AHI SERVA ITALIA!

Dai gangster con amore La Russia minaccia La Stampa, il governo Conte capitola

Il ministero della Difesa di Mosca, che in questo momento schiera soldati e agenti sul suolo italiano, intimidisce i giornalisti italiani come è solito fare in patria. L’esecutivo e la maggioranza non fanno una piega (tranne Renzi)

Che il nostro sia un governo di irresponsabili e di inetti, tenuti in piedi da qualche sparuto adulto e dalla straordinaria mancanza di alternative, non lo scopriamo adesso. Lasciamo stare, per un attimo, la pandemia e le sue conseguenze sanitarie ed economiche perché, al di là della stravagante risposta di Conte e Casalino, queste sono tragedie che vanno oltre l’incompetenza e l’inadeguatezza di chi oggi è al potere.
Ma c’è altro. Soltanto ieri, il governo Conte ha lasciato accadere due cose che in tempi normali avrebbero portato l’arco costituzionale alla richiesta di immediate dimissioni dell’esecutivo. Prima il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Buffagni, appartenente allo stesso partito del premier, si è reso protagonista di un episodio di volgare antisemitismo in diretta televisiva, invocando l’immaginario dell’usuraio ebreo, Shylock, per definire le banche che non vogliono concedere prestiti ai cittadini.
Buffagni ha scimmiottato l’asineria del suo leader Davide Casaleggio, espressa in un’intervista mattutina sul Corriere della Sera, probabilmente il prodotto dell’ignoranza sesquipedale caratteristica dei cinque stelle, ma certo non l’unico precedente di tensione antisemita del movimento grillino. Rendendosi complici di questa infamia, il governo e le altre forze politiche di maggioranza si sono girate dall’altra parte, facendo finta di niente.
Ma la cosa clamorosa è successa in serata, con una dichiarazione di Igor Konashenkov, portavoce del Ministero della Difesa russo le cui truppe scorrazzano per l’Italia per gentile concessione di Giuseppe Conte. Konashenkov ha violentemente attaccato una serie di articoli della Stampa a firma di Jacopo Iacoboni che hanno fatto notare, tra le altre cose, come nella missione russa in Italia, assieme agli esperti di guerra batteriologica, ci fossero anche agenti dei servizi segreti del Cremlino.
Il comunicato del portavoce del ministro della Difesa di Mosca, diffuso in italiano sulla pagina Facebook dell’Ambasciata russa a Roma, si conclude con una minaccia di stampo mafioso, di stampo mafioso russo, ai giornalisti della Stampa. Leggere per credere: «Per quanto riguarda i rapporti con i reali committenti della russofobia de La Stampa, i quali sono a noi noti, raccomandiamo loro di fare propria un’antica massima: Qui fodit foveam, incidet in eam (Chi scava la fossa, in essa precipita). Per essere più chiari: Bad penny always comes back». Dalla Russia con amore.
Gli sgherri di Putin possono dire quello che vogliono, ma se lo dicono con tale protervia, mentre peraltro hanno i militari nel nostro paese, vuol dire che pensano di poterselo permettere. E, infatti, la cosa inaccettabile di questa vicenda non è il noto atteggiamento intimidatorio del Cremlino nei confronti dei giornalisti*, ma che il governo italiano glielo abbia consentito, proprio mentre fa circolare nel nostro paese i militari dell’ex armata rossa. Gli articoli della Stampa non sono stati smentiti né da Palazzo Chigi né dalla Farnesina, tantomeno dalla Difesa che sembra la vittima dell’attivismo filo russo di Conte e di Di Maio (hanno notato tutti che il ministro della Difesa Lorenzo Guerini non è andato ad accogliere i nove aerei russi a Pratica di Mare, dove invece c’era Di Maio).
Un governo non solo serio, ma anche solo decente, dopo aver cacciato Buffagni per indegnità, avrebbe dovuto convocare istantaneamente l’ambasciatore russo a Roma, pretendendo le scuse formali del Cremlino a tutela della sovranità italiana, della reputazione di un’istituzione giornalistica come la Stampa e dell’incolumità dei suoi dipendenti. Invece nulla, zero. Niente di niente. Silenzio da Palazzo Chigi, silenzio dalla Farnesina. Nessuna reazione nemmeno dalle altre forze politiche di maggioranza, tranne un tweet di Matteo Renzi, figuriamoci dagli “utili idioti” che si abbeverano alla strategia del caos del Cremlino.
Il governo Conte ha lasciato entrare le truppe russe in Italia, si è inginocchiato agli interessi imperiali cinesi e nelle sue due versioni ha esacerbato i rapporti storici con gli alleati e con le istituzioni europee. E, da ieri, non si scompone di fronte alle minacce da gangster dei vertici di Mosca nei confronti dei giornalisti italiani, come se l’Italia fosse una Cecenia col mare. Non c’è da aspettarsi niente da chi si è volenterosamente consegnato ai due principali regimi autoritari del pianeta, ma è davvero impensabile che il Partito democratico, LeU e l’opinione pubblica italiana possano tollerare a lungo questa ingloriosa capitolazione.

Christian Rocca, qui.

*Se il cannocchiale funziona, leggere qui (se non funziona riprovare più tardi, perché va assolutamente letto), tenendo presente che mancano gli aggiornamenti di undici anni e mezzo.

