Prima faccio parlare Giulio Meotti
Andrea Camilleri, bravo scrittore, pessimo ideologo. A sinistra – per ideologica piaggeria e banalità culturale – era consuetudine ormai prendere per grande qualsiasi cosa scrivesse. Figuriamoci se per la sua morte, che la terra gli sia lieve, qualcuno ricorderà le idee del maestro Camilleri, cattivo maestro. Sul comunismo in testa, cui fu sempre legato. “Voglio precisare che i gulag non furono campi di sterminio, Solgenitsin, per fare un nome, con i nazisti non sarebbe sopravvissuto”. “A Cuba c’è chiaramente una dittatura, ma non ci sono stati desaparecidos, cioè si sa chi era e chi è ancora in galera, con nome e cognome, non ci sono scomparsi perché prelevati di notte dalla polizia o dai paramilitari. Volendo, i parenti possono visitarli. Ci sono state fucilazioni ma vanno viste le condizioni che hanno portato a questo. Sappiamo soltanto quello che ci dice la stampa statunitense e non quella non condizionata”. “Non c’è una persona trentenne, dai trent’anni in su, che arrivi dall’ex Unione Sovietica in Italia e che fa la modella, la cantante, la cameriera che non sia ingegnere o diplomata. Ciò significa che se il comunismo fosse continuato in Urss forse oggi l’Urss si troverebbe allo stesso livello della Cina”. Dunque Camilleri fu uno dei tanti scrittori italiani che hanno mentito sul totalitarismo comunista (aveva almeno l’attenuante dell’età). Si fa prima a dire quelli che ebbero la chiarezza morale per dire la verità, come il grande Ignazio Silone. Furono pochissimi. Per me le parole di Camilleri su Solgenitsin – di cui ho amato ogni riga – sono imperdonabili.
poi parlo io.
Ho letto un solo libro suo, praticamente obbligata: me lo aveva regalato la mia amica comunista (quella che “e quelle rappresaglie in puro stile nazista e quei poveri bambini palestinesi assassinati a sangue freddo e quei poveri kamikaze talmente portati alla disperazione da non desiderare più altro che di morire”) e sapevo con certezza che poi me ne avrebbe chiesto conto. E in questo, come rarissimamente accade, dissento totalmente dall’amico Meotti: finito con fatica, l’ho chiuso con la certezza che non ce ne sarebbe mai stato un secondo. Poi volendo ci sarebbe questa cosettina qui, della straordinaria seduzione delle bambine di due anni. Un signore, nei commenti, spiega che l’autrice dell’articolo è ignorante perché non comprende il contesto: se quella frase fosse stata detta da uno scaricatore di porto, si sarebbe dovuta intendere come espressione di pedofilia, ma siccome l’ha detta un uomo di cultura, di poesia, di estetica, allora no, voleva dire tutt’altro. Ecco, prima di tutto voglio fare i miei complimenti all’autore del commento per il suo atteggiamento nei confronti delle classi inferiori – alle quali, figlia del sottoproletariato urbano, mi onoro di appartenere; poi vorrei ricordare che Pasolini, intellettuale vero, non tarocco, i ragazzini non li inculava in senso metaforico, ma proprio concreto, approfittando, da buon comunista, della loro miseria. La poesia, la cultura, l’estetica, non sono mai garanzia di alcunché.
Ah, poi è morto anche Luciano De Crescenzo. Me ne dispiace sinceramente.
barbara
Sulla parte dell’ideologia putrefatta concordo, sul significato di “seduzione” sono invece perplesso; non gli getterei la croce addosso per quello.
"Mi piace"Piace a 2 people
Credo che per esprimere concetti diversi da quello sessuale la lingua italiana disponga di altre parole. Credo che uno scrittore queste altre parole le dovrebbe conoscere.
"Mi piace""Mi piace"
Sì, Luciano De Crescenzo era un simpaticone. Era il 1977 quando presentò “Così parlò Bellavista”, in una libreria al Vomero. Arrivò tutto trafelato, col proiettore delle diapositive, lo schermo… Era ingegnere elettronico e aveva un’intelligenza matematica fantastica, perciò cominciò a interessarsi di filosofia.
Peccato che molti non hanno capito un cazzo di lui, e insistono con quel fatto degli uomini d’amore e gli uomini di libertà. Quello era il pensiero del professor Bellavista, che aveva idee un tantino razziste nei confronti dei settentrionali. Infatti dice del nuovo arrivato milanese: “Ma che va truvanno stu Cazz-aniga!?” Poi, alla fine della storia si ricrede ed esce dal suo mondo ovattato e fare i conti con la realtà. E la realtà gli dice che quel camorrista, che chiede il pizzo al negozio di sua figlia, non è un extraterrestre ma un napoletano proprio come lui: ohps, e che fine ha fatto l’uomo di cuore?
Ma lo spettatore ottuso, questo non riesce proprio a capirlo.
Così come non riesce a capire un cazzo di Eduardo. Ad esempio, quello che ci tiene tanto a come viene preparato il caffè, è uno che sa di essere cornuto e gli fa comodo che l’amante della moglie gli faccia trovare soldi nella giacchetta. Quell’altro personaggio che ci tiene tanto al presepe è un uomo del tutto inutile in famiglia, uno che sa solo recriminare contro la moglie che per lui è “la rovina della casa” “la rovina della famiglia”. Per lui esiste solo il presepe e non gliene frega se suo figlio cresce stupido e viziato, che non sa fare nulla.
