Rientrando controllo, come sempre, la cassetta della posta; ci trovo un foglietto accartocciato in cui, con una singolare grafia, regolarissima, con righe drittissime (io a mano libera ci faccio il mare forza sette), simile a un elegante corsivo stampato, leggo
Lei è una persona incivile.
Una persona ineducata.
Non si parcheggia innanzi ai garages altrui.
Giorgio
Salgo, mi metto al computer e scrivo
Quando non è in movimento, la mia auto è SEMPRE e SOLO dentro il mio garage, pertanto la invito cordialmente a rivolgere altrove la sua attenzione e, la prossima volta, a indagare meglio prima di indirizzare insulti a vanvera.
PS: in italiano i nomi stranieri sono invariabili, quindi il plurale di garage è sempre garage.
(Sì, lo so, il PS è una carognata da prof stronza col ditino alzato, ma nella risposta a un messaggio redatto in quel tono ci stava)
Lo stampo, attacco per bene il mio foglio al suo con lo scotch, scendo e attacco il tutto sul davanti della mia cassetta della posta, in modo che l’autore del misfatto sia costretto a vederlo anche a distanza.
Oggi pomeriggio (ieri per chi legge), sento una leggerissima scampanellata al campanello dell’appartamento (che come quasi dappertutto è diverso da quello posto all’esterno del condominio), proprio uno sfioramento appena appena. Chiedo chi è, mi risponde una voce pacata che mi induce ad aprire senza bisogno di controllare dallo spioncino, e mi vedo davanti un tizio sconosciuto (girando di notte e dormendo di giorno, raramente incontro i miei coinquilini, per cui dopo cinque anni ancora ne conosco solo una minima parte) con in mano i due fogli: “Dato che erano sulla sua cassetta, immagino che il secondo lo abbia scritto lei”, e mi spiega che il foglio lui lo aveva messo sotto il tergicristallo dell’auto che bloccava il suo garage, esattamente come ho fatto io tutte le volte che qualcuno ha parcheggiato davanti al mio, e che evidentemente il proprietario dell’auto era venuto a infilarlo nella mia cassetta per farmi credere che un’idiota se la fosse presa con me senza neppure verificare se fossi io la responsabile, ossia, ha ipotizzato lui – forse non del tutto a torto, dato che altre spiegazioni non si trovano – per seminare zizzania fra coinquilini. Chiarito, pacatamente e cordialmente, il malinteso, ha aggiunto:
“A proposito del PS: io per mestiere redigo atti notarili [e questo spiega anche quel buffo “innanzi”], e lì in “garages” la “s” ci va.
OK, ci stava, e non ho replicato se non con un sorriso da “ok, siamo pari”.
Nel frattempo si continua a non sapere chi sia il bastardo che parcheggia di fronte ai garage(s) altrui, quando oltretutto il cortile è abbastanza ampio da poterci parcheggiare quasi una decina di auto senza disturbare chicchessia.
PS OT: incontrare un’amica che non si vedeva da molti mesi e abbracciarci strette strette e poi riabbracciarci e poi ri-riabbracciarci ancora una volta! Maledettissimi corvi rossi e corvi gialli, non avrete i nostri scalpi!
barbara