Inizio coi “vecchietti”

e lo commento con lo scambio completo fra me e la signora Graziella avvenuto qui, di cui qualche giorno fa avevo inserito il link.
«In questo senso, la riduzione generale della circolazione della popolazione giovanile … potrebbe essere stata effettivamente la chiave di volta della vicenda»
È possibile che sia così, tuttavia, negare ai ragazzi una vita sociale, lo sport, un’istruzione vera (persino le lezioni singole nei conservatori!!!) e poi assistere ad “ammucchiate” di arzilli vecchietti che continuano allegramente a frequentare corsi “per il mal di schiena” a me proprio non va giù.
Purtroppo invece devo vederlo tutti i santi giorni (ho una palestra sotto casa), e ascoltare anche commenti tipo: «… e tutto perchè i giovani non possono fare a meno dell’apericena».
Da madre, le assicuro che avrei voglia di scendere e prenderli a schiaffi.
Non sarebbe meglio mettere loro davanti al pc a fare videolezioni di “stiramento” e riaprire i conservatori?
Non sarebbe meglio dare a ogni vecchio una fiala di cianuro così si tolgono dai piedi una volta per tutte e non ci dobbiamo pensare più? Questa sì che sarebbe una botta di progresso di quelle toste.
Questa è un’idiozia uscita unicamente dalla tua tastiera.
Ma la psicologia che ci sta dietro la conosco.
Saluti
Visto che ci volete murati vivi, perché non completare il lavoro? Fra la morte sociale a cui volete condannarci e la morte totale non vedo grandissime differenze.
Vede (le do del Lei perchè ho capito che ha una certa età),
la sua risposta indispettita è sintomatica di una generazione che di rinunce non vuol sentirne parlare… tranne che si tratta di farle fare ad altri. Il punto non è “murare qualcuno” come invece sta avvenendo ora (mal comune mezzo gaudio, giusto?), ma tutelare nei limiti del possibile le persone fragili senza devastare la società per intero. Che lo si voglia ammettere o meno, a sovraccaricare il sistema sanitario sono gli ultra ottantenni, ed anche ovvio. Quindi, in una società NORMALE e non gerontocratica, sarebbe ragionevole, prima di chiudere le scuole e le attività produttive, chiedere a loro un piccolo passo indietro; che poi non comporterebbe gravi privazioni, e sicuramente meno danni che “rinchiudere tutti”. Ad esempio, prevedere un servizio di consegna per evitare l’accesso ai supermercati, facilitazioni per quanto riguarda le poste ecc.. non sarebbe una privazione così grave. È ovvio che non sia piacevole, dover fare anche solo poche rinunce, ma il difficile momento lo impone. A lei forse sembrerà giusto e normale, continuare a frequentare la palestra in gruppo “per il mal di schiena” (badi bene che non parlo di riabiliazione!) e vietare ai ragazzi di correre nelle piste di atletica, ma è una cosa innaturale, sintomatica di una società in declino. Vede cara signora, nessun giovane vorrebbe veder “murati vivi” i propri nonni, qui si tratta di accettare di essere la categoria che sta rischiando di più e che di più dovrebbe proteggersi. Invece pare, che pur di non accettare la realtà dei fatti, siete disposti a far crollare tutto il resto. Questo non vi fa particolarmente onore.
Ah, oltre a tutto il resto vorrebbe impedirmi anche di andare a fare la spesa! Interessante. E potrebbe spiegarmi per quale bizzarra ragione se io esco i giovani non potrebbero andare a correre? O in palestra? O a scuola? Quanto a stabilire se le rinunce – quelle che lei chiama rinunce – siano gravi o no, lo lasci decidere a chi le deve subire. Il sistema sanitario, dice? Mai sentito parlare di difese immunitarie? Mai sentito dire che la reclusione le abbassa drammaticamente? Mai sentito dire che la mancanza di attività fisica all’aperto aggrava drasticamente tutte le patologie frequentemente presenti negli anziani con conseguente necessità di ricovero, non di rado in terapia intensiva? E’ questo che vuole? E la puttanata del mal comune mezzo gaudio per favore me la risparmi: cosa vorrebbe dire? Che se io ho il cancro ma vengo a sapere che lo ha anche lei allora il mio si dimezza? Che la mia aspettativa di vita si raddoppia? O che altro?
Sarei stata davvero curiosa di vedere Voi, della Vostra generazione di sessantottini,
a subire quello che stanno subendo i ragazzi oggi: solitudine, isolamento (ma a Voi che vi frega no?), niente scuola nè sport. Oltretutto, l’accusa di essere untori per i poveri vecchietti, che andando e venendo da pronti soccorso e ospedali, sono forse una delle cause (non certo per colpa, s’intende) dell’epidemia.