Ma vaglielo a far capire, agli spettatori, soprattutto a quelli napoletani! Stupidi fino all’inverosimile e permalosi: se cerchi di spiegarglielo, ti fai un nemico.
E allora continuate a credere alla leggenda metropolitana che vi ha inventato De Crescenzo, quella del “caffè sospeso”!
Vi ha presi tutti per il culo e ve lo meritate.
Ciao Luciano, brutto scornacchiato dagli occhietti furbi scintillanti, ti ho voluto davvero bene come uno zio!
"Mi piace""Mi piace"
Purtroppo non ho letto niente di suo, però a pelle l’ho sempre trovato simpatico. Mi è piaciuto molto quello che mi ha raccontato una collega che era andata alla presentazione di un suo libro a Brunico e a un certo momento ha detto “gente, parliamoci chiaro, io non sono qui per chiacchierare: sono qui per vendere il mio libro!”, che è il motivo per cui tutti fanno le presentazioni, solo che fanno finta di essere lì per trasmettere un profondo messaggio culturale. E sia a lei che a me è piaciuto molto questo calcio all’ipocrisia.
"Mi piace""Mi piace"
Anche io non ho letto nessuno dei suoi libri “più impegnati”. Ho guardato le foto di “Così parlò Bellavista”, alcune prese dalla realtà e altre preparate apposta, perché lo avevano regalato a mio padre. Poi ho visto un paio di film, le battute in televisione. Era un ingegnere elettronico, non un vero scrittore. Ma soprattutto era ‘nu figlio ‘e ‘ndrocchia, un furbacchione.
"Mi piace""Mi piace"
Non ho letto niente di suo.
Sembra che sia stato molto prolifico..un’ amica aspettava spesso l’ uscita di un suo libro..
mentalmente ricordo il suo tipico formato..sempre per regalarlo al fratello.
Adesso..in molti si sbavano addosso ricordandolo..come autore.” toh..è morto il Flobert italiano..”.e anche come politico..Se…un pò ..poco potevo accettarlo ma dopo averlo ascoltato con certe ideologie..incallite sparando a raffica a certi politici attuali, pur non
esternando la sigla del suo ideale , che deve..dovrebbe essere ricordato con netta delusione per come è stato inculcato nelle menti dei nostri genitori e così tramandato ai
figli. Alla fine ho sempre pensato..ci hanno fottuto, presi in giro. Nostalgici come lui vengono ricordati..anche come, grandi, buoni intellettuali..
Giusto ieri sera..in TV, replica..giornalisti/..e qualche politico..ricordavano..che adesso una
certa classe..di intellettuali nonostante il loro parlare non manifestano un rilevante apporto
di nuove idee, sostanza..come poteva accadere in un passato.
Ma..esistono ancora..? I pseudo intellettuali..tanti, intellettuali esistono ancora, ma mancano di quel piglio, sostanza..cultura dei loro..precedenti. e essendoci ancora se non
rientrano in certe ideologie non vanno bene ai loro colleghi..e così ad un certo pubblico
influenzabile…Pietre miliari della cultura, teste rare con tante conoscenze..etc, sono e
rimangono sconosciuti alla massa e a certi intellettuali molto presenti in TV.
Giusto ieri pomeriggio..il mio coinquilino ne ricordava uno, italiano che paragona ad altri
di fama mondiale. E..aggiunse, ho diverse sue pubblicazioni, tutti libri comprati in librerie
a costo contenuto dove era possibile trovare di tutto..come i suoi editi dalla La terza..rarità
da pensare..ma cosa ci fanno qui ! Ricordo..l’ ultimo comprato sù una bancarella, c’erano
ancora le lire..£ 22.000, dopo non gli restavano altre.
Non per osannare certe persone..ma oltre alle specifiche conoscenze professionali, ne aggiunge sempre altre e ancora..” c’ è tanto da imparare,conoscere..” e lui..aggiunge una
sola vita non basta. Legge, conosce tanto..E un’ intellettuale in sordina..
E..anche qui la politica lo ha fottuto..non perchè vi navighi…ma al posto suo fù preferita,
creandole un’ attivita’ un’ altra persona..dalla stessa ideologia…e politiche del direttore..e
all’ ora quasi nuora..Un velo pietoso..per tutto quello che ne consegue..e non in senso
ristretto…Qualcosa c’ è di vero..lo dimostra che diverse persone, specialisti di fama mondiali quando vengono in I. dove lavora lui..lo cercano, vogliono per parlare, confrontarsi..” a volte gli dico..sei una carta giocata male..non solo per lui..ma tutto quello
che può trasmettere..ai nuovi pulcini..che sgambettano sicuri di se con la loro cultura..non,
e anche in questo caso, come è ..la norma il pesce puzza dalla testa..si mette da parte
chi può accrescere il valore di certe istituzioni che poi..rappresentano anche un luogo
di cultura.Solo i piccini temono il valore e così cercano con tutte le azioni possibili di ostacolare , il tutto dall’ alto verso il basso..E..nuociono..
Tornando ad ieri sera..c’ era anche V.Feltri..in differita, potrà piacere..piu’ o meno, ma ha
sempre certe capacità nel smontare idee, paragoni..persone forse mirando ad una certa
sostanza sempre nel suo genere.
Come nella classe politica..anche a livello di veri intellettuali siamo messi male..Anche se
osservando bene esistono ancora dalla non sempre facile esistenza.
"Mi piace""Mi piace"
Di veri intellettuali fra i personaggi pubblici è difficile trovarne.
"Mi piace""Mi piace"