Teglia di zucchine, bucce di anguria e cipolle, condite con olio, sale, pepe, aglio, paprica dolce, curcuma, senape in polvere, e una spolverata di parmigiano. Poi l’ho organizzata così.
barbara
Teglia di zucchine, bucce di anguria e cipolle, condite con olio, sale, pepe, aglio, paprica dolce, curcuma, senape in polvere, e una spolverata di parmigiano. Poi l’ho organizzata così.
barbara
buccia d’anguria? ma poi la passi al forno??
mia moglie ci toglie la parte verde, taglia sottile quella bianca e la mette sotto sale, pampesto e aceto.
dopo un paio di settimane di fermentazione la sciacqua e se la magna come tsukemono, gusto insolito ma molto piacevole e rinfrescante.
a farla come dici ci provo alla prossima anguriata
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“Teglia” è per definizione qualcosa che passa per il forno. Nel caso in questione – ma anche per tutte le cose analoghe – 180° per una mezz’ora. Le bucce le faccio anche in agrodolce (sembra praticamente mostarda), parecchio lavoro ma ne vale la pena. Sempre togliendo la buccia scura esterna, che è amara e durissima. Poi conservo anche i semi che tosto saltandoli in padella a secco con un po’ di sale aromatizzato.
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“Come l’antichi, che magnaveno la coccia e sputaveno i fichi”…
Però il dettaglio dello spellare il verde dovevi darlo!
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Hai ragione, però non credo che nella mezz’ora intercorsa fra la pubblicazione del post e i due commenti, di baron litron e mio, qualcuno si sia precipitato a riprodurre la ricetta usando la buccia d’anguria non spellata. Alla prossima anguria che compro comunque lo rifaccio aggiungendoci i pomodori, sempre a tocchetti (e ovviamente senza semi). Alla successiva i peperoni: un’aggiunta alla volta, così se non viene buono so cos’è che non va.
Quanto al detto che hai citato, è però vero che in molti frutti la buccia contiene un sacco di importanti sostanze nutrienti, spesso più che nel frutto stesso.
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