C’ERA UNA VOLTA

C’era una volta il ministero della sanità –
No, ho sbagliato tutto, ricomincio da capo.
C’era una volta un tempo felice. E in quel tempo felice c’era un’isola felice (vabbè, penisola, ma adesso non stiamo a sottilizzare). Quest’isola felice era una repubblica parlamentare (sentite quanto è bella questa parola: parlamentare! PAR LA MEN TO: c’era un parlamento! E questo parlamento faceva le leggi. E la gente obbediva alle leggi perché le aveva fatte il parlamento, composto dai suoi eletti. Ah, com’erano belli quei tempi – ma non divaghiamo). Il parlamento, dicevo. E i ministeri, che avevano il compito di far funzionare tutti i vari apparati dello stato. Ecco, adesso ci sono arrivata: fra questi ministeri c’era quello della SANITÀ. Qual era il suo compito? Occuparsi di tutto ciò che riguardava la sanità, ovvio: che gli ospedali funzionassero, che le attrezzature sanitarie avessero la dovuta manutenzione e venissero sostituite quando diventavano superate, che ci fosse personale sanitario a sufficienza, in modo che il cittadino avesse modo di mantenere o recuperare la propria SALUTE.
Quand’è che è avvenuto il mutamento (genetico, mi verrebbe da dire)? Non lo saprei dire. Come quando l’amore si trasforma lentamente in disamore, come quando la vecchiaia comincia a entrare nei muscoli e nelle ossa, come quando l’acqua in cui nuota la rana diventa troppo calda perché abbia la forza di saltare fuori, come quando ti accorgi che sei stato derubato della tua libertà e dei tuoi diritti, ma non sapresti indicare il momento esatto in cui ciò sia avvenuto. Sta di fatto che ad un certo momento è avvenuto e tu ne devi prendere atto: il ministero della sanità non c’è più: adesso al suo posto c’è il ministero della salute. Più o meno come gli orwelliani ministeri della pace, dell’amore, dell’abbondanza, della verità, una cosa così. Adesso non c’è più il cittadino che decide che cosa fare per la propria salute e lo stato gli fornisce i mezzi per farlo, no: adesso è lo stato in persona che si occupa direttamente della tua salute e ti dice che cosa puoi o non puoi fare, che cosa devi o non devi fare, quale malattia ti puoi curare e quale no, e se poi crepi perché hai avuto l’arroganza di volerti beccare la malattia di serie B, beh, cazzi tuoi, perché devi metterti ben chiaro in testa che se ti contagi è colpa tua, se ti ammali è colpa tua, se ti aggravi è colpa tua, se crepi è colpa tua, il che dovrebbe esserti evidentemente dalla cura che mette il ministero della SALUTE nell’occuparsi, al posto tuo, della tua salute. È vero che in compenso non ti fornisce più i mezzi per conseguirla, questa salute, ma insomma, dai, non puoi mica pretendere tutto, no?

Detta in modo chiaro, la tragedia – OK, una delle innumerevoli tragedie – della sanità in Italia è esattamente questa: l’avere trasformato un normale democratico, anche se non sempre efficientissimo, ministero della sanità nell’incubo di un orwelliano ministero della salute.

Poi magari, a voler proprio proprio pignoleggiare, ci sarebbe anche questo.

Leonardo Batistini

Abusivismo e Degrado Firenze

Ieri ero a cena fuori… A mezzanotte e venti polizia fuori dal ristorante per far uscire i pochi che erano ancora a cena. Vedi ovviamente il titolare in agitazione, ti senti un po’ come un mezzo criminale che sta facendo una rapina e non un semplice cliente che sta semplicemente finendo il dolce. Poi rifletti un attimo, e ti chiedi come sia possibile che il virus colpisca solo da mezzanotte… Trovare parcheggio in San Frediano non era stato facile quindi camminando per strada hai modo di capire che i vigili avevano intanto fatto il loro dovere con multe a raffica, perché coprifuoco o no qualcuno li ha mandati a far cassa. Arrivi all’auto e ti sorge un dubbio, ecco che passo dalla stazione e trovo i soliti africani senza mascherina a ragionare ed a spacciare come sempre… Alle Cascine non ne parliamo ad ogni ora del giorno e della notte. Zero polizia, per quello non ci sono abbastanza forze… A quel punto capisci bene che sei straniero a casa tua, ti fanno sentire un criminale se a mezzanotte sei ancora a cena, ti multano se non indossi la mascherina o lasci la macchina sul parcheggio per residenti. Però se arrivi in Italia a spese nostre e spacci fregandotene delle normative Covid non ti viene fatto niente. Ed ancora temo non si sia visto niente rispetto a ciò che ci aspetta!

Comunque è un fatto che l’Italia è uno stato diverso dagli altri

in cui possono succedere anche cose così

Ma tranquilli che adesso arriva Lui, l’Uomo della Provvidenza

che coi suoi micidiali decreti

sa bene come farci rigare dritti

E non cercate di fare i furbi con noi restando sani, perché noi vi staneremo ovunque.

E vi spezzeremo le reni, sappiatelo.

barbara

Una risposta

    • Quella è la prima cosa che viene da pensare, ma se ti soffermi un momento devi anche considerare che in questi tempi di isteria collettiva, se avesse permesso il prestito di una matita, avrebbe potuto benissimo rischiare una denuncia per procurato contagio, e se per caso uno dei due bambini fosse in seguito risultato contagioso la colpa, per quanto assurdo appaia a una mente razionale, sarebbe sicuramente stata attribuita allo scambio di matita e quindi alla maestra.

