Afghanistan, la sindaca più giovane sfida i Talebani: “Rimango: mi uccideranno, ma non posso fermarmi ora”

È chiaro che la preoccupazione maggiore con la ripresa del potere dei Talebani dopo il ritiro dell’esercito americano dall’Afghanistan, sia per le donne; destinate a perdere i pochi diritti, le poche libertà che avevano conquistato in questi vent’anni.
Lo sa bene Zarifa Ghafari, a 27 anni, e più giovane sindaca del Paese. Nell’estate del 2018 è stata nominata dal presidente “fuggiasco” Ashraf Ghani prima cittadina della città di Maidan Shar, capoluogo della provincia centrale di Maidan Wardak.
Lei, paladina dei diritti delle donne in Afghanistan, non ha intenzione di fuggire: “Verranno per le persone come me e mi uccideranno. Sono seduta qui in attesa che arrivino. Non c’è nessuno che aiuti me e la mia famiglia. Sto solo seduta con loro e mio marito. Non posso lasciare la mia famiglia e comunque dove andrei?”, ha dichiarato, intervistata dal “New York Times”.
Dalla caduta dei Talebani nel 2001 ci sono state e ci sono altre sindache e governatrici in Afghanistan, ma la città amministrata da Zarifa è molto tradizionalista e particolarmente coraggioso l’impegno di questa giovane.
Ha anche ideato un programma radio, di cui è speaker, ed è supportata da una ong che si batte per l’emancipazione economica femminile. Attualmente la sindaca lavora pure al Ministero della Difesa di Kabul e si occupa di soldati e civili sopravvissuti ad attentati. Ha ammesso di essere “distrutta”, ma ha aggiunto di non aver intenzione di fermarsi adesso e di non aver “più paura di morire”. E’ già successo che i Talebani andassero a cercarla.
Di Alessandra Boga, qui.
Ventisette anni sono davvero pochi per morire, ma visto che da quelle parti, soprattutto se si è donne, per morire basta anche molto meno, è bello che qualcuno abbia il coraggio i sfidare la morte per una buona causa. Behatzlachah Zarifa.
barbara
Che donna straordinaria. E coraggiosa. Tutti noi, che viviamo questa realtà, solo immaginando cosa possa essere la loro, dovremmo imparare da persone come lei. Vorrei sperare che qualcuno si attivi per salvare lei e coloro che le sono vicini. Ma a questi chiari di luna lo vedo molto, molto difficile. Religione: quanti delitti si sono commessi e tuttora si commettono in tuo nome…
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Il fatto è che l’unico modo per salvarla sarebbe portarla va da lì, ossia rinunciare a resistere. Quanto alle religioni, va precisato che da quasi mezzo millennio di religioni in nome delle quali si commettono crimini ce n’è una sola.
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Rabbrividisco ogni volta che leggo notizie sulla situazione afghana in questi giorni. E leggere di questa donna che difende i diritti di tutte le donne, sola, beh, fa veramente male. Ma come si può ancora vivere in questo modo? Lei è coraggiosa all’ennesima potenza ma non è assolutamente giusto. No, non lo è per niente.
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E aggiungi che l’Afghanistan è quello messo peggio, ma non è che nel resto del mondo islamico – aggiungendo l’India per quanto riguarda le donne – sia messo moltissimo meglio.
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Se posso dire la mia, con i regimi magari autoritari ma comunque con un fondo razionale, il fatto di avere una fama internazionale funziona da protezione (vedi ad esempio i dissidenti russi durante l’URSS, i comunisti di alto profilo in Cile negli anni ’70 – ’80 e anche, fino ad un certo punto, le voci laiche in Iran); ma dove comanda il tribalismo del settimo secolo, è un’aggravante, in particolare per le donne “emancipate”: più sono conosciute, e più rischiano, come dimostrano i casi di Malala, di Benazir Bhutto ed altri, principalmente in Pakistan. Insomma, la vedo male per questa donna. Se si riuscisse a farla esfiltrare (ma come?) potrebbe continuare a battersi dall’Estero, e magari altre donne meno note potrebbero tentare qualcosa in Afghanistan.
