Lo scandalo del Consolato italiano a Gerusalemme
Vergognoso messaggio del nuovo Console Giuseppe Fedele “I principi del 2 Giugno per sostenere le istituzioni dell’Autorità palestinese”
L’Italia, così come il resto dei paesi dell’Unione Europea, non riconosce Gerusalemme come capitale d’Israele e notoriamente mantiene la sua Ambasciata in Israele a Tel Aviv. Ciò genera ovviamente delle situazioni paradossali. In primis, dal momento che il Presidente riceve gli accrediti dei diplomatici stranieri e risiede a Gerusalemme, per presentare le proprie credenziali, all’atto dell’assunzione del loro incarico, gli ambasciatori devono recarsi da Tel Aviv a Gerusalemme. Non solo. Le massime cariche della Repubblica sono sistematicamente venute a Gerusalemme, qui hanno avuto qui incontri con Presidenti e Premier ed hanno parlato alla Knesset. Tutto a Gerusalemme. Tutto ufficiale. Peccato che a pochi metri in linea d’aria dalla Residenza del Presidente d’Israele dove Inno di Mameli ed Hatikvà hanno più volte risuonato, il Consolato Generale d’Italia continui ad essere uno schiaffo in faccia ad ogni israeliano ed ogni ebreo.
Il Consolato – simbolo del non riconoscimento della sovranità israeliana – non dipende dall’Ambasciata e non è accreditato in Israele. Dipende direttamente dalla Farnesina. In effetti il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme funziona come una vera e propria Ambasciata presso l’Autorità Palestinese. Spieghiamoci meglio: l’Italia non riconosce Israele a Gerusalemme (salvo doverci venire per incontrarne le cariche), tiene la sua Ambasciata in Israele a Tel Aviv, ma vi mantiene la sua Ambasciata presso i palestinesi. Non è una supposizione, è scritto nero su bianco sul sito ufficiale del Consolato.
“Il Consolato Generale cura le relazioni che il Governo italiano intrattiene con le autorità palestinesi e che si sostanziano in rapporti politici, economici, culturali, di cooperazione allo sviluppo e di dialogo tra realtà locali e tra società civili.
È questo il primo scopo del Consolato. Solo dopo:
Il Consolato Generale assicura inoltre assistenza agli italiani a Gerusalemme, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza: dalla comunità israelitica italiana di Gerusalemme, ai connazionali impegnati in attività di cooperazione internazionale; dai numerosi religiosi di nazionalità italiana qui presenti, al personale italiano che opera presso missioni internazionali, oltre che a tutti i connazionali che si trovino a risiedere o anche solo di passaggio.
Da notare la dicitura comunità israelitica. Non israeliani.
Gli uffici sono dislocati in due sedi, situate rispettivamente a Gerusalemme ovest e a Gerusalemme est, dove si trova anche l’Ufficio dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).”
Da qui le continue vessazioni contro la popolazione ebraica che ha bisogno di servizi consolari. Dal celeberrimo codice Gerusalemme (ZZZ) che sui Passaporti Italiani cancella Israele, alle cartoline elettorali con dicitura Gerusalemme (Palestina), salvo poi nascondersi dietro “sviste dei Comuni di origine”.
Da pochi giorni è arrivato a Gerusalemme un nuovo Console Generale, Giuseppe Fedele che ieri ha diramato un messaggio in occasione della Festa della Repubblica. La rinascita del 2 Giugno – che ricordiamolo mette fine alla persecuzione degli ebrei italiani da parte del Governo Italiano – viene trasformata nel preambolo per il sostegno ai palestinesi. (continua)
Jonathan Pacifici, 2 Giugno 2020
Questo che segue è il messaggio integrale di quel signore, cortesemente inviato da Cecilia Nizza. Tutto ciò che troverete inserito nel testo, link, parole e immagini, rappresenta il mio personale commento.
