Leggo sul bollettino coronavirus:
Dopo i numeri al ribasso di ieri, torna a salire la curva epidemica in Italia, facendo segnare oggi +813 casi (ieri appena 451). Un dato condizionato dai 462 nuovi casi registrati nella sola Lombardia, quindi più del totale di ieri, e dal numero dei tamponi, oltre 63 mila contro i 34 mila di 24 ore fa.
Chiedo: In che modo il numero totale dei contagiati sarebbe condizionato dal numero di casi della Lombardia? E che cosa ha a che fare con un calcolo serio il fatto che i numeri della Lombardia di oggi sono più del totale di ieri? Credo che già la mia maestra di terza elementare – signora già di suo sull’isterico andante – mi avrebbe buttata fuori a calci nel sedere se me ne fossi uscita con un ragionamento del genere. I casi totali di oggi sono quasi il doppio di quelli di ieri, i casi della Lombardia di oggi sono un po’ più del doppio di quelli di ieri: tutti gli altri da dove vengono? Poi così, quasi come tra parentesi, aggiunge che i tamponi di oggi sono stati quasi il doppio di quelli di ieri (i tamponi di 24 ore fa: cioè, si suppone, alle 18 in punto di oggi sono stati fatti 63.000 tamponi, e 24 ore prima, ossia alle 18 in punto di ieri, erano stati fatti 34.000 tamponi. Tutti in quell’unico minuto). Se poi a qualcuno venisse voglia di fare le pulci a questi numeri, scoprirebbe che in Lombardia il 18 maggio sono stati fatti 5078 tamponi che hanno dato 175 positivi, e il 19 maggio sono stati fatti 14918 tamponi che hanno dato 462 positivi. Vale a dire che il 18 maggio in tutta Italia c’è stato un tampone positivo ogni 75,38 e in Lombardia uno ogni 29, il 19 maggio in tutta Italia c’è stato un tampone positivo ogni 77,49 e in Lombardia uno ogni 32,29, vale a dire che l’incremento dei contagi verificati, lungi dall’aumentare, è al contrario DIMINUITO in tutta Italia di 2,11 unità e in Lombardia di un ancor più significativo valore di 3,29 unità per numero di tamponi eseguiti.
La domanda, come si suol dire, si impone spontanea: CHI, approfittando del fatto che non tutti hanno il pallino dei numeri e si accorgono a colpo d’occhio che qualcosa non torna, e ancor meno hanno voglia di mettersi a fare i conti, ha scelto di presentare i dati in modo così gravemente ingannevole? E qual è lo scopo di questo imbroglio per fare credere alla popolazione che appena la gente si muove i contagi aumentano?
La seconda domanda, naturalmente, è retorica.
E dello stesso imbroglio – della stessa montagna di imbrogli – fa chiaramente parte anche questa cosa qui:
barbara
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