GEOMETRIA PIANA PER POLITICI SOLIDI

Ovvero: la matematica non è un’opinione. Neppure quella ecologica. Neppure quando le intenzioni sono buone, o cercano di spacciarsi per tali.

Facciamo due calcoli semplici:

la chioma di un albero adulto di medie dimensioni ha un raggio di almeno (almeno!) 3 metri.
La superficie del cerchio è “raggio x raggio x 3.14” e, quindi, 3m x 3m x 3,14 fa poco più di 27 metri quadrati. Questo è una superficie minima (molto), ma la terremo come unità di misura per comodità.
Se il raggio fosse di solo un metro in più, la superficie balzerebbe quasi al doppio (4 x 4 x 3,14= 50 metri quadrati). E’ la matematica, bellezza.
La superficie di un chilometro quadrato (un quadrato di un chilo di metri di lato) è 1000 m x 1000 m, cioè 1.000.000 mq. Questa invece è una certezza.
E’ chiaro quindi che un chilometro quadrato può ospitare al massimo 1.000.000 mq diviso 27 mq = 37.037 alberi con una chioma di tre metri di raggio. Così come un campo sportivo ne terrebbe 7.000 mq / 27 mq = 260.
Ora non è per fare il maestrino ma, cari surfisti del cambiamento climatico, mi spiegate dove avete trovato, in Italia, uno spazio complessivo di 1620 chilometri quadrati (più della provincia di Milano) di terreno pubblico e inutilizzato, privo di panchine, parcheggi, fossi, campi sportivi, scuole, ospedali, sottoservizi, rotatorie e, soprattutto, adatto allo sviluppo di alberi vigorosi e che restino sani per un periodo ben più lungo di un mandato elettorale, nei quali piantare 60 milioni di alberi che abbiano la speranza di diventare adulti?
E’ che da queste parti noi viviamo già sovrapposti, in condomini sempre più alti.
Non sarà, forse, che per ora è sufficiente piantarne uno piccolino ogni metro quadrato, farci una bella “Festa dell’albero” e poi si vedrà?
Perché allora si, trovare 60 milioni di metri quadrati, 60 chilometri quadrati qui e là in Italia, è ben più facile.
Sapendo però che, fra 50 anni, di quei 60 milioni di piantine (che avete pagato una ad una) ne resteranno comunque una ogni 27 mq: due milioni o poco più.
Perché gli alberi, per fortuna loro e nostra, crescono.
Ma allora perché non pianificare l’impianto di 2 milioni di alberi da subito, per bene, dando loro un futuro certo?

Chiedo per un amico.

Grazie

Lucio Montecchio (qui)

E niente, gli ecologisti de noantri, come i climatologi de noantri e i pesciazzurri de noantri, non c’è bisogno di darsi da fare per sputtanarli: si sputtanano da soli, come quando uno scorreggia in autobus e poi si guarda intorno col nasino arricciato e la faccia schifata e l’aria interrogativa. Uguale.

PS: Lucio Montecchio è un grande.

barbara

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