QUESTO SIGNORE È FINLANDESE

Darku Koku Asare
Lo preciso perché lo so che non siete pratici di popolazioni scandinave e magari potreste prenderlo per svedese o norvegese, che sarebbe un errore molto grave, e invece no, è finlandese. Portato negli uffici della Polfer per accertamenti, prima ha palpato il seno a una poliziotta, poi “ha iniziato a compiere atti di autoerotismo davanti a lei”, scrive Il Giornale; per gli italofoni: si è masturbato. Arrestato, è stato immediatamente rilasciato, senza neppure l’obbligo di firma, trattandosi di “fatto di lieve entità”. Dopodiché, per mostrare la sua riconoscenza, il signor Darku Koku Asare si è fatto beccare, a breve distanza, altre due volte, sempre nei pressi della stazione, una volta con un bastone e una con un coltello. Indovinate un po’? Bravi, esatto, è di nuovo libero. Tutto perché è un nordicissimo finlandese: fosse stato un qualsiasi immigrato africano, i sorci verdi gli avrebbero fatto vedere! Davvero non se ne può più di questo sistema di due pesi e due misure.

barbara

Una risposta

  1. Per un verso ci sarebbe quasi da ridere.. QUASI..
    Invece c’è da piangere e sbraitare: a leggere notizie così, sempre meno rare – leggi sempre più frequenti – mi sale una rabbia che rischio di soffocare.
    Sono l’incredulità e l’impotenza..

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  2. Poniamo per un attimo che il nostro stimato finlandese decida che palpeggiamenti e esibizionismo non siano più soddisfacenti e decida di trovarsi compagnia con i metodi spicci che suggeriscono il possesso di armi improprie o anche solo che qualcuno si risenta
    di un eventuale esibizione di onanismo o di avance poco opportune nei confronti di qualche ragazza.
    Il rischio è, nel migliore dei casi, che l’egregio Asare si ritrovi gonfio come una zampogna per l’intervento di qualcuno cui non garba la gente che palpeggia il suo prossimo senza permesso o che si trastulla in pubblico con i propri accessori (il che non sarebbe poi un gran male se non fosse che questo qualcuno poi rischierebbe conseguenze legali e/o linciaggio morale per aver percosso un ‘povero negro’), nel peggiore che qualcuno subisca violenza o finisca all’ospedale ( o peggio).
    Che le autorità italiane non brillino per intelligenza e capacità di prevenzione non è una novità, ma mi chiedo per quale motivo non si possa invitare il signore di cui sopra a proseguire i propri trastulli a casina sua, a prescindere che sia a Helsinki, ad Accra o a Mogadiscio.
    Sarebbe anche ora che chi commette corbellerie in nome di un malinteso senso di garantismo o di accoglienza pagasse per i propri errori: se chi ritiene superfluo prendere provvedimenti contro individui potenzialmente pericolosi venisse poi chiamato a rispondere del proprio operato nel caso questi poi commettano reati ‘gravi’ (già molestie e possesso di armi improprie non mi sembrano poi così trascurabili) probabilmente molti magistrati e membri delle forze dell’ ordine comincerebbero a cambiare registro.

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    • Non sono d’accordissimo…. in questo modo sarebbe un massacro. Qualsiasi giudice, per non rischiare picchierebbe sul cittadino in modo preventivo e pesantissimo.
      Personalmente sarei per un’altra cosa: ciascun giudice dovrebbe dire per chi vota, a quale partito è iscritto e di che corrente di magistratura ha simpatie. Configurando che in appello debba essere scelto un giudice di orientamento opposto. Eviteremmo processi con già un colpevole (niente mi toglie dalla mente che in un processo a Salvini dul caso Diciotti, questi sarebbe entrato in aula già colpevole, visti gli orientamenti) ed avremmo il tornasole di certe sentenze quantomeno originali (tipo imputati creduti sulla parola o altri parimenti condannati solamente su indizi).

