nave sanza nocchiere in gran tempesta
Buonasera Nicola,
Le scrivo per metterla al corrente della situazione, anche se sono sicuro che la conoscerà purtroppo bene. Sono responsabile di un punto vendita della più grande industria italiana di pneumatica, ( MxxxK) che ha sede a xxxx in provincia di Brescia. Da lunedì siamo stati costretti a chiudere, visto l’andamento dei decreti, sia la produzione (circa 900/1000 persone) che i 18 punti vendita sparsi per l’Italia (altre 200 persone).
Le ricordo che nell’industria alimentare e nell’industria chimica, farmaceutica e di prodotti disinfettanti e detergenti il 90% delle macchine funziona con la pneumatica per un discorso igienico. Nello stesso momento hanno chiuso anche i nostri concorrenti in Italia (altre 2 grandi aziende, una sempre di Brescia e l’altra in Emilia Romagna).
I nostri clienti continuano a chiederci pezzi di ricambio perché, in questo delicato momento, le macchine dell’industria alimentare e dell’industria farmaceutica lavorano sotto sforzo 24 ore al giorno su tre turni, quindi sotto stress. Come può pensare il governo che le industrie che ritengono necessarie possano resistere ancora per tanto senza avere la possibilità di fare manutenzione ai loro macchinari?
Se lo stanno chiedendo i nostri amministratori? Perché nessuno dei nostri governanti non va a fare una visita alle poche industrie che stanno lavorando per avere il polso della situazione? I sindacati si rendono conto della situazione? Scusi se faccio a lei queste domande alla quale sicuramente non potrà rispondere ma è lecito farsele e mettere al corrente le persone di quello che realmente sta succedendo.
Le faccio i miei più sinceri complimenti perché lei è una delle poche voci che dicono veramente le cose come stanno. Continui così e non si faccia intimorire da nessuno perché in Italia servono persone come lei.
Grazie mille
Cordiali saluti (qui)
A una domanda possiamo sicuramente rispondere con certezza: no, i nostri amministratori non se lo stanno chiedendo, perché per potersi chiedere le cose bisogna avere un cervello funzionante. E magari anche un po’ di interesse a capirle.
Nel frattempo con noi agli arresti domiciliari, Schengen sospeso, gli italiani all’estero che non possono rientrare (il figlio di un’amica, medico, richiamato dal Belgio dal suo primario per prendere servizio nei reparti Covid del suo ospedale, ha dovuto cambiare quattro voli), per i clandestini le porte sono aperte, anzi spalancate (dal 1 gennaio al 27 marzo 2020 ne sono sbarcati 2750, contro i 506 del 2019). E come sbarcano? Con le mascherine, quelle che per il nostro personale sanitario non ci sono
(cliccare sull’immagine per ingrandire) E condivido in pieno questo commento
Cioè, questi poveri profughi che scappano da guerre, fame e torture nei terribili campi libici, che in questa precipitosa fuga perdono i documenti e tutto, tranne il cell e le migliaia di euro che servono per pagare i trafficanti di carne umana, riescono in aggiunta a reperire quelle mascherine che da noi non si trovano nemmeno a pagarle oro e che non hanno nemmeno gli operatori sanitari e le forze dell’ordine? Non è che per caso in questo momento tanti italiani ridotti alla fame e distrutti per la tragedia dei tanti morti stanno messi peggio e dovrebbero ricevere il massimo delle attenzioni? No, vero?
Ieri Conte ha parlato di quattro spiccioli e tessere per il pane ai cittadini stremati, come in guerra, (vergognoso), parlando di “anticipi” dati ai comuni (cioè, sono spiccioli che per giunta verranno detratti da quelli che bisognava già destinare in tempi normali???), però si continua a destinare miliardi per l’accoglienza e il mantenimento di migliaia di irregolari non aventi diritto?
E la magistratura non interviene per stroncare questa situazione? E l’UE chiude le frontiere ai cittadini, ma pretende l’apertura per costoro? Ma allora ditelo, che hanno ragione quelli che parlano di sostituzione etnica, perché davvero questa cosa non me la spiego.