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Sì, hai perfettamente ragione: uno stato che funziona come stato si preoccupa, almeno entro certi limiti, della risonanza che certi eventi possono avere all’estero (vedi il caso di Safiya in Nigeria, per la quale, col casino mediatico internazionale sollevato, alla fine hanno trovato un cavillo per salvarla dalla lapidazione), ma dove ci sono solo tribù non esiste niente del genere.
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forse un minimo di speranza c’è ancora….
https://laregledujeu.org/2021/08/16/37530/afghanistan-ahmad-massoud-nous-restons-seuls-debout-mais-nous-ne-cederons-jamais/
stessa pasta, ma almeno non sono talebani….. che poi in quel paese si massacrino da millenni tra una valle e l’altra, e si uniscano solo per massacrare chiunque passi da quelle parti è un dettaglio che inglesi, russi e americani hanno preferito trascurare con grande nonscialanza, negli ultimi 150 anni
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È che ognuno è convinto di essere più furbo di quelli che lo hanno preceduto, come la seicentomilionesima donna che si fa pompare di botulino e silicone sicura che, a differenza delle altre 599.999.999, lei non diventerà un mostro.
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C’è una novità, ed è veramente incredibile. Ci sono forse 10mila, forse di più americani intrappolati in Afghanistan, Kabul e oltre, che non sanno come raggiungere l’aeroporto. Abbandonati a sé stessi, l’amministrazione gli ha detto di arrangiarsi. Mentre i parà inglesi stanno mettendo in salvo i loro, e chiunque trovino in giro. Forti scazzi, a Kabul, fra soldati inglesi ad americani, e fra questi ed i loro superiori.
Ieri Biden si è rivolto alla popolazione per… esortare a rifare la vaccinazione. Non una parola sulla situazione in Afghanistan, non ha, come al solito, accettato domande (a differenza dei leader talebani, che rilasciano volentieri interviste e conferenze – stampa).
https://www.thegatewaypundit.com/2021/08/breaking-british-para-troops-running-vehicle-patrols-center-kabul-extract-trapped-uk-citizens-biden-abandons-trapped-americans/
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A complemento: l’amministrazione Trump aveva creato un protocollo per casi come questo, per quanto improbabili: necessità di rimpatriare rapidamente cittadini americani intrappolati in uno scenario di caos.
Avrebbe funzionato? Non lo sappiamo, non è mai stato testato, ma non è stato sostituito da un altro piano, migliore o peggiore: due mesi fa l’ameba che siede nello Studio Ovale ha cancellato, con un tratto di penna, l’intero progetto.
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Dimenticavo il link
https://www.thegatewaypundit.com/2021/08/unbelievable-incompetence-biden-regime-canceled-trump-program-oversee-evacuation-us-citizens-stationed-overseas-june/
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Non solo aveva creato un protocollo, ma stava conducendo le trattative coi talebani da una posizione di forza, voi fatemi a e io vi faccio a+b+c, ed era in grado di farlo e loro sapevano che lo era e che lo avrebbe fatto, per cui pur essendo sempre da non escludere difficoltà e sorprese, sicuramente non sarebbero mai state a questo livello, e se ce ne fossero state, era pronto un piano per gestirle e minimizzare i danni. E soprattutto, non potendo ovviamente portarsi a casa carri armati e tutto il resto, era prevista la distruzione di tutto ciò che non si poteva portare via. Tutto questo spazzato via, creando un disastro di portata planetaria. E di quei 10.000-15.000 chissà quanti riusciranno a portare a casa la pelle.
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Un aggiornamento, che è anche una buona notizia: almeno lei è riuscita a fuggire in automobile, nascondendosi nel vano della ruota di scorta con una valigia sopra la testa.
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Ah che bello!
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