VI FANNO PAURA I VACCINI? ALLORA NON MANGIATE!

Shock anafilattico: a confronto vaccini e allergie alimentari

17 Agosto 2019

Una bimba di 13 anni è morta per uno shock anafilattico dopo aver mangiato una pizza. Purtroppo le allergie alimentari sono molto pericolose e uno studio americano evidenzia numeri impressionanti. Soprattutto se paragonati agli effetti collaterali dei vaccini.
vaccini hanno, come tutti i farmaci, effetti collaterali. Quasi sempre sono di minima entità e passano da soli (come la febbre o il dolore al sito di iniezione), quelli gravi per fortuna sono rarissimi. Di questi il più importante è quello che chiamiamo shock anafilattico, una grave reazione allergica ai componenti del vaccino.
In uno studio molto ampio, condotto negli Stati Uniti, durante sei anni sono stati segnalati 5 (cinque), casi di anafilassi su oltre 7,6  milioni di vaccinazioni. Tutti si sono risolti senza danni.

Le allergie ai cibi

Per rendersi conto dell’entità del problema, ricordiamo che negli Usa nello stesso periodo di tempo (sei anni), si sono verificati oltre 300 mila casi di anafilassi dovuti ad allergie ai cibi che hanno causato la morte di oltre 600 pazienti.
Avete capito bene: sei anni di vaccini, cinque casi di anafilassi. Sei anni di cibi, oltre 300 mila anafilassi e centinaia di morti.
Insomma, la paura dell’anafilassi è giustificata, ma quando il bambino mangia, non quando si vaccina.

Roberto Burioni

Fonti:

Risk of anaphylaxis after vaccination of children and adolescents. Pediatrics. 2003 Oct;112(4):815-20. –
Peanut allergy and anaphylaxis Curr Opin Immunol. 2010 Dec; 22(6): 783–788. (qui)

E dunque, se non vaccinate i vostri figli perché i vaccini sono pericolosi, come può venirvi in mente di introdurre nel vostro corpo dei cibi, che lo sono 60.000 volte di più e con una proporzione di morti 60 : 0? Ma bisogna essere pazzi!
faceapp
E magari riguardatevi anche questo
incidenti bambini
barbara

Una risposta

    • In realtà no: i morti a causa del morbillo ci sono stati, i morti a causa del vaccino no. Il discorso sarebbe valido se NON ci fossero stati i morti di morbillo, ma il fatto è che ci sono. E il motivo per cui ci sono è che i criminali novax hanno fatto abbassare la percentuale di vaccinati eliminando l’effetto gregge.

      "Mi piace"

  1. a parziale corollario della statistica, va notato che se nella vita ci si vaccina una dozzina di volte o poco più, di pasti se ne fanno due o tre al giorno, per tutta la vita.
    di conseguenza i rischi connessi al cibo sono per forza di cose più numerosi e frequenti, senza ignorare che i vaccini sono molto ma molto più controllati del cibo, sia nella somministrazione che negli ingredienti….

    vivere è un’attività molto pericolosa, e purtroppo con esito infausto al 100%, se il genere umano è sopravvissuto fino ai nostri tempi è anche perché la maggior parte dei suoi componenti ha fatto in modo di ridurre il più possibile i rischi connessi alla vita.
    inventando, tra le altre mille cose, anche i vaccini

    "Mi piace"

    • Il fatto che si mangi tre volte al giorno, ossia circa 100.000 volte in una vita medio-lunga, non è un argomento: una volta assodato che non sei allergico ai latticini, i pasti a base di latticini sono fuori dal calcolo dei possibili rischi. E lo stesso discorso si può fare per qualunque altra cosa. Il fatto che i vaccini siano molto più controllati conferma il corollario dell’articolo.
      Vivere sì, è un gioco che normalmente finisce male. Ma il fatto che finora non sia mai accaduto il contrario non è una prova.

      "Mi piace"

      • ma guarda che mica volevo difendere i no-vax…. ne facevo semplicemente una questione statistica, basandomi appunto sulla differenza tra 100.000 e 15 circa.
        per fare un esempio, magari sballato, è molto più pericoloso guidare la macchina per tre km al giorno che fare un viaggio aereo ogni due anni, anche se le volte che cade un aereo (pochissime in relazione alle ore di volo) fanno molto più impressione di un incidente stradale e si conquistano settimane di prime pagine e inchieste e moriremo tutti basta con questi aerei assassini…

        e appunto, anche se uno è allergico ai latticini, lo sa e ci sta attento, il rischio che ne ingerisca accidentalmente quando mangia fuori casa è molto più alto di quello di essere allergico a uno dei componenti di qualsiasi vaccino, proprio per l’estrema attenzione con cui vengono preparati e somministrati

        "Mi piace"

        • Guarda, se avessi anche solo il sospetto che tu volessi difendere i novax ti avrei già cacciato e tolto il saluto! La questione allergie comunque non ha a che fare con cosa c’è dentro i vaccini bensì con le tue personali reazioni, perché si può essere allergici a qualunque cosa esistente sulla terra, dai farmaci ai pollini ai peli di gatto alla polvere a qualunque tipo di cibi alla plastica… la differenza sta nel fatto che quando fai il vaccino c’è vicino a te un medico preparato a intervenire in caso di reazione allergica, quando mangi un cibo o prendi un medicinale per la prima volta, no. Tuttavia il rapporto 100.000:15 non è corretto, perché tu non mangi centomila volte un cibo nuovo, e una volta stabilito che a una sostanza non sei allergico, tutte le migliaia o decine di migliaia di volte che tu assumi quel cibo vanno sottratte al totale delle esposizioni al rischio. Ma anche a voler prendere per buono il tuo calcolo, avendo calcolato che le reazioni allergiche ai cibi sono 60.000 volte più di quelle ai vaccini mentre le volte che mangi non sono 60.000 volte più numerose di quelle che ti vaccini bensì solo 6666, ossia nove volte di meno, anche così si dimostra che la maggiore pericolosità del cibo non è proporzionale al rispettivo numero di assunzioni.

