UNA DOMANDA AI MIEI FEDELI LETTORI

No, non voglio chiedervi se sareste disposti a spendere duecento euro per un paio di ciabatte (si chiamano pomposamente sandali, ma sono ciabatte) piuttosto rozze, color vomito acido (o forse, come avrebbe detto un Grande, “color singhiozzo di pesce”), con quel grosso incrocio interno che dopo trenta passi avete già la vescica (quattro vesciche, per essere precisi. Sempre che riusciate a camminarci, con quel coso grosso almeno mezzo centimetro, oltre alle punte di metallo che vi grattano la carne). No. La domanda è: ma se ve le regalassero, ve le mettereste? (Se qualche maschietto dovesse rispondere “le metterei se fossero azzurre”, lo denuncio al signor Zan, e poi vediamo quanta voglia vi rimane di fare i furbi).
PS: a proposito di cose cretine fatte da persone cretine, l’Oca Signorina di cui al post precedente, che oltre a spacciarsi per storica, italianista, scrittrice, persona con senso dell’umorismo, persona di cultura, intellettuale e varie altre cose ancora, nonché troppo intelligente e acuta perché gliela si possa fare, pretende anche di sapere l’inglese, si è bevuta l’ennesima colossale bufala (ERRATA CORRIGE: sembra che la cosa sia vera. Il che ovviamente non significa che la Signorina non sia un’Oca. Resto tuttavia convinta, come ho scritto in un commento, che su quella traduzione sia intervenuta una manina). Poi chiedetevi perché siamo così cattivi da chiamarla oca (non per niente va d’amore e d’accordo col più mona dei miei compagni di liceo).

barbara

Una risposta

    • Mi sa che se quello che sta sotto quella suola fosse un battistrada, ti toglierebbero la patente. E comunque constato che non devi avere molta pratica di orti: per vangare servono scarpe chiuse, preferibilmente coi lacci, o stivali, altro che ciabatte!
      Nel senso che non hai amici così scemi da spendere duecento euro per una roba che di materiale ne vale dieci e di “arte” molto meno di zero? Lo spero davvero per te!

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      • Non mi riferivo ai lavori “pesanti”, ma alla pratica ordinaria: innaffiare, raccogliere verdure, controllare la crescita… Vangare con le ciabatte credo sia ritenuto crimine contro l’umanità! 😀

        Sì, ho amici che potrebbero anche permettersele, ma non sono così sciocchi da farlo. O almeno hanno il buon senso di non dirlo in giro! 😉

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  1. Ho controllato sul profilo di Barack Obama, e effettivamente la traduzione di “pomp” è pompino. Chiaramente, sebbene qui abbia ragione, la Signorina resta un’oca, se non altro perché sembra appartenere alla schiatta di zitelline che si bevono come rosolio le notizie sulla famiglia reale inglese. In questo caso, oca al quadrato, perché si beve anche le notizie sulla famiglia Obama.

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    • Visto. Mi resta tuttavia il dubbio che vi si sia inserita una qualche sorta di manina, perché in nessuna traduzione, per quanto letterale e maccheronica, mi sembra possa venire fuori pompino. Resta comunque il fatto che, con tutte le sue arie da intellettuale che pretende esige e comanda di essere chiamata dottoressa perché con gli uomini laureati lo fanno e con le donne no e lei oltretutto ha miliardi di cose post laurea, coltiva gli stessi interessi delle commesse con la terza media – che in quanto tali ritengo meritevoli di tutto il rispetto possibile, sia ben chiaro.

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    • Direi che piuttosto è una possibile traduzione, ma nel caso specifico, conoscendo un minimo l’italiano e a meno di non essere un’anatide, la traduzione più precisa sarebbe pompa, nel senso di sfarzo ( non quella che uso per la bicicletta), poi magari il traduttore o il corruttore automatico del soggetto in questione è stato addestrato a proporre come prima opzione quell’altra variante, essendo quelli gli interessi e argomenti tipici.