Messaggio del Console Generale d’Italia a Gerusalemme, Giuseppe Fedele, in occasione della Festa della Repubblica Italiana – 2 giugno 2020
Cari Amici,
quest’anno, nel rispetto delle vittime della pandemia in Italia e nel mondo, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha deciso di evitare di celebrare con eventi sociali, tramite la sua rete diplomatica e consolare, la ricorrenza della Festa della Repubblica Italiana. Ma questa giornata costituisce comunque una doverosa occasione di riflessione e ricordo.
Dal presente momento di difficoltà il nostro Paese saprà riprendersi come ha già dimostrato di poter fare più volte in passato, a partire da quel fondamentale 2 giugno del 1946 che, con la definitiva scelta in favore della Repubblica, ha marcato anche il punto di partenza della rinascita dalla deriva totalitaria del ventennio fascista
ragazzo, il ventennio non è stato una “deriva” totalitaria – come quella che stiamo vivendo dall’inizio di marzo, tanto per intenderci – : quella è stata una dittatura. Ma capisco che non tutti sono all’altezza di comprendere certe finezze.
e dalle macerie della seconda guerra mondiale.
Questa rinascita non sarebbe potuta avvenire senza una collaborazione tra le diverse anime politiche e sociali del Paese, che scelsero di sedersi allo stesso tavolo per dar vita alla Costituzione. Questa e` da allora faro del nostro lavoro ed e` basata su principi più che mai attuali oggi, mentre ci risolleviamo insieme ai nostri partner del mondo dall’emergenza sanitaria: libertà,
Libertà?! Con sessanta milioni di persone agli arresti domiciliari? Col divieto di incontrare gli amici? Col controllo capillare di ogni movimento?
uguaglianza,
uguaglianza?! Con ottanta comunisti per metro quadro il 25 aprile senza alcuna sanzione, [NOTA: la foto precedente è stata sostituita in quando scattata in altra occasione, grazie alla segnalazione di “libberosthoughts”]
con ottocento curiosi per metro quadro ammucchiati per la “liberazione” di “Aisha” senza alcuna sanzione
e un ristoratore sull’orlo del fallimento ogni quattro metri quadri tutti multati?
giustizia
giustizia?! Con persone multate per avere acquistato una bottiglia di vino? Per avere preso il sole in una spiaggia deserta? Per avere fatto una corsa nel parco?
e democrazia.
Con la Costituzione sospesa e il Parlamento esautorato sine die?
Si tratta degli stessi principi che guidano la presenza dell’Italia e dell’Unione Europea in quest’area. Continuiamo a sostenere le istituzioni dell’Autorità palestinese in vista della creazione di uno Stato palestinese indipendente e democratico, che viva in pace e sicurezza al fianco dello Stato di Israele,
Dalla Costituzione di Al-Fatah
Articolo (2) Il popolo palestinese ha un’identità indipendente. Essi sono l’unica autorità che decide il proprio destino e hanno completa sovranità su tutte le loro terre.
Articolo (3) La rivoluzione palestinese ha un ruolo guida nella liberazione della Palestina.
Articolo (4) La lotta palestinese è parte integrante della lotta mondiale contro il sionismo, colonialismo e imperialismo internazionale.
Articolo (5) La liberazione della Palestina è un obbligo nazionale che ha bisogno del supporto materiale e umano della Nazione Araba.
Articolo (6) Progetti, accordi e risoluzioni dell’Onu o di singoli soggetti che minino il diritto del popolo palestinese nella propria terra sono illegali e rifiutati.
Articolo (9) La liberazione della Palestina e la protezione dei suoi luoghi santi è un obbligo arabo religioso e umano.
Articolo (17) La rivoluzione armata pubblica è il metodo inevitabile per liberare la Palestina.
Articolo (19) La lotta armata è una strategia e non una tattica, e la rivoluzione armata del popolo arabo palestinese è un fattore decisivo nella lotta di liberazione e nello sradicamento dell’esistenza sionista, e la sua lotta non cesserà fino a quando lo stato sionista non sarà demolito e la Palestina completamente liberata. (Enfasi mia, qui, traduzione mia)
nell’ambito di una soluzione negoziata del conflitto che preservi lo status di Gerusalemme quale capitale condivisa dei due Stati.
