mezz’ora, oltretutto con degli automobilisti fra i più indisciplinati del mondo. Quanto al miracolo americano, leggi l’ultima parte qui.
Io direi che è anche una questione di organizzazione. Pochi popoli al mondo sono organizzati (e disciplinati. E obbedienti) quanto quello giapponese. Però il Giappone ha perso la guerra.
Ci sono volute ben due bombe atomiche per piegare i giapponesi, viceversa gli americani non sarebbero mai riusciti a prevalere, poiché i giapponesi avrebbero difeso il loro “dio imperatore” come le api per l’ape regina.
Se miracolo è stato, dovremmo soffermarci sul fenomenale connubio altamente efficiente tra operatori di intelligence e comandanti, più che sullo sviluppo del conflitto che ne è seguito.
In tutte le competizioni, dalle partite di ping pong alle guerre di sopravvivenza, fa differenza anche l’avversario. E diciamo che quella è stata una fortuna, per Israele.
Ah, su questo non c’è dubbio. Per esempio essere l’Egitto, avere gli aerei a terra ed essere controsole e avere a che fare con Israele è una sfiga bestiale; essere Israele e avere a che fare con un coglione che va avanti per mesi a proclamare urbi et orbi che si sta preparando per annientarti e farlo effettivamente alla luce del sole, è un culo bestiale.
….Credo che non in pochi hanno pensato..con una discreta percentuale godendo che Israele fosse inghiottito, distrutto dalla
grande massa ..coalizione araba.
Bene, molto bene…anzi benissimo ! Sa’ di miracoloso!
Come tante cose nella vita del rinato Israele…che ha il sapore dell’ amore per la vita. Hanno costruito , dato vita dove il tutto aveva l’ aspetto della morte. Tante cose impensabili..per tanti altri popoli…in maniera molto piu’ marcata nei popoli…arabo..e per rendere il tutto ancora piu’ caotico, chiuso . fermo..il loro islamismo.
Si…Israele..che in quell’ assurda guerra, dal forte sapore pari ad una bomba atomica…di gente e risorse belliche…è stato paragonabile al David ! E anche adesso
è ancora così, sono cambiati il tipo di eventi…” pur rimanendo..vitale..” la tanto rinnomata guerriglia mantenuta dai ..i vicini..con il loro terrorismo.
Il terrorismo in ogni sua sfaccettatura è paragonabile ad uno stato di guerra continuo
a stillicidio.
Gli ..” attori di all’ ora..”…esistono tuttora, siedono all’ ONU, in tanti tipi di organizzazioni,
posti di comando…insieme al vomitevole apporto di consensi anche di genti, paesi
occidentali.
David..è restato..la rappresentazione, paragone nel quale Israele può essere rappresentato…e lo vediamo nel quotidiano, in quell’ assurdo antisemitismo..che pensando..di renderlo piu’ dolce..lo hanno trasformato…in antisionismo…
Il David/Israele..è sempre costretto a lottare per la sua esistenza, difendendosi dai tanti attacchi…gli arabi vorrebbero la sua morte, mentre..Lui..è sempre riuscito a crescere. In molti fattori..un vero concentrato rispetto ad altri stati occidentali arrivando
all’ apice in tanti fattori che fanno grande un popolo. Cultura, progresso ..civiltà..sono
i tre punti cardine nella Sua esistenza.La vita c’ è, fatta rinascere, mantenuta nella terra di Sion
ì..LOVE ìSRAEL::::::::::::::::::
Sì, io dico che i miracoli non esistono. Esistono le differenze culturali.
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Sicuramente c’è differenza fra combattere perché il tuo padrone te l’ha ordinato e combattere per la sopravvivenza, e naturalmente c’è differenza fra essere stupidi ed essere intelligenti, ma la sproporzione fra le forze in campo è veramente abissale.
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I miracoli esistono, eccome, ma non rientrano nell’ordinarieta’ degli eventi altrimenti non sarebbero tali. Hanno il solo scopo di infonderci fiducia nel futuro radioso che ci aspetta, quando il dolore e la morte saranno sconfitti. La scienza è un retaggio giudaico-cristiano; la padronanza della tecnologia e tutto quello che ne consegue, e’ ad appannaggio dell’Occidente e della sua “testa di ponte” (Israele) in Medio-Oriente, e così è per l’intelligence. Israele vinse la guerra dei sei giorni e quella ancora più feroce del “Kippur” (dove fu veramente sul punto di soccombere), grazie all’organizzazione della sua società ed al background tecnologico sconosciuti ai ferali nemici.
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Qualcuno ha osservato che se la guerra del Kippur fosse stata scatenata in un altro momento, le strade sarebbero state piene di auto, per sgombrarle ci sarebbe voluto tempo, i carri armati ci avrebbero messo molto di più ad arrivare al fronte e forse non sarebbero arrivati in tempo a salvare Israele. Quindi il fatto che i nemici abbiano deciso di attaccare proprio a Kippur, quando anche i meno osservanti digiunano e NON PRENDONO L’AUTO, può essere considerato un miracolo, l’unico che poteva salvare Israele in quel frangente – fermo restando che il miracolo sarebbe stato inutile senza la tecnologia, l’addestramento, la tenacia, e la consapevolezza che una sconfitta avrebbe rappresentato la fine di Israele e di tutti o quasi gli israeliani.