Voi, vi accanite con una ferocia assurda contro le più misere rinunce e ne chiedete di ENORMI a tutto il resto della popolazione. La vostra “vita sociale” non è paragonabile a quella dei giovani, della quale hanno ASSOLUTO BISOGNO. Avete la pensione, mentre la maggior parte della popolazione, se non lavora NON GUADAGNA. Non mi piace dover essere cinica, ma dopo mesi che tiriamo la cinghia e vedo i miei figli deperire nella solitudine, mantenere toni educati mi è faticoso. Sarò curiosa, una volta che tutto sarà andato in malora, vedere chi pagherà le Vostre pensioni e l’assistenza sanitaria di cui avete bisogno. Ora la chiudo, e non risponderò oltre, dico però che tra Voi e i “vecchi eschimesi” della storiella c’è un abisso. Probabilmente Voi sareste capaci di sacrificare i nipoti, per ingrassare l’orso (patrimoniale per pagare pensioni e sanità, per evitare di “vietarvi i supermercati”).
Buona vita signora.
Sa qual è la cosa più sconvolgente? Il suo allucinante cinismo. In secondo luogo l’assoluto egocentrismo. In terzo luogo il vittimismo spinto.
E qui passo e chiudo, perché il mio povero stomaco ha dovuto reggere anche troppo, e ha raggiunto il limite.
Davvero non ho parole per commentare i deliri di questa donna, che deve essere davvero molto ma molto disturbata.
Sempre a proposito di covid e di emergenza sanitaria e di ospedali intasati e di terapie intensive al collasso e di numeri spropositati di morti…

Solo che allora non ne parlava nessuno e non si chiudevano le attività e non si assumevano pieni poteri per imprigionare la gente che in una sorta di delirio collettivo è in buona parte felice di essere imprigionata convinta che sia per il proprio bene. Meno che mai si delirava di vecchietti da prendere a schiaffi se hanno la vergognosa pretesa di voler ancora respirare.
E poi guardate che spettacolo questo scoop in diretta per la maga merlina
E poi un giorno…

E concludo con un breve salto in America

Ma non dà anche a voi l’impressione di un manichino un po’ sfasciato? Anche se alla mogherina sembrerebbe piacere un sacco.
barbara
A proposito di anziani, c’è una cosa che vorrei dire, che mi pare nessuno abbia detto sinora. Tanto per cominciare, non ho sentito chiedere a loro cosa ne pensano.
Mi spiego: OK, il rischio sopra gli 80 anni è molto alto: giusto metterli in sicurezza, se è questo che vogliono: possiamo per esempio metterli in strutture iperprotette, sigillate, dove se vuoi parlare con il nonno lo fai dietro a un vetro come al 41bis. Però: metti che uno abbia 80 anni. Certo si può arrivare a cento e oltre, ma la speranza di vita è di 82 – 83 anni, perciò ragionevolmente si può aspettare, mediamente, di vivere altri due-tre anni. Ma perché dovrebbe volerli vivere da carcerato, senza la possibilità di andare farsi un bianchino al bar, giocare a carte con gli amici, vedere i nipotini che sono la gioia della sua vita, altro che quegli stronzissimi figli che non fanno che rimproverali? Perché non può andare a comprarsi il giornale, tanto per fare due passi se può, e magari fermarsi, per strada, a guardare gli operai al cantiere? (Ok, è un punto di vista maschile, ma credo che valga lo stesso per le donne, non guarderanno i cantieri ma qualcosa da fare lo possono trovare anche loro). E se volessero anche solo andare a messa, alla cresima del nipote, passare il Natale con tutta la famiglia allargata? Chi ha più di ottant’anni ha vissuto, non dimentichiamolo, tempi peggiori di questi, e li ha superati.
Chiediamolo a loro, cosa preferiscono. La tristezza, e la solitudine, uccidono più del virus.
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bellissimo, posso copiarlo? Ovviamente citando la fonte
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Certo Sheva, ci mancherebbe. Basta che mi correggi il typo: rimproveraRli.
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E’ esattamente quello che, in altri termini, ho provato a dire a quella “signora” che vorrebbe prendere a schiaffi i vecchietti che non si murano vivi. E nota le giravolte (pensiero sbandante, lo chiamerebbe qualcuno): bisogna proteggerli perché sono fragili, quindi stiamo parlando per il loro bene (che per me comunque è la peggiore delle aggravanti: io non ho autorizzato nessuno a occuparsi del mio bene) e, sostanzialmente nella stessa frase, i vecchi devono sacrificarsi e rinunciare a vivere per permettere ai giovani quello che a loro vuole negare. Ovviamente non ha risposto alla domanda su come il mio andare in palestra possa impedire ai giovani di fare altrettanto o addirittura di fare sport all’aperto eccetera, il che è la prova del nove di quanto abbia il cervello marcio e quanto sia in malafede. Oltre a tutti gli altri deliri sparsi a piene mani.
