Le mie parti d’origine, intendo, non quelle attuali, né quelle intermedie.
Nella mano destra una ciotola con delle cose a mollo, vale a dire piena d’acqua. Nella mano sinistra un colino grande, che però curiosamente non si chiama colo, né tanto meno colone. Con una rapida – ma non per questo priva di eleganza – rotazione del polso destro il contenuto della ciotola viene versato nel colino grande che non è un colo e neanche un colone, accuratamente, fino in fondo. Poi il colino viene scosso per bene, in modo da farne uscire anche le ultime gocce rimaste impigliate. In mezzo alla cucina.
barbara
Presto, un mocio!

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Ma bisogna rovesciarlo e manovrarlo tenendolo per i piedi?
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Fa tutto da solo, ma ha l’aria più costosa della badante dei Topgonzi.
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