IDIOTI E PER GIUNTA COPIONI

Le scuole in America cancellano le feste cristiane 

I giacobini in Francia divisero il tempo in unità “razionali e naturali”. Nel calendario ci misero le festività patriottiche ispirate a valori civili: Virtù, Genio, Lavoro, Remunerazione. Santa Cecilia divenne il giorno della rapa, Santa Caterina il giorno del maiale, Sant’Andrea il giorno della zappa… E fra una testa e l’altra che ghigliottinavano, anche l’ape regina divenne “l’ape che depone le uova” [e dunque, oltre che coglioni, i nostri contemporanei politicamente corretti, sono anche incapaci di essere originali], la Chiesa di San Lorenzo divenne il tempio del Matrimonio e della Fedeltà, Notre Dame il tempio della Ragione e Montmartre divenne Monte Marat…

In America da oggi le feste si chiameranno “giorni liberi” [e questi sì che sono cambiamenti epocali!]. Racconta Newsweek che è la decisione del consiglio scolastico di Randolph Township nella contea di Morris, New Jersey, che ha votato all’unanimità per rimuovere i nomi delle festività dal calendario accademico. Basta Natale, Pasqua, Giorno del Ringraziamento e Memorial Day, così come le festività ebraiche come Rosh Hashanah e Yom Kippur. “Se non abbiamo nulla sul calendario, non avremo nessuno con i sentimenti feriti o qualcosa del genere”, ha detto il membro del consiglio Dorene Roche. [GRANDE! Smettiamo di parlare e non avremo nessuno che si sentirà offeso, smettiamo di compiere qualunque gesto e non avremo nessuno che potrà risentirsi, suicidiamoci in massa tutti sette miliardi e otto, e sulla Terra la pace regnerà sovrana. Ma vaffanculo, va’]

E’ la decisione presa anche dal più grande distretto scolastico dello stato americano del Maryland, Montgomery County, racconta il Washington Post. Lì è cominciato quando un gruppo di musulmani ha chiesto di inserire la festa dell’Eid. Per non scontentare nessuno, o meglio per erigere il multiculturalismo a politica di stato, ha cancellato anche il Natale e il Venerdì santo, Yom Kippur e Rosh HaShanà. Stessa scelta di alcune scuole in California: via le festività cristiane.

Questo delirio “inclusivo” arriverà anche in Europa. Anzi, è già qui.

L’Osservatorio della laicità in Francia – l’organo istituito dal presidente François Hollande per coordinare le sue politiche neolaiciste – ha proposto di eliminare alcune feste nazionali cristiane per far posto a quelle islamiche. L’annuale processione a lume di candela di Santa Lucia (“Sankta Lucia”), una tradizione cristiana svedese che si celebra da centinaia di anni, “sta scomparendo”. Uddevalla, Södertälje, Koping, Umeå e Ystad sono alcune del crescente numero di città che non ospitano più questa bella manifestazione culturale. Secondo Jonas Engman, un etnologo del Museo nordico, l’interesse sempre minore per la processione di Santa Lucia accompagna una disaffezione radicale verso la cultura della Svezia cristiana. Dame Louise Casey, “zar” dell’integrazione del governo britannico, ha avvertito che “le tradizioni come la celebrazione del Natale scompariranno”. In Belgio, la democrazia più islamizzata d’Europa, a Holsbeek, alle porte di Bruxelles, non è stato allestito il presepe per “non offendere i musulmani” [Non ho capito: se Gesù, Issa in arabo, è un profeta musulmano (e palestinese, non dimentichiamolo!), che cosa c’è che non va bene nel festeggiare la sua nascita?]. Come riportato dal quotidiano La Libre, i calendari scolastici della comunità francofona del Belgio stanno utilizzando una nuova terminologia: la festa di Ognissanti (Congés de Toussaint) viene chiamata “congedo di autunno”; le vacanze di Natale (Vacances de Noël) diventano “vacanze d’inverno” e le vacanze di Pasqua (Vacances de Pâques) sono diventate “vacanze di primavera” (Vacances de Printemps).

Ha ragione Charles Consigny quando sul settimanale Le Point scrive che “a forza di questa tabula rasa del nostro passato faremo piazza pulita del nostro futuro”.

Ci stanno rubando tutto. Guardiamoci almeno qualche minuto di Santa Lucia, prima che la caccino anche da Youtube.

barbara