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      • Mi è capitato di trovare facilities tradotto con facilità perché a orecchio viene bene, come pretend pretendere, uno dice questa la so perché è uguale, ma per pompino il Sansoni mi dice
        pompino
        s.m.
        (volg) blow job: fare un pompino a qcu. to give so. a blow job, (Am) to blow so., to go down on so. (“Am” vuol dire americano?)
        mentre per pomp mi dà
        pomp
        n.
        1 pompa f., magnificenza f., sfarzo m., fasto m.
        2 (ostentation) sfoggio m., ostentazione f., pompa f.
        Non si direbbe proprio che il passaggio da pomp a pompino sia registrato fra quelli possibili.
        Fermo restando che il mio inglese è quello che è e sono sempre pronta ad accettare lezioni da chi ne sa più di me.

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        • Di fare ricerche in merito non ne ho voglia, ma potrebbe essere gergo di Non-so-dove Town, o un traduttore ( a base carbonica o silicica che sia) di dubbie capacità: a spulciare su Amazon, eBay o magari entrambi si trovano decorazioni, statuine o gadget che in origine (anglo-cinese) sono innocui galli (cock) portati in Italia diventano roba oscena.

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        • Ho messo in google translate il primo capoverso, e me l’ha tradotto così:
          Quando abbiamo incontrato per la prima volta Sua Altezza Reale il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, lui e Sua Maestà la Regina Elisabetta II erano già sulla scena mondiale da più di mezzo secolo – accogliendo leader come Churchill e Kennedy; Mandela e Gorbaciov. Essendo due americani poco abituati ai palazzi e allo sfarzo, non sapevamo cosa aspettarci.
          Il traduttore di microsoft edge invece me lo dà così:
          ‎Quando abbiamo incontrato per la prima volta Sua Altezza Reale il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, lui e Sua Maestà la Regina Elisabetta II erano già sulla scena mondiale da più di mezzo secolo , accogliendo leader come Churchill e Kennedy; Mandela e Gorbaciov. Come due americani non abituati a palazzi e svamparti, non sapevamo cosa aspettarci.‎
          Non ho la più pallida idea di che cosa possano essere gli svamparti, ma in ogni caso non mi dà pompini. Quindi ribadisco: lì è intervenuta una manina.

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  2. Vedo che ci sono modelli simili venduti come “ciabatte”, ma per me quelli rosa sono sandali: senza cinturino al calcagno ma sandali.
    La ciabatta, anche quando è aperta davanti, ha una fascia unica sopra al piede: questi hanno due strisce, separate.
    E poi per me le ciabatte sono da casa.

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  3. Naah, sublime!
    Vi sono molti modi per definire la fellatio in lingua inglese, nessuno fa riferimento a macchine per aspirazione / circolazione dei liquidi. L’equivoco mi ricorda come l’invito del prete a rinunciare “al diavolo e alle sue pompe” abbia da sempre, almeno in me, suscitato ilarità, tanto che adesso la formula è cambiata, come ho appreso al battesimo dei miei figli.
    “But she never lost her head
    Even when she was giving head” (L. Reed, Walk on the wild side)
    Direi che il traduttore di FB è lo stesso dei titoli dei filmini sui siti porno (non che ne sappia qualcosa, disse allontanandosi fischiettando…).
    Ganze, le ciabattine. Ma la Ferragni, almeno lei, se le mette?
    Una volta avevo un paio di sandali di simile fattura, ma di cuoio con suola di legno e sughero e del Dr. Scholl. In realtà, comodissime! Avendole distrutte per il troppo uso, e non avendo tempo e voglia di cercare il ricambio, ne comprai un paio di imitazione, visualmente identiche (compresa la cerniera brevettata): vesciche immediate! Impossibili da mettere anche dopo svariati tentativi di “addomesticamento” con brevi passi dentro casa, con clip allargata di due misure rispetto al necessario. Eppure se le guardavi erano uguali!

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