Quanto alle misure da prendere, io andrei anche oltre quelle proposte da Rocca: un governo appena appena degno di questo nome avrebbe dovuto convocare istantaneamente l’ambasciatore russo pretendendo le scuse formali del Cremlino entro due ore, più che sufficienti per contattare il proprio governo e, da parte di questo, preparare due righe da pronunciare. In caso di mancata risposta, espulsione immediata dell’ambasciatore e di tutti i militari russi presenti nel suolo italiano e richiamo del nostro ambasciatore fino a data da destinarsi. Se, appunto. Ma qui siamo tornati al tempo dei padroni stranieri che comandano in casa nostra e dei governatorelli pronti a baciare la sacra pantofola del padrone di turno: Russia o Cina purché riempiano la mia casina.

E chissà se qualcuno avrà riflettuto sul fatto che, al pari di Mussolini e Hitler, il signor C. ha trasformato un mandato in una dittatura personale. Ma che, a differenza di M. e H. non aveva precedentemente raccolto una ricca messe di voti che giustificasse il conferimento del mandato, il quale è dovuto unicamente a un intrigo di palazzo finalizzato a scongiurare quelle elezioni che avrebbero indubbiamente dato la maggioranza all’odiato Salvini, formando così un disastroso governo che – ricordando l’altro tema toccato dall’articolo – ha ottenuto il voto favorevole anche della signora Segre, allo scopo di fermare l’orrendissimo antisemitismo che con Salvini al governo stava ormai dilagando. Non credo che sia mai accaduto, nella storia della nostra repubblica, che un governo e chi lo ha voluto si siano ricoperti di vergogna fino a questo punto.

barbara

Una risposta

  1. Non so se lo scrivo correttamente non essendo un esperto di dialetti. C’è un vekkio adagio milanese – e si staglia a pennello per la “banda casaleggio-buffagni-di stefano-lannutti & co.. – ke recita: “Quando la merda la monta in scagn… o la spuza o la fa dagn”… In altre parole è quanto rappresentano questi individui: UNO SKIFO MONDIALE a 480° !!!
    Per quel ke riguarda la cricca al governo ke ci possiamo aspettare da “soggetti” ke, in occasione della visita di Stato di Rouhani del 2016 – https://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/statue-coperte-per-il-presidente-iranianooscurantismo-cortesia-petizione-web_1163460_11/ -, avevano provveduto a celare alla vista degli SGRADITI ospiti le nudità delle statue nei musei???… Deficienti erano… deficienti sono…, DEFICIENTI RESTANO!!!

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  2. Buffagni? Ogni tanto salta fuori qualche sottosegretario mai sentito prima.

    Mia moglie continua a non capacitarsi del perché gli Italiani amino così tanto i Russi.
    Anche oggi mi ha detto: questi Italiani non capiscono nulla; non riescono ancora a capire che i Russi non fanno mai nulla gratis senza in cambio di qualcosa. Quando sono venuti da noi (OK, erano tecnicamente i Sovietici, ma ci siamo capiti), lo hanno fatto per aiutarci, per liberarci dai nazisti. e poi? Poi ci hanno tenuti prigionieri per 45 anni.

    Qualche mese fa, alla festa di compleanno di una compagna rumena di mia figlia, mi è capitato di parlare con il padre russo di un’altra bambina, russa, presente alla stessa festa e anche lei compagna di classe di mia figlia. Dopo cinque minuti il discorso si è spostato sulla Lituania. Il tizio, Sergej, persona che lavora in Gazprom facendo la spola tra Milano e Mosca, ha tirato fuori una lettura della storia recente a dir poco imbarazzante, come se in pratica la Lituania (assieme agli altri Stati baltici) fosse vissuta – durante la lunghissima occupazione sovietica – in una specie di paradiso privilegiato. E non è la prima volta che incontro Russi con simili idee e visioni, anzi, sono così tutti quelli che ho incontrato nella mia vita. Anche se vivono in Europa non riescono a staccarsi dalla visione completamente distorta della storia che è stata loro inculcata da piccoli.

    Quindi, avere gente dei servizi segreti russi qui da noi non è affatto un buon segno. I Russi sono abilissimi ad apparire per quello che non sono. FBL!

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    • Quello che mi viene da chiedermi è se davvero siano convinti che prima fosse un paradiso o se sentano come una specie di obbligo alla lealtà, tipo certi cattolici che vedono benissimo quello che sta facendo questo papa, le celebrazioni di riti pagani in Vaticano, il leccaculismo all’islam, le vere e proprie eresie, espressioni che si possono tranquillamente considerare autentiche bestemmie eccetera, e magari nei loro pensieri lo criticano pure, ma in una discussione pubblica li troverai sempre a difenderlo a spada tratta.

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      • Bella domanda. Il lavaggio del cervello che i Russi hanno subìto da piccoli è di natura elastica (quindi reversibile) o plastica (non reversibile)? Io credo che siano recuperabili, ma con estrema difficoltà, sopratutto perché loro non lo vogliono per primi. Questo perché le comunità russe che vivono nei Paesi baltici non si integrano e, per capirci, non guardano nemmeno gli stessi canali televisivi o leggono gli stessi quotidiani. Già un mese fa le autorità lituane, lettoni ed estoni erano preoccupate per un possibile scoppio di un’epidemia di CoViD-19 tra le comunità russofone, dato che queste si abbeverano in prevalenza alla fonte dell’informazione dei canali russi o russofili, che fino a poco tempo fa tendevano a sottovalutare pesantemente il problema coronavirus, come faceva mr. Putin.

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