Olimpiade è anche, per la prima volta nella storia, una tristissima distesa di tribune vuote.

Olimpiade è anche l’uzbeka Oksana Chusovitina che a 46 anni partecipa per l’ultima volta, e viene applaudita da tutte le colleghe-rivali
Olimpiade è anche l’americana Linsday Flach, che ha completato le gare di qualificazione per l’eptathlon (100 metri a ostacoli, lancio del peso, salto in alto, 200 metri piani, salto in lungo, lancio del giavellotto, 800 metri piani, svolte in due giorni) incinta di 18 settimane.

Olimpiade sono anche due rivali di pari forza nel salto in alto, Gianmarco Tamberi e Mutaz Essa Barshim, che arrivati al punto cruciale della loro sfida, appaiati in testa alla gara con la misura di 2.37 e tre nulli a 2.39…
Olimpiade è anche una libellula israeliana, che vola e fa sognare i suoi fans e scoppiare in lacrime la superfavorita russa
Olimpiade è anche il minuto di silenzio, dopo 49 anni di rifiuto, per gli atleti israeliani torturati e assassinati a Monaco nel 1972
(e invito a leggere anche questo, per scoprire un paio di cose che forse non molti sanno)
Olimpiade è anche la bielorussa Kristina Timanovskaja, mandata allo sbaraglio, senza neppure consultarla, in una specialità che non è la sua per rimpiazzare le atlete squalificate per doping; si lamenta delle autorità e quelle tentano di imbarcarla a forza per poi, presumibilmente, sbatterla in galera, ma lei rivela tutto in un video, poi all’aeroporto chiede aiuto alla polizia giapponese che la sottrae agli scagnozzi e la porta in salvo.
E olimpiade sono gli atleti ritiratisi per non doversi battere con un israeliano, come è consuetudine per quasi tutti i Paesi arabi, ma è anche Saeid Mollaei, campione iraniano che nel momento più drammatico della sua carriera trova il coraggio di spezzare il cerchio infernale che lo imprigionava, e da ex iraniano dedica la sua medaglia olimpica a Israele, e infine il meraviglioso abbraccio fra l’atleta israeliana e quella saudita

(ma sarebbe stato possibile prima degli accordi di Abramo?)
Olimpiade è stato il tempo in cui qualcuno ha trovato il suo momento di eternità, e qualcuno è diventato libero. Buon ritorno a casa ragazzi.
barbara
Grande problema la Bielorussia. In queste settimane, anche se non se ne parla qui da noi, succede che il governo di Minsk sta riversando immigrati clandestini, sopratutto iracheni, in Lituania. Vanno a prenderli con dei voli aerei e li portano al confine lituano. L’azione ha il chiaro intento di punire, da un lato, la Lituania per il recente e ripetuto supporto agli oppositori del regime, dall’altro, l’UE per le sanzioni imposte.
Chiaro che la Bielorussia da sola non conta nulla o quasi, ma dietro c’è la presenza ingombrantissima di Putin.
La Lituania ha chiesto alla UE di dotarsi di filo spinato militare (per l’acquisto del quale serve appunto una richiesta specifica) così da poter presidiare il lungo confine, ma – prevedibilmente – da Bruxelles hanno risposto picche, aggiungendo che il governo di Vilnius non sta rispettando i diritti umani dei migranti, che poi non sono migranti ma clandestini. Estonia e Slovenia stanno tentando di fornire loro parte del filo spinato necessario.
Non vedo l’ora che l’Ungheria esca da questa unione, e poi arriverà – si spera – un effetto domino.
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Grazie, queste cose le ignoravo totalmente.
Sì, l’Ungheria è la nostra unica speranza per uscire dal letamaio.
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