Penso dentista e mi viene in mente Calderoli. Che sulla provocazione della maglietta con la caricatura di Maometto aveva totalmente ragione, su questo non ho mai avuto il minimo dubbio, chiunque abbia il coraggio di sfidare quella feccia immonda, quell’orrida banda di assassini, ha tutta la mia approvazione. Però, detto questo, la faccia è quello che è, l’espressione è quella che è, l’aspetto è quello che è, e non credo proprio che mi verrebbe voglia di farmi mettere le mani in bocca da quello lì.
Per fortuna ci sono anche altri dentisti. Come il mio attuale, che riesce addirittura a non farmi sentire l’ago che entra quando mi fa le anestesie, e bello da far piegare le ginocchia. E dolcissimo gentilissimo delicatissimo eccetera.
E poi c’è stato il grande amore della mia vita, quarantacinque anni fa (ormai quasi quarantasei), la bella copia di Humphrey Bogart (per cui ho guardato 13 volte Casablanca), a cui quattro anni fa ho dedicato questo post.
E poi c’è lei:
barbara