          "Mi piace"

  2. Non ci sono parole.
    Esistono comunque tre categorie di persone:
    1) Quelle che, viste le scoperte e le conoscenze della Medicina, e l’evidenza scientifica basata sulla sicurezza, l’efficacia e il successo dei vaccini, non ne fanno proprio alcuna questione
    2) Gli antiVax (o google-vax o come si vogliano chiamare), che di fronte all’evidenza, si tappano le orecchie e gli occhi (ma soprattutto il cervello) estendendo la fama di Dunning e Kruger, che hanno messo in relazione la stupidità con la presunzione di conoscere argomenti di cui, invece, non hanno le opportune conoscenze nemmeno di base.
    3) Gli “Esitanti”, ossia coloro che, bombardati da informazioni che si contraddicono tra loro, a volte fomentate anche da medici criminali, non chiedono altro che maggiore informazione e chiarezza. Che meriterebbero, perché – diciamo la verità – a volte noi medici non sappiamo proprio comunicare, con gli utenti e i pazienti, e anche le ASL non fanno molto per informare adeguatamente le persone loro affidate.

    Giorni fa ho parlato con un appartenente alla classe 3 meno meno, nel senso che ha vaccinato i suoi figli, che chiede maggiori informazioni (“nessun medico si è fermato un attimo a spiegarmi alcunché sui vaccini, nemmeno coloro che stavano inculandoli ai miei figli”, e ci posso credere) ma che poi è miseramente crollato affermando “a 3 mesi il sistema immunitario dei bambini è immaturo e bombardarlo così di vaccini si sa che è assurdo”. Il signore in questione è architetto (e si fregia di essere un architetto che spiega tutto, alle persone per cui progetta la casa, quindi una persona illuminata), ma quando gli ho fatto notare che non aveva le competenze per affermarlo, e soprattutto per affermarlo a me (che non capisco nulla di architettura, lo ammetto, ma con le malattie infettive e i vaccini un po’ me la cavo, viste le mie specializzazioni), ha fatto una faccia decisamente scettica e ha detto “sì, figurati, lo sanno tutti”…
    Insomma, si può essere intelligenti e cretini al tempo stesso, ma su una cosa hanno tutti ragione: bisogna informare meglio, partendo dalla scuola, scolari e genitori, in una ottica sì coercitiva (bisogna vaccinare, punto!) ma anche e soprattutto assertiva (informazione, informazione, informazione).

    Buone giornate e attenti a quello che mangiate.
    Ah, per i fautori del metodo MELISA, che individua le allergie ai metalli, se rilevasse che siete allergici all’alluminio…ebbene siete già morti, perché quello che assumete, con cui entrate in contatto, che mangiate tutti i giorni (per restare in tema), è molto molto molto di più di quello che assumereste praticando tutti i vaccini obbligatorii.

    "Mi piace"

    • Insisterei molto sulla scuola: in anche quelli che la disprezzano, riesce comunque a funzionare da imprinting. Ricordo quando in una lezione ho spiegato (scuola media) che cos’è esattamente l’omeopatia, e uno che aveva il padre medico che stava facendo (ohibò) una “specializzazione” in omeopatia, uscito da scuola è andato da lui a dirgli “stai facendo una cazzata, sono tutte balle”. Meno bene mi è andata con uno che soffriva di allergia ai pollini e tutti gli anni andava da un medico cinese che gli faceva un vaccino (esiste?), e poi quello si è trasferito e allora è andato da uno giapponese che gli ha dato un rimedio omeopatico e con quello effettivamente quando arrivava la stagione dei pollini soffriva meno che in precedenza (regressione spontanea dell’allergia come non di rado succede all’epoca della pubertà con asma e altri disturbi? Mappercarità!). Quindi “funziona, io l’ho sperimentato di persona”. Spesso comunque, a meno che non siano figli di attivisti fanatici, a quell’età non sono ancora del tutto indottrinati e si possono ancora recuperare. Impossibile invece provare a discutere con quelli che il tuo mestiere lo sanno meglio di te.
      Quanto al “metodo melisa” che non avevo mai sentito nominare, ho googlato e ho trovato un sacco di siti che lo presentano come metodo innovativo scientificamente provato ecc. ecc. E anche quando ho aggiunto “bufala”, quelli che lo inseriscono fra i test privi di conferme scientifiche, in tutti i casi inefficaci ai fini di una corretta diagnosi e a volte anche pericolosi (e in ogni caso potenzialmente pericolosi in quanto forniscono diagnosi non corrette ritardando così l’inizio di una terapia valida) si contano sulle dita di una mano sola.

      "Mi piace"

Lascia un commento