Il giudice britannico autorizza l’eutanasia della bambina ebrea contro la volontà dei suoi genitori
Venerdì scorso, il giudice dell’Alta Corte britannica Alistair MacDonald ha stabilito che a una bambina ebrea di due anni gravemente malata può essere sospeso il trattamento che la mantiene in vita e che questo atto di omicidio compassionevole sarebbe nel suo “migliore interesse”.
I suoi genitori, residenti di Manchester, che si sono opposti all’eutanasia della loro bambina perché la loro fede ebraica lo vieta, hanno chiesto prima di portarla fuori dal Regno Unito, in un ospedale israeliano, dove i loro desideri sarebbero stati ascoltati, ma il giudice ha detto ai loro avvocati che nel prendere una decisione doveva tenere conto delle “ostilità attuali in Israele e Gaza”.
In altre parole, a questa bambina dovrebbe essere fatta morire in Inghilterra perché mandandola in Israele rischierebbe la vita.
Qualcuno conosce un pianeta migliore in cui potrei trasferirmi?
Michal Pruski ha scritto il 25 maggio sul Journal of Medical Ethics (Il paternalismo medico-legale è ancora in vigore nelle decisioni di miglior interesse pediatrico del Regno Unito? ): “Desidero sostenere che il fatto che richiediamo ai tribunali di prendere decisioni di interesse nei casi in cui c’è un accordo familiare e la famiglia non è malevola nei confronti del bambino, questa situazione rappresenta un residuo di paternalismo medico che viene imposto dai tribunali”.
È un inglese educato per “Giù le mani dai bambini della gente”.
Mathieu Culverhouse, l’avvocato che rappresenta i genitori di Alta, ha dichiarato alla BBC dopo l’udienza iniziale in tribunale che “la famiglia di Alta è devastata dalla prospettiva che il suo trattamento salvavita venga sospeso. Tutto ciò che vogliono è che le venga data la migliore possibilità di vita possibile”.
Beh, peccato. La giustizia britannica ne sa di più. Infatti il giudice MacDonald ha affermato che era nel “migliore interesse di Alta che il trattamento che attualmente sostiene la sua preziosa vita venga sospeso”.
Ha anche affermato che portare la bambina in Israele le causerebbe disagio “senza alcun beneficio medico in circostanze in cui tutte le parti in causa concordano che le opzioni al momento disponibili per Alta non forniscono alcuna prospettiva di recupero”.
Quanto ai diritti dei suoi genitori, il giudice ha dichiarato: “Non posso essere d’accordo con la loro valutazione e sono tenuto ad agire di conseguenza”.
La democrazia regna.
David Israel, 2 giugno 2021 (qui, traduzione mia).
Dopo l’orrore della donna che non voleva saperne dell’eutanasia assassinata dalla dottoressa con l’aiuto di marito e figlia della vittima, ci mancava la bambina assassinata dai medici per decisione del giudice perché se la portassero in Israele potrebbe rischiare di morire. Arriveremo al gas per gli handicappati e quelli della razza sbagliata?
barbara