RESTANDO IN TEMA DI IGNORANZA

E nei commenti:

Vittorio Cantori
Questa è ignoranza geografica, sant’Elena si trova nel Pacifico

Enrico Soffientini
Atlantico, tra Africa e Sud America

Da parte del commentatore è esattamente la stessa ignoranza geografica di cui accusa la giornalista, da parte di quest’ultima è ignoranza, oltre che geografica, anche storica. Una volta almeno i giornali impiegavano i correttori di bozze, che oltre ai refusi, provvedevano a sistemare anche questo genere di bestialità: li avranno eliminati perché sono convinti che i loro redattori sono tutti geni sapientissimi in tutti gli ambiti del sapere umano, o perché reputano i lettori talmente cretini da potergli rifilare, almeno alla maggior parte, qualunque puttanata senza che se ne accorgano? E, essendo acclarato che se è vera la prima ipotesi hanno torto marcio, nel caso fosse vera la seconda hanno torto anche qui, o hanno maledettamente ragione e fanno bene a risparmiare sugli stipendi dei correttori di bozze diventati ormai perfettamente superflui?

barbara

Una risposta

  1. Azzardo un’ ipotesi: secondo me controllare e correggere sta diventando un’ attività sempre più inutile. Perchè la gente, semplicemente, non legge. Non che non sappia leggere, è proprio che non legge. Con i giornali, poi, l’attenzione crolla drasticamente subito dopo il titolo: è per questo che spesso a titoloni ad effetto seguono articoli miseri, tanto non li legge nessuno. I correttori di bozze sono stati per questo rimpiazzati dai “titolisti”. La prima riga è quella che fa vendere, il resto è quasi superfluo.
    Mi capita ad esempio quando metto degli annunci per vendere qualcosa: una volta mi prodigavo in lunghe e dettagliate descrizioni, poi mi sono accorto che chi mi contattava mi chiedeva tutte cose che erano già scritte… sarebbe bastato leggere. Ora metto un bel titolo e poi “chiamare per ogni informazione”.

    Piace a 2 people

    • E parallelamente sto vedendo una sempre più marcata incapacità di ascoltare. Intendiamoci, persone incapaci di ascoltare sono sempre esistite, ma adesso lo sto vedendo sempre più spesso, anche da parte di persone che, o per ragioni affettive, o per ragioni professionali, ti aspetteresti essere le più adatte a saper ascoltare.

      Piace a 1 persona

    • È capitato anche a me. La cosa, però, per quel che mi riguarda, ha assunto aspetti più inquietanti e, se ci ripenso, anche da far girare i cosiddetti. Non esagero e vi spiego perché. Anni fa, quando ancora non avevo blog miei su WordPress, proposi ad un sito pubblico un post ironico, all’acido muriatico, mettendo in ridicolo il comportamento di alcuni personaggi politici.
      Poiché di satira si trattava, anche il titolo decisi di farlo in sintonia col contenuto, annunciando, nel testo che illustrava il mio post, quanto io fossi d’accordo con quei rappresentanti di partito e quanta ammirazione avessi per loro, sostenendoli contro tutto e tutti.
      Ovviamente il post cominciava con parole lusinghiere per culminare, in un climax farsesco, a rivelare il vero obiettivo: quello di farli letteralmente a pezzi.
      Certo, mi aspettavo che questo fosse sempre il paese del ‘Castigat ridendo mores’, dei versi di Orazio e Giovenale, per dirne alcuni, e dei più recenti spettacoli del celebre cabaret degli anni ’60 (quello serio, quello storico, non la fuffa di oggi).
      Mi sono dovuto ricredere con amarezza.
      La maggior parte dei commenti erano sul tenore di “Fatti curare” oppure “Vai a quel paese tu e loro”. Solo una persona lo aveva letto fino in fondo, e lo fece notare a quel gentil consesso, tanto quanto me che scrissi: Ma almeno lo avete, semplicemente, letto?”
      Si erano limitati al titolo. E forse qualche rigo dell’incipit.
      Desolante.
      Non è un paese per satira :((

      "Mi piace"

Scrivi una risposta a shevathas Cancella risposta