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      • Forse non mi sono spiegato bene.
        Non era mia intenzione auspicare un regime di legge draconiano o il ritorno a situazioni quali la Los Angeles della Corsa all’Oro o la Valacchia di Vlad Tepes, nelle quali i crimini erano quasi inesistenti in quanto chiunque stava ben attento a non cacciarsi in situazioni che potevano anche solo creare sospetti pena il concreto rischio di ritrovarsi appeso per il collo o con un palo acuminato a mò di supposta.
        Semplicemente ritengo che l’atteggiamento contro la microcriminalità debba essere cambiato: troppe volte chi commette piccoli reati la fa franca. Cosa che non ritengo giusta nemmeno se si tratta di piccoli borseggi, vandalismi o altri reati che, comunque, non sono eccessivamente pericolosi, tanto più quando, invece, chi li commette sembra essere qualcosa peggio che un delinquentello.
        Il signore di cui stiamo discutendo, per esempio, ha compiuto un reato nemmeno troppo lieve (il toccare un seno a una donna è violenza sessuale), e, lasciato andare senza troppi problemi, è stato ribeccato in possesso di armi improprie non una ma DUE VOLTE.
        Che nessuno di questi reati sia gravissimo è un fatto, ma che un tizio che per tre volte nel giro di poco tempo si sia fatto sorprendere a commettere cose che non inducono a credere in una sua indole tranquilla non abbia subito alcun tipo di sanzione mi sembra assurdo.
        Certo, magari tra qualche mese, o anno, lo processeranno, se il reato non andrà in prescrizione, o se il tizio non deciderà di andarsene da qualche altra parte, ma se intanto commettesse qualcosa di peggio?
        Non sarebbe meglio processare per direttissima almeno chi compie atti violenti per far loro capire che non godono di nessuna impunità?
        O, in alternativa non si potrebbe considerare il tizio persona non gradita e rispedirlo da dove proviene? Siamo obbligati a ospitare chiunque?
        Sul discorso dei giudici, la sua non è una cattiva idea, tranne per un fatto.
        Un giudice non dovrebbe essere iscritto ad alcun partito politico. Se lo fa, deve lasciare la magistratura.
        Poi, chiaramente, pretendere che siano tutti assolutamente super partes sarebbe troppo.
        La cosa ideale sarebbe avere un CSM serio, i cui componenti siano realmente persone votate al mantenimento della dignità e dell’integrità della giustizia, epurando la magistratura dai tanti, troppi giudici politicizzati e personaggi in cerca di fama.
        Purtroppo temo che le possibilità di avere un organismo simile siano inferiori a quelle che il sottoscritto ha di essere concupito da Liv Tyler .
        E il fatto che io sia vecchio, grasso, brutto e villoso dovrebbe far capire quanto improbabili siano entrambi gli avvenimenti.

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        • Sono sostanzialmente d’accordo eccetto sul fatto dell’iscrizione a un partito politico. Un Giudice è una persona e come tale ha i propri orientamenti politici. Neanche troppo velati, a volte, tipo il giudice che ha creduto sulla parola all’omosessualità del “profugo” poi beccato a violentare due adolescenti e che si è pronunciato più volte contro decreti sicurezza o respingimenti a vario titolo. Sembrare super partes non vuol dire esserlo: direi invece di giocare a carte scoperte. Il giudice di cui sopra, benchè non iscritto ad alcun partito se non a MD (credo..) ha creato le condizioni per una violenza terribile in base alle proprie convinzioni ideologiche. Sarebbe opportuno dichiararle prima o prenderne semplicemente atto. Un appello con altro giudice magari avrebbe dato conseguenze diverse ed ora avremmo 2 adolescenti senza traumi. Il CSM non produrrà mai niente: cane non mangia cane. Un discredito su un giudice provocherebbe un effetto valanga difficilmente controllabile e getterebbe discredito ufficiale sull’intera categoria. Impossibile. Immagina: io condannato e tu assolto per reati simili. Poi salta fuori una tresca dove si scopre l’altarino. Intanto io sono condannato: chi mi toglie dalla testa che io lo sia stato perchè avevo opinioni diverse o semplicemente nessun santo in paradiso? E rivedremmo tutti i processi (sia quelli finiti in condanna che quelli finiti in assoluzione) del determinato giudice? In caso di condanna da parte del CSM che credibilità avrebbero TUTTE le sentenze emesse da tale giudice? Il problema appare spinoso…

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  3. Che un giudice abbia le sue opinioni e i suoi orientamenti politici è logico. E ci sono sicuramente casi di giudici con tessera di questo o quel partito in grado di giudicare con saggezza e buon senso e giudici teoricamente ‘apolitici’ comunque di parte.
    A mio personale e discutibilissimo parere il fatto è che la separazione tra i vari poteri dello Stato deve essere assoluta. O si fa il magistrato o si fa politica.
    La situazione è spinosa proprio perchè il CSM ha sempre adottato la miope linea di politica di cui sopra, e mi sembra che la magistratura già ora non goda di grande credito da parte tanto della gente comune che dei politici (vedi i ragli contro le ‘toghe rosse, verdi, viola eccetera’ quando un giudice scopre gli altarini veri o presunti del proprio partito).
    Se questi signori avessero a cuore l’indipendenza e l’autorevolezza della magistratura dovrebbero intervenire con durezza quando è necessario, vedi il caso da te citato.
    Sul discorso del caos sulle revisioni dei processi, mi sembra che esageri il problema. Ci sono tre gradi di processo, quindi basterebbe intervenire quando si notano disparità eccessive tra i giudizi, magari anche solo per esaminare le motivazioni e affondando la botta solo in casi eclatanti.
    @ Barbara: sono rimasto letteralmente affascinato da Liv Tyler a causa della sua interpretazione di Arwen Undomiel nel Signore degli Anelli (essendo vizioso e depravato non ho potuto che essere attirato dall’esoticità di un’elfetta come la figlia di Elrond).
    Poi, essendo come detto vecchio, brutto e grasso (come dice Erasmo magari l’uomo villoso può piacere) ho adottato il motto del ‘chi si accontenta gode’, pur non rinunciando ad alcuni, imprescindibili parametri:
    – Sesso : femminile
    – Età : superiore a quella del consenso
    – Specie : Homo sapiens
    – Condizioni : vivente

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