Il ponte è per tre quarti transennato, perché ci stanno lavorando, e lo spazio che rimane è davvero abbastanza stretto. Lui mi si para davanti, e quasi mi blocca il passaggio, e fissandomi torvo grida:
– La mascherina! Non ha la mascherina! Deve portare la mascherina! Perché non ha la mascherina?
La cosa giusta da dire sarebbe “Perché non sono uno zombie”, ma siccome mi è appena successa una cosa molto bella e sono ancora tutta euforica preferisco non sciupare lo stato d’animo mettendomi a insultare, e rispondo:
– Siamo in strada, mica in un negozio.
– La mascherina è obbligatoria anche in strada!
– Eh, come no.
– È obbligatoria! E vaffanculo, vecchia rimbambita.
Naturalmente a questo punto, stato d’animo o non stato d’animo, gli ho urlato
– Ma vaffanculo tu.
Purtroppo mi è venuto in mente solo un secondo più tardi che avrei dovuto aggiungere “coglione testa di cazzo pezzo di merda”, e certi attrezzi se li impugni anche con solo un secondo di ritardo non solo più utilizzabili.
Per inciso, proprio pochi minuti prima mi era passata di fianco, venendomi incontro, un’auto dei carabinieri, a passo d’uomo perché eravamo in zona pedonale, quindi mi hanno sicuramente vista e non si sono minimamente sognati di fermarsi e dirmi qualcosa, esattamente come la polizia la notte scorsa. Adesso comunque, se dovessi leggere che qualcuno ha chiamato i carabinieri per denunciare qualche pericoloso assembramento di quattro ospiti in casa del vicino o di tre ragazzotti in strada, so di chi si tratta.
La prossima volta comunque lo meno.
barbara