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Ma è vero il contrario. Israele era ed è sempre in stato di allerta, e non c’è barba di traffico automobilistico che possa intralciare il più potente e formidabile esercito al mondo.
La scelta dell’attacco a tenaglia nel giorno dello yom kippur non fu per nulla casuale: Israele non se l’aspettava proprio, anche perché l’intelligence di allora riteneva del tutto improbabile l’aggressione dei bellicosi vicini. Il miracolo, se di questo si può parlare, lo fecero ancora una volta gli americani, che organizzarono innumerevoli ponti aerei per rifornire di materiale bellico “up to date” l’esercito israliano che all’inizio delle ostilità era stato quasi travolto dalle truppe egiziane. L’intervento americano in aiuto di Israele con la mole di risorse belliche mobilitate, fu superato solo anni dopo con l’intervento diretto degli U.S.A. nella cosiddetta “War Gulf”…
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In quel momento Israele NON era in stato di allerta (lo hai detto anche tu: non se lo aspettava, ed è proprio per questo che ha seriamente rischiato di soccombere e che nei primi giorni ha avuto un numero spaventoso di morti), e se fosse capitato in una di quelle feste non religiose in cui tre quarti di Israele prende la macchina per fare scampagnate e picnic, vorrei proprio vederli a sgombrare tutte le strade in mezz’ora, oltretutto con degli automobilisti fra i più indisciplinati del mondo. Quanto al miracolo americano, leggi l’ultima parte qui.
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Non so se esistano i miracoli, ma in questo caso direi che è solo una questione di organizzazione.
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Io direi che è anche una questione di organizzazione. Pochi popoli al mondo sono organizzati (e disciplinati. E obbedienti) quanto quello giapponese. Però il Giappone ha perso la guerra.
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Appunto: è anche una questione di organizzazione. Poi c’è tutto il resto.
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Se miracolo è stato, dovremmo soffermarci sul fenomenale connubio altamente efficiente tra operatori di intelligence e comandanti, più che sullo sviluppo del conflitto che ne è seguito.
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Certo, i miracoli, così come molte altre cose (gli antibiotici, per esempio), per poter essere efficaci hanno bisogno di trovare un terreno fertile.
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In tutte le competizioni, dalle partite di ping pong alle guerre di sopravvivenza, fa differenza anche l’avversario. E diciamo che quella è stata una fortuna, per Israele.
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Ah, su questo non c’è dubbio. Per esempio essere l’Egitto, avere gli aerei a terra ed essere controsole e avere a che fare con Israele è una sfiga bestiale; essere Israele e avere a che fare con un coglione che va avanti per mesi a proclamare urbi et orbi che si sta preparando per annientarti e farlo effettivamente alla luce del sole, è un culo bestiale.
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….Credo che non in pochi hanno pensato..con una discreta percentuale godendo che Israele fosse inghiottito, distrutto dalla
grande massa ..coalizione araba.
Bene, molto bene…anzi benissimo ! Sa’ di miracoloso!
Come tante cose nella vita del rinato Israele…che ha il sapore dell’ amore per la vita. Hanno costruito , dato vita dove il tutto aveva l’ aspetto della morte. Tante cose impensabili..per tanti altri popoli…in maniera molto piu’ marcata nei popoli…arabo..e per rendere il tutto ancora piu’ caotico, chiuso . fermo..il loro islamismo.
Si…Israele..che in quell’ assurda guerra, dal forte sapore pari ad una bomba atomica…di gente e risorse belliche…è stato paragonabile al David ! E anche adesso
è ancora così, sono cambiati il tipo di eventi…” pur rimanendo..vitale..” la tanto rinnomata guerriglia mantenuta dai ..i vicini..con il loro terrorismo.
Il terrorismo in ogni sua sfaccettatura è paragonabile ad uno stato di guerra continuo
a stillicidio.
Gli ..” attori di all’ ora..”…esistono tuttora, siedono all’ ONU, in tanti tipi di organizzazioni,
posti di comando…insieme al vomitevole apporto di consensi anche di genti, paesi
occidentali.
David..è restato..la rappresentazione, paragone nel quale Israele può essere rappresentato…e lo vediamo nel quotidiano, in quell’ assurdo antisemitismo..che pensando..di renderlo piu’ dolce..lo hanno trasformato…in antisionismo…
Il David/Israele..è sempre costretto a lottare per la sua esistenza, difendendosi dai tanti attacchi…gli arabi vorrebbero la sua morte, mentre..Lui..è sempre riuscito a crescere. In molti fattori..un vero concentrato rispetto ad altri stati occidentali arrivando
all’ apice in tanti fattori che fanno grande un popolo. Cultura, progresso ..civiltà..sono
i tre punti cardine nella Sua esistenza.La vita c’ è, fatta rinascere, mantenuta nella terra di Sion
ì..LOVE ìSRAEL::::::::::::::::::
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Mi risulta che Ben Gurion abbia detto che chi non crede ai miracoli non e’ realista…!
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Esatto. E la premessa di questo è il famoso “im Tirzu”, che infatti…
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