Ragazzo, “preservare” significa conservare qualcosa nello stato in cui si trova. Ora, Gerusalemme è da oltre tremila anni la capitale indivisa di Israele, tranne i diciannove anni in cui è stata illegalmente occupata dalla Giordania. Capitale di uno “stato palestinese” non lo è stata mai, perché…
L’intera collaborazione dell’Italia con la Palestina – a tutti i livelli: politico,
economico,
culturale
libri palestinesi
– resta ispirata a questo obiettivo di fondo.
La relazione bilaterale tra Italia e Palestina è di lungo corso e si articola in una molteplicità di settori di collaborazione: agricoltura,
istruzione,
festa Gaza
ambiente,
giustizia e diritti umani,
formazione dei diplomatici, protezione del patrimonio culturale
e training delle forze di sicurezza palestinesi, grazie alla professionalita’ messa a disposizione dall’Arma dei Carabinieri. E’ mio auspicio che questa ricchezza di rapporti possa essere presto sancita e ulteriormente intensificata grazie a un nuovo incontro ad alto livello tra i rispettivi Governi, non appena le condizioni lo consentiranno. Intanto, lo scorso dicembre, la terza riunione del Joint Business Forum italo-palestinese tenutasi a Ramallah ha consentito di approfondondire i rapporti economici e commerciali e la conoscenza reciproca tra i due sistemi imprenditoriali.
E ancora, resta intensa la collaborazione tra Italia e Palestina nei settori della cultura e della tutela del patrimonio, attraverso missioni archeologiche,
cioè collaborate anche alla sistematica distruzione di tutte le testimonianze ebraiche sotto il Monte del Tempio?
opere di restauro, formazione di esperti locali. Basti pensare all’intervento sulla Basilica della Nativita’ a Betlemme, patrimonio dell’umanita’ (L’ASSEDIO DELLA NATIVITÀ), o alle inziative in programma per celebrare Betlemme Capitale della cultura araba, al piu` tardi il prossimo anno.
Non si puo` poi omettere di ricordare il lavoro che AICS – Gerusalemme, insieme alle agenzie internazionali, alle nostre Organizzazioni della Societa` Civile e agli enti territoriali, svolge quotidianamente per migliorare le condizioni di vita della popolazione palestinese a cominciare dai settori della salute e delle politiche di genere, messi duramente alla prova dalla pandemia in corso.
Tengo inoltre a ricordare il nostro impegno per diffondere la lingua e la cultura italiana nella circoscrizione, anche grazie alla preziosa azione della Societa’ Dante Alighieri con i suoi Comitati di Gerusalemme e di Ramallah-Betlemme, e per fornire quanto più efficacemente possibile i consueti servizi alla Comunità italiana di Gerusalemme, della Cisgiordania
si chiama Giudea e Samaria, (in ebraico: יהודה ושומרון, Yehuda VeShomron, anche יו“ש Yosh o ש“י Shai; in arabo: اليهودية والسامرة, al-Yahudiyyah was-Sāmarah, quindi a chiamarla Cisgiordania o West Bank, oltre a violentare la storia, non fai neppure un favore agli arabi)
e della Striscia di Gaza, rappresentata dal Comites che ringrazio per la sempre fruttuosa collaborazione. Mi piace ricordare quanto questa Comunita` sia ricca, articolata e radicata: da quella israelitica
non sia mai che capiti per sbaglio di parlare di israeliani, e sempre meglio parlare di israeliti piuttosto che usare quell’orrenda parolaccia di ebrei
a quella palestinese, dai connazionali attivi nella cooperazione allo sviluppo al personale impegnato nelle Organizzazioni
come l’UNRWA che coi soldi delle nostre tasse arruola tra le sue file un immenso numero di terroristi palestinesi?
e missioni internazionali, fino ai religiosi, che da secoli svolgono un ruolo cruciale in Terra Santa. Superate le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, le porte del Consolato Generale tornano a essere aperte per tutti, per mettere insieme le formidabili energie della nostra collettività.
