LA CINA E I VACCINI

Quando hanno cominciato ad arrivare le notizie sui vaccini in fase conclusiva di sperimentazione, ho detto: se posso scegliere scelgo quello genico, se non posso scegliere prendo quello che passa il convento tranne quello russo e quello cinese: quello russo perché è stato messo in commercio prima che la sperimentazione fosse conclusa, quello cinese perché di ciò che dicono i cinesi non credo mezza parola e perché delle robe cinesi, soprattutto in campo sanitario, non mi fido neanche morta.
Ora guardiamo questo sito, che ci dà i numeri delle persone vaccinate in tutto il mondo. I numeri, ovviamente, sono quelli comunicati dai singoli stati. Nelle occasioni in cui ho parlato del totale di persone vaccinate nel mondo, ho sempre precisato che non contavo quelle della Cina perché, come ho appena detto, non credo a una parola di quello che propaganda il governo cinese; ebbene stando ai numeri riportati qui, sembrerebbe che la Cina, contando anche i neonati, abbia vaccinato quasi il 12% della propria popolazione, ma dato che nessuno sta vaccinando i neonati, e neanche i bambini, possiamo tranquillamente salire almeno fino al 20%. Se poi quelle fossero le dosi e a tutti fossero già state somministrate entrambe le dosi, le persone vaccinate sarebbero comunque almeno il 10%. E adesso leggete un po’ qui.

In Cina nessuno si vaccina

La Cina ha vaccinato solo il 4% della popolazione. Nonostante abbia approvato cinque diversi vaccini locali, il governo fatica a convincere gli abitanti a farsi inoculare. Se continuerà così, difficilmente potrà raggiungere l’obiettivo più volte annunciato di immunizzare entro giugno il 40% della popolazione. La Commissione nazionale per la salute ha dichiarato che presto saranno vaccinati 10 milioni di cinesi al giorno, contro i 3 attuali, e che questa settimana saranno distribuite in tutto il paese 140 milioni di dosi. Il problema, al di là delle scorte, è che i cinesi non vogliono vaccinarsi.

Il Covid-19 non spaventa più la Cina

I motivi che alimentano la ritrosia dei cinesi sono diversi. Innanzitutto, è da almeno sei mesi che il governo si vanta urbi et orbi di aver azzerato i contagi. Se ancora si contano una ventina di nuovi casi al giorno in tutto il paese, il Partito comunista insiste nel dire che sono tutti contagi provenienti dall’estero. La retorica nazionale, inoltre, vuole che il virus stesso sia stato in realtà portato in Cina da soldati americani, tesi che contrasta con quella iniziale divulgata da Pechino, secondo cui era l’Italia ad aver contagiato il Dragone. Ma se è vero che da mesi, su 1,4 miliardi di abitanti, si contano appena un pugno di nuovi casi al giorno e se è vero che negli ultimi 12 mesi sono morte appena quattro persone, perché mai i cinesi dovrebbero temere il virus e vaccinarsi in massa?

Mancano i dati sui vaccini cinesi

Il secondo motivo che spinge i cinesi a non immunizzarsi è, da un lato, l’inaffidabilità storica del governo e delle case farmaceutiche cinesi quando si tratta di vaccini, dall’altra, l’assenza di dati sui vaccini proposti da Pechino. CoronaVac, il siero di Sinovac, non ha ancora completato la fase 3 di sperimentazione. La reale efficacia del vaccino dunque non è ancora nota: dati parziali provenienti da Turchia, Indonesia e Brasile mostrano che il siero sarebbe efficace nel 91%, 65% e 50% dei casi rispettivamente. Una differenza importante che non aumenta certo la fiducia dei cinesi.

Anche dei due vaccini che sta sviluppando Sinopharm non sono ancora disponibili i dati definitivi della fase 3. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato il 30 dicembre che sono efficaci al 79%, ma mancano ancora studi pubblicati. Mentre secondo gli Emirati Arabi Uniti, dove sta avvenendo una seconda sperimentazione, l’efficacia è dell’86%. Non è chiaro quali siano le ragioni alla base della discrepanza dei dati, ancora parziali. Sono ancora alla fase 3 di sperimentazione, inoltre, anche i vaccini di CanSino Biologics, sperimentato in Arabia Saudita, e di Anhui Zhifei Longcom.

