TALE PADRE TALE FIGLIA

Cecilia Strada 

Aaaallora. Avevo pensato di dare una serie di risposte collettive, informative ed educative, a tutte le bufale su mio padre, Gino Strada, che mi sono state segnalate nelle ultime settimane (dalla vaccata della residenza in Svizzera alla bufala sui soldati italiani a Mosul, passando ovviamente per gli anni ’70, katanga, Ramelli e diffamazioni varie che hanno già perso in un tribunale, ripeto che hanno già perso in un tribunale).

Poi ho pensato che no, non ho il dovere di educare chi calunnia. Io sono responsabile di quello che faccio e dico. Gli altri devono fare lo stesso, anche quando inciampano in una bufala e anziché controllare – come faccio io prima di parlare – la fanno propria diffondendola. Io non ho il dovere di educare gli altri, e chi calunnia è l’unico responsabile delle proprie parole.

Questa settimana ho troppo da fare, ma settimana prossima prometto che trovo due ore per parlare con l’avvocata e arrivo, ragazzi, arrivo da tutti. Se avete condiviso bufale senza pensarci, vi consiglio di trovare anche voi due ore per la vostra avvocata, perché ho un sacco di voglia di finanziare un po’ di soccorsi in mare con i vostri soldi.

E anche questo, in realtà, sarà educativo: insegnerà a un po’ di persone come si sta al mondo, che esistono le leggi, e che non si può diffamare a caso. Poi magari potete rivolgervi – per aiutarvi a pagare il risarcimento – a quelli che vi hanno riempito di bufale. Dubito vi aiuteranno, ma potete provare. Buooona serata!

Gente lurida, di padre (e madre) in figlia, che vuole i nostri soldi per foraggiare i trafficanti di esseri umani, svuotando l’Africa delle sue risorse umane e scaraventandole sulle nostre coste, per metterle al servizio della criminalità organizzata o a raccogliere pomodori dall’alba al tramonto per una manciata di euro al giorno, perché lei è una filantropa, sta scritto su Wikipedia. Poi un paio di mesi fa ha anche rivelato pubblicamente di essere bisessuale – perché far sapere con chi si scopa è essenziale per fare il mestiere del filantropo – e quindi adesso vale doppio, se la critichi, adesso che è finocchia, oltre che filantropofobo negrofobo negrierofobo e clandestinofobo sei anche finocchiofobo. Forse tra l’altro è il caso di segnalare a Israele la lurida lettera scritta dalla defunta sposa e madre e suggerirgli di trovarsi un buon avvocato che faccia sputare un bel po’ di soldini per la diffamazione e calunnia ivi condotte, in modo da poter meglio combattere contro i terroristi rimessi, dal  signor Strada, in condizione di tornare ad ammazzare infedeli, a partire dagli ebrei. Ricordando, per inciso, che se la signorina Strada ci denuncia accusandoci di avere mentito su suo padre, è lei a dover dimostrare che noi mentiamo e che suo padre non era un terrorista, non viceversa: se siamo ancora in uno stato di diritto, è l’accusa che deve essere provata, non la difesa.
E stendiamo un velo pietoso sul suo stile di scrittura da bimbaminkia, che sarebbe penoso a quindici anni, figuriamoci a quarantatré suonati.

barbara