MA IN TUTTA QUELLA BARCA PRINCIPESCA

proprio non c’era modo di trovare un buco per schiaffarci una bella botticella di acqua naturale?
gretaplastica
Che oltretutto avrebbe sicuramente occupato molto meno spazio di tutte le bottiglie di plastica necessarie per tutti per tutto il viaggio. Ach, quei soliti diavoli imbranati e pasticcioni che dimenticano sempre i coperchi! E che dire di quella tenuta da capitano Achab
achab
con cui compare in tutte le foto? Mah.

barbara

Una risposta

  1. Chissà perché la vicenda dello sponsor mi ha fatto venire in mente questa storiella:

    Siamo veramente caduti in basso. Oggi al Supermercato una ragazza di 21 anni, che faceva la promoter al reparto detersivi, mi ha proposto di fare sesso con lei se in cambio pubblicizzavo, a tutti i miei contatti whatsapp, una nuova marca di detersivo. Ovviamente non ho accettato perché sono fidanzato ed ho una morale molto forte. Forte come il nuovo AXON, detersivo liquido, super sgrassante, che da oggi potrete trovare anche con aroma di vaniglia e limone!! A soli € 7,90!

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    • Ancora una volta devo rievocare quello che Mussolini disse a proposito di De Bono: “E’ un vecchio rincoglionito. Non perché è vecchio, ma perché rincoglionito lo è sempre stato, e adesso in più è anche vecchio”. Bella, tra l’altro, la cosa delle bottiglie di plastica sostituite dalle borracce di metallo.

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      • mamma mia Dacia Maraini….. e pensare che il fratello (lui sì davvero una persona notevole) aveva sacrificato un mignolo per farle vivere meglio i lunghi mesi di prigionia in un campo di concentramento giapponese dopo l’8 settembre….

        (sarebbe interessante provare il metodo del telefono senza fili per la prossima articolessa della Dacia, credo che il messaggio raggiungerebbe se va bene tre persone, e magari non sarebbe poi un gran male)

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  2. scusate, ho sbagliato in pieno….. Fosco Maraini era il padre di Dacia, non il fratello.
    quanto al mignolo…. per chi fosse interessato, i Maraini durante la guerra vivevano in Giappone, e dopo l’8 settembre furono rinchiusi in un campo di prigionia in quanto diventati nemici, e fin qui tutto normale, per quanto poco simpatico.
    fatto sta che le condizioni di vita nel campo erano davvero durissime, in parte per la situazione generale di scarsità di cibo e combustibile in tutto il paese, in pate per il trattamento particolare che alcune guardie un po’ fanatiche avevano deciso di assumere verso i mangiaspaghetti traditori.
    a un certo punto Fosco decise che era opportuno protestare, e farlo a livelli più alti dei semplici secondini., soprattutto perché riteneva che i figli allora piccoli non dovessero subire la punizione dei genitori, che avevano rifiutato di aderire alla repubblica di Salò.
    conoscendo già allora i modi e i passi da compiere per essere ascoltati (fino all’epoca Meiji, fine ‘800, la gente comune aveva il diritto di fare appello al daimyo locale, o addirittura allo shogun, e per essere ascoltati occorreva scrivere firmare una petizione col sangue, e ci si aspettava che il messaggero, dopo averla consegnata, si suicidasse per marcare la serietà, la sincerità e l’urgenza della questione), si tagliò il mignolo chiedendo un colloquio con un ufficiale superiore, e lo ottenne (ottenendo anche un trattamento meno atroce per i figli) proprio perché da parte giapponese fu riconosciuto il coraggio, la correttezza formale e l’altruismo del postulante.
    da vedere, a posteriori, se la figlia meritasse un simile sacrificio, ma quello lo sa solo lui.

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