C’è anche un problema legato alle scorte. Sinovac può produrre “solo” 300 milioni di dosi all’anno. La Cina punta a vaccinare 700 milioni di persone nei prossimi due mesi, ma allo stesso tempo ha concesso prestiti miliardari a molti paesi africani e dell’America Latina per permettere loro di acquistare dosi del vaccino. Dosi che però, al momento, non esistono.

Troppi scandali legati ai vaccini

Al di là dell’assenza di dati e dosi, i cinesi non si fidano dei vaccini locali anche per la lunga serie passata di scandali. Nel 2019 a centinaia di bambini della provincia del Jiangsu è stato somministrato un vaccino per la polio scaduto. Nell’estate del 2018, almeno 250 mila bambini sono stati vaccinati per difterite, pertosse, tetano e rabbia con vaccini inefficaci. Pur di metterli in commercio, il produttore Changchun Changsheng aveva alterato i dati con la complicità di chi doveva controllare quei dati, il Wuhan Institute of Biological Products. [senti senti…]

Nel 2013, 17 bambini morirono dopo aver ricevuto il vaccino contro l’epatite B realizzato dalla Shenzhen Kangtai Biological Products, di proprietà del “re dei vaccini” Du Weimin, lo stesso con cui collabora AstraZeneca per produrre in Cina il proprio siero. Nel 2010, il giornale statale China Youth Daily riportò che 180 mila dosi di un vaccino per la rabbia erano inefficaci. La notizia, scoperta mesi prima, fu riportata in ritardo. Nel frattempo, Du vendette la proprietà dell’azienda (Jiangsu Yanshen) che aveva realizzato quei finti vaccini.

Nel 2016 il governo ammise, a un anno di distanza dalla scoperta, che 88 milioni di dollari di vaccini per polio, rabbia, epatite B e per diverse altre malattie erano stati inoculati nella provincia dello Shandong anche se alterati. La compagnia che li aveva realizzati aveva deciso di risparmiare sulla refrigerazione, rendendoli potenzialmente letali.

La Cina paga chi si vaccina

Questa lunga storia di scandali ha minato la credibilità delle campagna vaccinali in Cina. E anche se ora il governo prova a «incoraggiare» con il bastone o con la carota i cittadini a immunizzarsi contro il Covid-19, la maggior parte dei cinesi si tiene alla larga dai centri vaccinali. Secondo il Washington Post, molte scuole in tutto il paese vietano agli studenti non vaccinati di diplomarsi. A Pechino vengono offerti 50 o 100 yuan (6-12 euro) a tutti coloro che accettano di farsi immunizzare. In alcuni distretti della capitale vengono affissi striscioni con la scritta: «La vaccinazione è buona per il paese e per il popolo». Molti ristoranti offrono pasti gratis ai vaccinati.

Ma c’è anche chi usa il bastone. Nella provincia di Hainan, nella città di Wancheng, i funzionari comunisti hanno dichiarato che chi non si vaccinerà sarà inserito in una “lista nera” e non potrà più comprare da mangiare al mercato o salire sui mezzi pubblici. La notizia ha fatto scandalo in tutto il paese e il Partito comunista locale si è scusato. Difficile che l’iniziativa spingerà gli abitanti di Wancheng a farsi immunizzare con i vaccini di Sinovac e Sinopharm.

@LeoneGrotti  qui.

Della famosa straordinaria efficienza cinese, nonché delle sue meravigliose antichissime tradizioni, avevo già parlato anche qui, qui, qui e qui (anche da altre parti, ma non ho voglia di andarle a cercare, e comunque se linkassi trenta post non ne leggereste nessuno).

barbara

  1. Notizia del giorno (o di ieri): i cinesi hanno ammesso che il loro vaccino non ha grandi parametri di efficacia…

    Detto ciò, io invece eviterei quello genico, ma non credo mi faranno scegliere… sempre che arrivi il mio turno.

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      • Perché si avvicina un po’ troppo al concetto di biogenetica… e anche se non sono perfetto, non mi aggrada che qualcuno ci metta mano senza sapere le possibili conseguenze, perché su quello non ci sono test su quello che può causare su generazioni future (ovviamente).
        Meglio il buon vecchio metodo dell’inoculazione del virus per provocare la reazione dell’organismo, che non dire all’organismo (al sistema centrale) “fai questo se”.