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  1. Premessa: considero chi sta davanti alla TV a imbottirsi il cervello di talk show che parlano di Covid un perfetto coglione, che merita ciò che il governo gli propina. Ciò detto, anche a me capita di vedere qualcosa, e avrò anch’io la mia porzione di coglioneria. L’altra sera, ho visto un tizio con la barba bianca, con la solita libreria dietro il culo, che in sovrimpressione veniva definito sociologo, affermare che “la salute viene prima della democrazia”.
    Allora, nuova premessa: sono contrario alla pena di morte, ma, come del resto diceva anche Beccaria, non nel caso che essa sia necessaria per il bene comune.

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    • O per dirla con il barbuto, “la democrazia viene prima dei sociologi”.
      Trovo questi tempi interessanti anche perché costoro si son finalmente dati il coraggio di dire in pubblico ciò che prima cercavano solo di sottintendere, e solo negli ambienti giusti.

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      • Sono perfettamente d’accordo con te, Cullà. Del resto, da uno che si tarocca palesemente la pagina su wikipedia e scrive: “La sociologia di Domenico De Masi analizza soprattutto i gruppi creativi, la creatività come sintesi di fantasia e concretezza, l’ozio creativo come sintesi di lavoro, studio e gioco” non è possibile aspettarsi molto altro.

        A dirla tutta non riesco a individuare questa epoca di cui parla Batistini in cui il nostro parlamento sarebbe stato un’isola felice, forse si riferisce a quando era possibile esprimere una preferenza alle urne. Si parla di quasi trentanni fa.

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        • Dell’isola felice non parla Batistini: parlo io nella mia favola; Batistini parla di Firenze in mano alle mafie africane nel disinteresse della polizia troppo occupata a impedire che un ristorante rimanga aperto a mezzanotte e venti.

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  2. A proposito dell’insegnante di Sassari. Una volta – spero non più – il docente aveva il privilegio di scegliersi il supplente. Ricordo quando la prof di Storia e Filosofia, già molto scadente di suo (durò solo un anno, era la seconda o la terza Liceo) si diede malata, e si fece sostituire da un suo protégé, che era uno studente fuori corso dell’Istituto Geometri, che aveva, ci disse, la passione della filosofia. Ricordo i capelli lunghissimi ed incolti e le unghie nere. Fatto sta che il Preside fece una improvvisata in classe, e lo trovò seduto fra i banchi a tenere una lezione “democratica” con i nostri banchi disposti a cerchio attorno a lui.
    Il Preside gli fece un cazziatone memorabile davanti a tutti e lo rispedì a casa, terminando poi lui la lezione. Mai più rivisto.
    Forse alla scuola di oggi mancano i Presidi.

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    • I presidi oggi sono a tutti gli effetti dei manager, e siccome la scuola riceve finanziamenti proporzionati al numero di alunni, il loro interesse primario è accontentare i genitori, a qualunque costo, per conservare i vecchi e attirarne di nuovi. Giusto per fare un esempio: quando ho sgridato uno scolaro che mi aveva insultata, lui ha detto che non era vero che mi aveva insultata e di conseguenza io sono stata aspramente rimproverata per avere maltrattato un povero ragazzino innocente: in assenza di prove inconfutabili, la parola dello scolaro ha sempre la prevalenza su quella dell’insegnante.

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  3. Sì! E’ propio come dice Barbara..
    E’ quella realtà che ne parlò un amico, conoscente..nel suo ruolo come insegnante.
    Comunque credo nel tempo non possa crescere ed arrivare in età
    adulta…dove si troverà in situazioni, regole…dove non potrà esserci
    la madre/ chioccia..a viziarlo, coccolarlo considerandolo come un’ eterno bambino..chiamandolo il mio ragazzo anche se 35enne..
    Tempi più duri…i miei, nostri, dove venivamo educati nella disciplina,
    nel rispetto..educazione.
    Nel tempo credo che ci abbiano in un certo senso rafforzato..anche
    con diverse capacità di affrontare la vita…con i tanti problemi che può
    comportare.
    A me è capitato di incontrare persone che hanno vissuto nella bambagia..quando arrivava un problema importante si sono mostrati
    ingrandi difficoltà..mentre le persone che hanno dovuto lottare solo
    con le propie forze in ristrettezze economiche riescono con grandi
    sacrifici ad affrontare certe situazioni..

    Non ci sono..solo loro..Ai tempi..molto lontani dove l’ ospedalità era
    a carico del cittadino..
    Io fui ricoverato credo per circa un mese..a casa arrivò un conto non
    indifferente per chi viveva di sacrifici e ristrettezze economiche.
    La mamma,come altre volte si rivolse alle istituzioni, in quel caso
    il sindaco. La mamma espose la situazione..lui le rispose: signora vada tranquilla ci pensiamo noi.
    Guardando nel PC..le date dei vari sindaci…era un sindaco DC!
    Il mio ruolo di cordinatore…dovevo prendere servizio!
    Io ..feci presente così avrei però perso tutte le mie ferie!Non poche
    come giorni.
    Per la rappresentante del sindacato..il piu’ popolare dovevo prendere servizio..altrimenti avrei perso il posto.
    Quello che sarebbe diventato il mio direttore..intervenne..
    -siamo stati tanto tempo senza cordinatore…si può stare ancora per
    20gg senza, dandogli il modo di prendere le ferie.
    Mi sembra che una signora..che lavorava nell’ ufficio dove avrei fatto
    capo..mi sembrò soddisfatta. Non di rado..i rappresentanti sindacali
    ..sono molto duri..nei confronti di sconosciuti..non appartenenti al
    loro sindacato. A volte anche danneggiando situazioni..
    Feci le mie ferie.
    Anche questa situazione rientra nel campo snitario.

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