La ripresa dalla pandemia richiede collaborazione tra individui, tra comunita’ scientifiche, tra governi. Grazie alla solidarieta’ e ai valori dimostrati dai nostri connazionali, agli eroici sacrifici del personale sanitario, all’impegno di ricercatori e scienziati, alla generosa assistenza di partner vicini e lontani, l’Italia si sta rimettendo in piedi e mette a disposizione dei suoi amici l’esperienza che ha maturato.
Cioè l’esperienza dello stato che ha sospeso la Costituzione, esautorato il Parlamento, emanato decreti privi di alcun valore legale, messo in atto la segregazione più lunga e più feroce del mondo civile ottenendo in cambio la più alta concentrazione di morti? L’esperienza di mezzo migliaio di “esperti” che per mesi hanno parlato ognuno per conto proprio? L’esperienza di un governo che ha messo in ginocchio un’intera nazione e chissà se riusciremo mai a rimetterci in piedi? Questo vuoi mettere a disposizione, ragazzo? Ma fino a questo punto ti manca il senso del ridicolo?
Questo stesso spirito di collaborazione sara’ cruciale in Terra Santa, non solo per superare l’attuale crisi sanitaria, ma soprattutto affinche’ Israele e Palestina tornino al tavolo delle trattative per riprendere i negoziati di pace e raggiungere una soluzione giusta e duratura, in linea con le esigenze e le aspirazioni legittime di entrambi i popoli.
Aspirazioni legittime? Di entrambi i popoli? Ma davvero davvero?
L’augurio a tutti i cittadini italiani, e a tutti gli amici dell’Italia nel mondo, e’ quello di seguire l’esempio fornitoci nel 2 giugno di 74 anni fa e di fare tesoro degli insegnamenti che questa lunga lotta contro il virus ci sta lasciando. Dalle difficolta` puo` nascere piu` solidarieta`.
E se veramente hai visto in giro questo, hai davvero problemi grossi, ragazzo.
Buona Festa della Repubblica!
Buona festa a te caro, e che buon pro ti faccia.
barbara
la foto del 25 Aprile non è del 2020 (http://www.bolognatoday.it/eventi/25-aprile-2020-bologna-eventi.html articolo del 21-04-2020)
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Grazie. Ho visto la didascalia e mi sono fidata senza verificare.
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Scusa, ho di là (Minneapolis) un commento in moderazione, credo di avere abusato coi link: puoi provvedere?
Se l’Europa non ha il coraggio di riconoscere Gerusalemme Capitale di Israele, ti aspetti che ce l’abbia l’Italia? Conte? Zingaretti?
E pensare che solo due anni fa avevamo avuto il coraggio di mandare il Giro d’Italia in Israele… ma erano altri tempi, veramente.
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Salvini ha detto che se torna premier lo farà, e io mi fido.
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“se torna premier”
…me devo esse’ perso un pezzo di storia patria. d’altra parte mica so’ io quello documentato.
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Voglio fidarmi anch’ io. Ho sentito poco fa che nella trasmissione “L’ eredità” di Flavio Insinna è stato contestato il fatto che Gerusalemme sia la capitale di Israele. Insinna non ha voluto farsi carico della polemica e si è fatto da parte, per quello che ho capito.
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Ho letto che il concorrente aveva detto Tel Aviv e lui ha detto che no, è Gerusalemme, e da lì si è scatenato il finimondo. Che cosa poi abbia fatto lui non lo so.
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a me per aver detto “tel aviv” mi hanno bannato da un blog. comunque amen, non è che fosse poi così interessante.
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Ecco, leggi qui
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=90&id=78481
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Grazie, Barbara. Io ho solo sentito Flavio Insinna che, qualche minuto prima dell’ inizio della trasmissione, raccontava l’ accaduto e di come, nel banner della risposta, ci fosse scritto Gerusalemme. Il conduttore, dopo le proteste, affermava di non voler entrare in polemica con nessuno. E basta. Non avevo letto su IC la risposta di Deborah Fait e ti ringrazio per avermela segnalata. Mi piacerebbe entrare nella testa delle persone per capire come mai funziona solo in una certa direzione. Ma è sicuro che, prima o poi, ciò che è giusto dovrà trionfare
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Quante volte è successo nella storia che ciò che è giusto abbia prima o poi trionfato?
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