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        • Non so che pomodori mangi, ma quelli che ingurgito io non mi risulta che contengano RNA messaggero celato in una bolla per proteggerlo dagli agenti dell’organismo affinché arrivi integro dove deve arrivare…

          Cito: “Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) contiene le molecole di RNA messaggero (mRNA) che presentano al loro interno le indicazioni per costruire le proteine Spike del virus SARS-CoV-2. Nel vaccino, le molecole di mRNA sono inserite in una microscopica vescicola lipidica, una “bollicina” che protegge l’mRNA per evitare che deperisca in fretta (come solitamente accade) e che venga distrutto dalle difese del sistema immunitario in quanto componente estraneo all’organismo, così che possa entrare nelle cellule.”

          da qui
          https://www.humanitas.it/news/vaccino-covid-pfizer-biontech-cose-come-funziona-e-perche-e-sicuro/

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        • Superflua? Dopo che Israele ha vaccinato appena possibile e a tutto spiano, sì, direi che è superflua.
          E inutile è anche la preoccupazione di avvicinarsi alla biotecnologia, perché le generazioni future l’ingegneria genetica se la beccheranno (e probabilmente la pretenderanno) comunque. È inevitabile.

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        • Beh, io considero inevitabile solo l’aumento dell’entropia dell’universo. 😉
          Comunque ci sono cose che cambieranno, certo, ma spesso la differenza la fa la velocità con cui le cose cambiano: purtroppo dimentichiamo che la natura (persone comprese) hanno un ritmo di variazione ben diverso dalle velocità imposte dall’umanità.

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        • scusa, ma è esattamente la (non) questione che esiste inutilmente e da anni sulla falsa differenza tra piante ottenute per ibridazione e per ingegneria genetica:
          inoculando un vaccino tradizionale fai la stessa operazione di quando innesti un ramo di una pianta su un’altra, o incroci due diverse varietà di uno stesso vegetali: provi e provi finché ottieni lo sviluppo desiderato nel nuovo organismo. inoculando un vaccino “spento” ma comunque riconoscibile costringi il tuo organismo a sviluppare gli anticorpi corretti, in modo che quando arriva il virus vivo si trova già le porte sbarrate.

          lo stesso identico effetto lo provochi sia nelle piante che nelle persone usando per le une l’ingegneria genetica (invece che andare a casaccio individui con precisione il gene responsabile della variante che vuoi ottenere e lo inserisci nella pianta di nuova generazione), per gli altri l’introduzione di un messaggio specifico (insegni alle cellule a produrre gli anticorpi necessari dandogli direttamente l’istruzione, invece che spingendo l’organismo a produrla in reazione al vaccino, che è sì un virus spento ma è comunque un’intera sequenza di RNA che va a commerciare con i mitocondri, e non soltanto la specifica sezione che induce alla specifica risposta)

          e infatti, al pari dell’opposizione troglodita agli OGM c’è una compiaciuta e dottorata resistenza all’idea dei vaccini genici, nonostante gli indubbiamente maggiori vantaggi, precisione e sicurezza generale…..

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        • Splendidamente spiegato, complimenti. Che se poi parli a un agrario di “no OGM” quello ti sghignazza in faccia: non esiste niente sulla terra che non lo sia, appunto col metodo di incroci e innesti, non di rado in maniera del tutto casuale, per opera del vento o di altri fattori del tutto naturali che provocano incontri fra specie diverse o fra varietà della stessa specie.. Le carote, per dirne una: quelle originarie erano di colore viola scuro, quelle color arancio sono state ottenute in Olanda, a forza di tentativi, allo scopo di rendere omaggio agli Orange.

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  2. “Nella provincia di Hainan, nella città di Wancheng, i funzionari comunisti hanno dichiarato che chi non si vaccinerà sarà inserito in una “lista nera” “.
    Mica solo in Cina. Ormai il sistema dei “crediti sociali” sta prendendo piede anche da noi, visto che piace a chi comanda. Una grande Banca americana, mi pare Merril Lynch ma a memoria posso sbagliare, ha appena introdotto un sistema simile per “valutare” i propri clienti, così se per caso metti in dubbio le mascherine, o la disastrosa politica estera di Biden, ti negano il mutuo, o ti revocano il fido. E c’è un’isola caraibica (Trinidad? Di nuovo vado a memoria) dove è in corso un’eruzione vulcanica, con necessità di evacuare la popolazione ed i turisti perché i fumi sono molto tossici. Bene: chi non si è vaccinato non può salire sulle navi.
    (PS: ancora un commento in moderazione).

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