E una volta che questi disperati che fuggono da guerra e fame sono sbarcati, che sono stati accolti, che sono stati sistemati in albergo, che cosa fanno per mostrare la loro riconoscenza? Si ribellano, perché la quarantena non gli piace. E invece di imbarcarli ammanettati su un volo militare e rispedirli a casa loro che cosa fa la signora Lamorgese? Decide di sparpagliarli per tutta Italia, sani o contagiati non ha importanza.
Nel frattempo (abbiate pazienza: stiamo vivendo in tempi speciali, e dunque ci sono molti frattempi) in Iran la situazione si fa sempre più drammatica, ma i voli dall’Iran continuano ad atterrare
come se niente fosse. Nel frattempo sembra che qualcuno, nonostante il quotidiano bollettino dei morti sia sempre abbondantemente sopra il mezzo migliaio, sia convinto che di medici in corsia ce ne siano troppi
Stamattina leggo di un mio collega rianimatore, di Napoli, che è stato trovato a correre sotto casa, non c’è stato verso di spiegare che è un rianimatore e l’ora di corsa per lui era vitale per poter continuare a essere in turno a fare il rianimatore, non c’è stato verso, è stato, come da decreto del governatore De Luca, messo in quarantena forzata per 15 giorni. Ora chi manderanno in rianimazione? I Carabinieri? (qui)
Whether ‘tis nobler in the mind […] to take arms against […] the insolence of office
Nel frattempo ci sono persone per le quali la quarantena è molto più di un fastidio:
Quarantena e maltrattamenti. “Donne maltrattate, crollano le denunce”, è il titolo di Repubblica in cui si racconta un doloroso risvolto della quarantena: la difficoltà a tutelare le donne vittime di violenza domestica. “Le donne riescono a chiedere aiuto quando i loro carcerieri non ci sono. – spiega Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa – Quando il marito violento è al lavoro, quando escono, quando vanno a fare la spesa. Oggi si ritrovano prigioniere, senza più nemmeno uno scampolo di libertà. Le poche che riescono a contattarci ci raccontano situazioni domestiche esasperate, con violenze fisiche e psicologiche”. “Chiamateci – l’appello dell’associazione – quando andate a buttare l’immondizia, chiamateci quando riuscite ad andare in farmacia, noi ci siamo, vi aiuteremo”.
E concludo con questo accorato grido di dolore e di rabbia di Giovanni Bernardini:
BASTA!!!
Altro che punto di flesso! Oggi quasi 1.000 (MILLE) morti, 969 per la precisione. Eppure son passate oltre tre settimane dall’inizio delle misure severissime che avrebbero dovuto invertire la situazione! Il motivo di tanta catastrofe dovrebbe essere chiaro a tutti coloro che hanno conservato un minimo di capacità di pensare e non sono in totale, assoluta malafede. Ci sono così tanti morti perché scarseggiano le cure, perché i reparti di terapia intensiva scoppiano, perché mancano mascherine, protezioni, ventilatori polmonari. Perché i medici muoiono.
Siamo di fronte ad una Caporetto, una tragica Caporetto che si rinnova tutti i giorni!
E lo Psudo governo che ci troviamo ad avere fra i genitali non trova nulla di meglio da fare che continuare a modificare i moduli di autocertificazione, al momento siamo arrivati a 6 (SEI)!!!
Dopo Caporetto Cadorna è stato sostituito. Il principale responsabile di una simile catastrofe non poteva essere a capo della riscossa.
Sarebbe ora di sostituire il Cadorna di oggi, e tutta la sua sgangherata squadra di pseudo ministri!
Invece NO! Restano al loro posto, supponenti, arroganti, si atteggiano a salvatori della patria, “esempio per il mondo”, mentre il paese precipita!
Così non si può andare avanti. BASTA!!!
Quando si deciderà il capo dello stato a mettere la parola fine a questa farsa tragica?
Le mutazioni del modulo, già
Perché per quanto il momento sia tragico, ogni sera, a rallegrare il nostro umore, arrivano la mutazione del modulo e la nostra telenovela preferita:
barbara