Quanto alla tua conclusione, credo che sia statisticamente provato che un grande numero di vecchi, messi in casa di riposo, deperiscono e muoiono i tempi che le loro condizioni fisiche iniziali non avrebbero fatto supporre.
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Sei grande!!
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saggerato!
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Ma come fa la signora Graziella a vedere le ammucchiate di arzilli vecchietti in palestra ai “corsi per il mal di schiena”, se le palestre sono chiuse da oltre un mese(dal 24 ottobre per la precisione)?
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E non solo li vede, ma li sente anche che si lamentano che è tutta colpa dei ragazzi che non vogliono rinunciare all’apericena! Oltre al fatto che in palestra, se si gioca a pallavolo ci si può anche ammucchiare, ma se si fa ginnastica, di qualunque tipo, quello è proprio il posto in cui meno può succedere. D’altra parte è anche capace di sapere esattamente come siamo tutti noi nati, diciamo, fra il 1943 e il 1953 (almeno mezzo miliardo di persone) e vuoi che non sia capace di vedere i vecchietti ammucchiati in palestra? Dai, su!
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La cosa spaventosa è che la signora si rende giustamente conto dei danni, provocati da una serie di misure assurde; la scuola è davvero un maledetto disastro. Ma ha talmente introiettato il raccontino della clausura espiativa contro il satanico coviddi che non riesce ad immaginare un mondo in cui “murato vivo” non c’è proprio nessuno.
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Ha sicuramente introiettato le favole governative, ma diciamo che, anche per come sviluppa il suo “pensiero”, rende evidente che ci sono delle grosse carenze intellettive e cognitive.
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A me sembra che stiamo facendo la fine dei polli di Renzo che si becchettano tra di loro, mentre molto crolla e facciamo il gioco del governo che mira a dividerci.
La signora sbaglia bersaglio, perché tutti giovani e anziani hanno bisogno di contatti umani e di socialità( la misura e’ diversa per ognuno di noi, ) e i suoi strali dovrebbero essere rivolti , piuttosto, contro governo , media e comunicazione varia che ha compiuto la scelta di colpevolizzare le persone, contro la logica dell’untore e il ricatto emotivo:” comportati in un certo modo perché altrimenti contagi, vi confiniamo per il vostro bene, per proteggere i fragili e i deboli”.
La difesa dei fragili degli anziani che, statisticamente, sono a maggior rischio di complicazioni, ma anche di ciascuno di noi non e’ certo il confinamento, ma Medici di Base. Adeguatamente protetti e preparati che visitino e curino il prima possibile, reparti ospedalieri forniti, Medici ed infermieri in numero adeguato, non pochi e sempre gli stessi, stremati dalla fatica e dalla stanchezza.
A scanso di equivoci ,so benissimo cosa sia il covid, nella sua forma più dura, sono favorevole a precauzioni ragionevoli e proporzionate, rispetto le persone che sono terrorizzate, ma quello che non accetto e’ che lo stato, invece di fare quanto gli spetta, assuma le vesti di maestro di etica e colpevolizzi i cittadini.
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Sono totalmente d’accordo, è veramente allucinante questo bisogno di un colpevole da impalare: colpa dei giovani che vanno incoscientemente ad ammucchiarsi, colpa dei vecchi che pretendono di andare a fare ginnastica “per il mal di schiena” (rigorosamente fra virgolette, chissà perché: forse il mal di schiena, soprattutto in vecchiaia, non è una cosa seria e trascurarlo non porta alcuna conseguenza), colpa di quelli che vanno in vacanza (dopo che il governo gli ha dato il bonus per andarci), colpa delle discoteche (dopo che sono state ufficialmente autorizzate a riaprire)… Le storie cominciate con un nemico comune da colpire sono sempre finite parecchio male per un sacco di gente. E, come è stato ampiamente dimostrato, il modo per gestire l’epidemia senza distruggere società ed economia c’è, ma si preferisce starsene seduti a grattarsi la pancia e a puntare il dito su giovani vecchi vacanzieri bar ristoranti teatri cinema palestre piscine, magari il tizio che nuota pacifico a trecento metri dalla riva da inseguire con elicotteri e droni e pattuglie che lo aspettano a riva. E con trecento nuovi parassiti che decideranno come gestire un mucchietto di soldi che chissà poi se ci saranno davvero.
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